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TESTO Commento su Os 6, 2

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Sabato della III settimana di Quaresima (29/03/2014)

Brano biblico: Os 6,1-6 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 18,9-14

9Disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri: 10«Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano. 11Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: “O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. 12Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo”. 13Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: “O Dio, abbi pietà di me peccatore”. 14Io vi dico: questi, a differenza dell’altro, tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato».

"Dopo due giorni ci ridarà la vita e il terzo ci farà rialzare, e noi vivremo alla sua presenza."
Os 6, 2

Come vivere questa Parola?
Questi numeri e gli effetti raccontati da Osea ci fanno immediatamente pensare al triduo pasquale! Non ci fermiamo al genere letterario che li formula. Il simbolo della morte che passa alla vita in tre giorni di sepolcro, da Gesù Cristo in poi, si è inciso nel nostro DNA, nella speranza che abita nonostante tutto ancora tra le pieghe profonde del nostro pessimismo e delle nostre tentazioni depressive.
In Osea questo rigurgito vitale è l'effetto del ritorno, della teshuvah. L'effetto della capacità esercitata di abbandonare decisamente quello che ci tiene distanti da Dio e fare i passi per colmare quella distanza. Passi facilitati, anche se non ce ne accorgiamo, dal venirci incontro di Dio!! Si tratta del tornare del Figliol prodigo della parabola che trova il Padre già sulla strada, che gli corre incontro e lo abbraccia, soffocando ogni discorso di scuse prima formulato. Si tratta di quella conversione che Gesù racconta con il pubblicano e il fariseo che pregano nel luogo di culto. L'autenticità del cuore pentito che si vergogna di quel che ha fatto e riconsegna a Dio il suo essere, come realtà a immagine e somiglianza di Dio, capace e ora anche disposta a vivere eternamente alla sua presenza!
Signore, questa quaresima sia la nostra teshuvah. Aiutaci a tornare in noi stessi, aiutaci a rivedere come stiamo camminando, programmando, interagendo con gli altri e con le cose. Aiutaci a metterci in discussione per smontare quello che ci separa dall'essere in maniera limpida tua immagine e somiglianza. Aiutaci a risorgere!
La voce del Nuovo Testamento
"Svegliati, tu che dormi, destati dai morti e Cristo ti illuminerà"

(Ef 5,14)
Sr Silvia Biglietti FMA - silviabiglietti@libero.it

 

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