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TESTO Commento su Mt 6,31-32

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

VIII Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (02/03/2014)

Vangelo: Mt 6,24-34 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 6,24-34

In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: 24Nessuno può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza.

25Perciò io vi dico: non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita non vale forse più del cibo e il corpo più del vestito? 26Guardate gli uccelli del cielo: non séminano e non mietono, né raccolgono nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non valete forse più di loro? 27E chi di voi, per quanto si preoccupi, può allungare anche di poco la propria vita? 28E per il vestito, perché vi preoccupate? Osservate come crescono i gigli del campo: non faticano e non filano. 29Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. 30Ora, se Dio veste così l’erba del campo, che oggi c’è e domani si getta nel forno, non farà molto di più per voi, gente di poca fede? 31Non preoccupatevi dunque dicendo: “Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo?”. 32Di tutte queste cose vanno in cerca i pagani. Il Padre vostro celeste, infatti, sa che ne avete bisogno. 33Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. 34Non preoccupatevi dunque del domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. A ciascun giorno basta la sua pena.

"Non preoccupatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo, che cosa indosseremo. Di tutte queste cose vanno in cerca i pagani. Il Padre vostro celeste sa che ne avete bisogno."
Mt 6,31-32

Come vivere questa Parola?
Spesso cadiamo in una trappola: pensiamo che preoccuparsi, affannarsi per qualcosa o qualcuno sia l'unico modo per salvarli e tenerseli stretti. Ma purtroppo prima a poi scopriamo che questo è un inganno sottile poiché l'unico risultato di questo affanno è abbreviarci la vita, toglierci il fiato, perché ci illudiamo di poter tenere tra le mani il futuro per capire poi che non era possibile. Ci affanniamo e ci illudiamo per placare l'ansia che ci coglie quando prendiamo coscienza della fragilità di tutto quanto ci circonda, degli affetti, dei beni, della salute...
E paradossalmente non facciamo che nutrire quest'ansia che può essere combattuta solo dalla fiducia rinnovata ogni minuto, ogni ora, ogni giorno perché anch'essa è fragile, dal consegnare tutto e tutti nelle mani di chi ci dice: "La tua vita vale" e "Il Padre vostro sa che ne avete bisogno."
Nemmeno del Regno di Dio ci si deve preoccupare perché va cercato ed accolto: "Cercate anzitutto il Regno di Dio e la sua giustizia."
E nemmeno ci si deve preoccupare della forza della nostra fede, di cui dobbiamo occuparci, che dobbiamo nutrire, ma che è anche dono di Dio che Dio provvede in abbondanza nel momento del bisogno, quando meno ce lo aspetteremmo.
Non c'è assicurazione sulla vita migliore della fiducia nel Signore anche se è più facile pagare la rata del premio assicurativo che lasciarsi andare nella mani di Qualcuno che non mi presenta statistiche, percentuali, e non viene a casa mia ben vestito ed abbronzato.
Mi devo occupare, con intelligenza illuminata dalla fede, della mia vita e di quella dei miei cari. Ma devo anche comprendere che non devo sacrificare questa vita all'idolo dell'affanno che promette ma non mantiene.
"La tua Parola Signore è viva ed efficace". Fa' che le parole che leggo oggi nel vangelo diventino vive ed efficaci in me e per me!
La voce di un uomo di Dio
"In pratica l'abbandono alla Provvidenza significa non essere mai in ansia per nessun problema, per nessun avvenimento: addolorarsi sì, perché il Signore ci ha fatti di carne ed ossa e...cuore, e il cuore ha le sue leggi di sofferenza e di gioia."

P. Gasparino
Emanuela Giuliani - emanuelagiuliani@gmail.com

 

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