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TESTO Commento su Gv 20, 18

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Martedì fra l'Ottava di Pasqua (22/04/2014)

Vangelo: Gv 20,11-18 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

«Maria di Màgdala andò ad annunciare ai discepoli: "Ho visto il Signore!" e ciò che le aveva detto»
Gv 20, 18

Come vivere questa Parola?
Maria di Magdala, che ha vissuto il dolore della separazione e della morte di Gesù, si ritrova sola, in lacrime con la sua sofferenza e la sua immensa pena: non ha ancora avvertito l'esultanza pasquale, non vede che il vuoto attorno a sé e vuole solo stare accanto a colui che amava, invece constata che: «hanno portato via il mio Signore...».
Ma improvvisamente sente il timbro di una voce familiare che la interpella, le domanda il motivo del suo pianto e infine la chiama per nome: le fa capire la sua identità profonda, la sua vicinanza, la comprensione del suo dolore, ma allo stesso tempo la invita a guardare al futuro, a non chiudersi nel suo isolamento, ma ad andare dai discepoli ad annunciare la lieta notizia che Cristo è risorto e salirà al Padre.
In questo significativo brano del Vangelo noi vediamo da una parte la profonda attenzione di Gesù alle persone, la sua preoccupazione di lenire il dolore: «Donna perché piangi?»: un Gesù sensibile alle nostre sofferenze e preoccupato di riportarci nella serenità e nella gioia.
Dall'altra anche un Gesù maestro, che ci insegna a non trattenere per se stessi quanto ci è caro e appagante, ma ad uscire dal piccolo mondo (oserei dire ristretto guscio), a trasmettere agli altri le immensità dell'amore divino: in una parola a purificarci da ogni nostro attaccamento a qualsiasi cosa, ma a confidare solo in Dio.
La ricerca di Gesù non si conclude in una comunione appagante a due, ma è sempre finalizzata a far conoscere Gesù a tutti: «Va' dai miei fratelli e di' loro..».

Signore Gesù risorto, fa' cha anche noi possiamo rallegrarci nel sentire la tua voce che ci chiama per nome - come è capitato a Maria di Magdala - ed aprire il nostro cuore ai fratelli e sorelle, testimoniando la tua risurrezione.
Maria Maddalena al sepolcro di Gesù
«È così naturalmente femminile il modo dell'amore che Maddalena porta a Cristo. Così femminilmente concreto; lei "deve" andare al sepolcro per prima, lei non si rassegna a non sapere dove sia il corpo. Lei infine vorrebbe che quell'abbraccio durasse per sempre. In una fisicità materna, in un non potersi contentare di parole ma avere bisogno di toccare, di stringere, quasi di cullare. E quell'uscire di Gesù dal buio del sepolcro pare una nuova nascita; in cui il figlio trovi per prime le braccia di una donna, colei la cui natura è accogliere».
Marina CORRADI su Avvenire 12 aprile 2012
D. Mario Maritano SDB - maritano@unisal.it

 

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