PERFEZIONA LA RICERCA

FestiviFeriali

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO Una Chiesa in uscita, radicata nel Risorto

don Luca Garbinetto  

Domenica di Pasqua - Risurrezione del Signore (Anno A) (20/04/2014)

Vangelo: Gv 20,1-9 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 20,1-9

1Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. 2Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». 3Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. 4Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. 5Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. 6Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, 7e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. 8Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. 9Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.

‘Il primo giorno della settimana' qualcosa di nuovo ci attende. Maria di Magdala giunge all'aurora del primo giorno dopo la Pasqua ebraica, dopo il silenzio del sabato, ancora intirizzita dal freddo della morte del suo amato. Con lei, tutta la comunità dei discepoli ha vegliato, insonne e impaurita. Ma solo lei ha nel cuore la brace dell'ardore conosciuto alla sequela del Maestro. É ancora buio, fuori e dentro il cuore dei seguaci del profeta di Galilea, delusi dalla terribile sorte di Lui e dei loro sogni. La creazione sembra rannicchiata, per non rischiare di fare rumore e di svegliare il Creatore addormentato. Tutto sembra offuscato dalle tenebre del fallimento.

Ma è ‘il primo giorno della settimana'. É il giorno della nuova creazione. E un giardino attende la giovane donna coraggiosa, per rinnovare il mistero delle origini, per restituire la vita al mondo e ai cuori, per squarciare il buio della notte. Maria mette in moto di nuovo la storia, con il suo coraggio di uscire di casa e di rimettersi alla ricerca. Per ora cerca un cadavere, cerca un ricordo, cerca di placare la propria straziante nostalgia. Ma basta questa piccola fiammella di amore rimasta accesa per spezzare le catene della passività e della rassegnazione. Con lei, la Chiesa intera si reca timida al sepolcro, e cerca una traccia di speranza, spinta dalla fiducia nel proprio Pastore. Le pecorelle smarrite, così tante volte cercate e portate sulle spalle dal Buon Pastore, ora si recano loro, tremanti, a carezzare anche solo per un attimo Colui che ha perso la propria vita per loro.

Non è ancora giorno. E comincia un movimento che diventa improvvisamente frenetico. Comincia da quella flebile speranza che si trasforma in affanno quando Maria inizia a vedere. Prima vede la pietra tolta dal sepolcro. Ed è un dardo che trafigge il cuore. L'innamorata non trova il proprio amato, e come cerbiatta impazzita si scaraventa giù per i pendii a gridare il proprio dolore. La ricerca coinvolge i discepoli, i più cari a Gesù, i responsabili della comunità dei suoi amici. Il dinamismo dell'amore spalanca le porte e vince la paura.

‘Hanno portato via il Signore dal sepolcro!' Dove sei, Signore mio? Dove sei, o mio Amato? Si strugge di sofferenza, la Chiesa, che non può vivere senza il Suo Signore. La Chiesa condivide così la tragedia delle mamme che non sanno dove sia sepolto il corpo del proprio figlio e dei poveri che non trovano dimora nemmeno dopo la morte. E la Chiesa comprende la passione del proprio Signore, che all'origine dei tempi scese nel Giardino a cercare Adamo, ferito dal peccato: ‘Dove sei?' La Chiesa ora partecipa del tremore di Dio, ogniqualvolta Dio perde di vista un proprio figlio, catturato dalle seduzioni del Maligno.

E questo dolore appassionato, questo fuoco di amanti, spinge la Chiesa a uscire. A correre. A non misurare fatica. Giovani e vecchi insieme, ognuno con il suo passo, ma spinti dalla stessa passione. ‘Caritas urget nos'. È l'amore il motore della Chiesa. Maria, Pietro, Giovanni siamo noi, preludio della comunità cristiana richiamata caldamente da papa Francesco a uscire. Si deve uscire dalla paura, dalla rassegnazione, dal torpore, per andare prima di tutto da Lui, dal Signore. Uscire da noi stessi per cercarlo, perché la fede non è rannicchiamento né consolazione illusoria, ma è corsa affannosa verso l'Amato.

La fede è vedere oltre, vedere dentro. E per vedere bisogna andare, uscire. Andare verso quanto sembrava scontato, protetto dalla notte, per scoprire invece che Dio lo ha sconvolto e rinnovato. E la luce ha vinto il buio, la vita ha sconfitto la morte. Nessuno ancora lo ha detto, ma il discepolo amato lo intuisce. È il cuore che lo comprende: Gesù è risorto!

Gesù è uscito dal sepolcro. È tornato a vivere, è tornato a cercare le sue pecorelle, è tornato nel Giardino per chiamare per nome la Sua amatissima creatura. Chi ama, vede con il cuore.

Giovanni vede la premura del Risorto, che è uscito accomodando, con cura, il sudario che ne custodiva il volto sfigurato. Quel volto umano, rivelazione commovente del volto del Padre, d'ora in poi non sarà più velato dal dubbio. Quel volto ora si è manifestato e lo vedremo, così com'è, nella pienezza della sua misericordia, invincibile nell'amore. Quel volto che si era trasfigurato nel Tabor, ora brilla definitivamente della luce della vita. Il sudario non serve più, la divinità di Gesù ha coinvolto nella bellezza la debolezza della propria umanità, oramai chiamata a condividere il Paradiso per sempre.

La Chiesa in uscita vede e crede ogni volta che guarda al volto dell'umanità ferita e straziata dal dolore, e riconosce nelle sue piaghe il volto del Risorto. La Chiesa, che siamo noi, non avrà più paura di entrare nei sepolcri della storia, ma non per imbalsamare cadaveri, bensì per sollevare corpi dolenti e restituire loro la vita, nel nome di Gesù, che è il Signore. E la forza della Chiesa saranno gli occhi puntati su Cristo risorto, attraverso la contemplazione della Scrittura, che ne porta i segni e la potenza da condividere con la comunità.

Lì sono le radici della nostra fede, nella Buona Notizia tramandata da chi ha visto e creduto. E la Chiesa in uscita sarà credibile nei secoli nella misura in cui resterà ben piantata nelle proprie radici. Innestata in Cristo risorto per essere energia dinamica della storia. Così il primo giorno della settimana ripeterà anche oggi la meraviglia e il mistero della nuova creazione.


IL SUDARIO PIEGATO

Questa corsa ci fa Chiesa
questo affanno è benedetto!
Folgorante in quella voce
c'è di più di quel che è detto.

"Dove sei? Dove ti trovi?"
Ci hai cercato nel Giardino.
Oggi ritornati nudi
ci fa nuovi il tuo mattino.

Il sudario è tenerezza,
l'uomo intero hai rinnovato.
Davvero vivi, vivi per sempre:
vedo, credo e ho toccato.

 

Ricerca avanzata  (54034 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: