TESTO Commento su 1Cor 3,16-23
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VII Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (23/02/2014)
Brano biblico: 1Cor 3,16-23

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «38Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente. 39Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu pórgigli anche l’altra, 40e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. 41E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. 42Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle.
43Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico. 44Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, 45affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. 46Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? 47E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? 48Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».
Collocazione del brano
Domenica scorsa Paolo ci ha parlato di una sapienza nascosta che è stata rivelata solo a quanti hanno accolto la croce di Cristo. Passiamo ora al capitolo 3. Nella prima parte (3,1-15) Paolo riprende il tema delle divisioni all'interno della comunità e ricorda che ogni costruzione deve rimanere ben ordinata e ferma sulle proprie fondamenta. Il fondamento è la croce di Cristo, sopra di essa si può costruire con vari materiali. Questi ultimi però devono essere abbastanza stabili da resistere nel momento della prova.
Al versetto 16, da cui cominciamo a leggere oggi, Paolo ricorda che questo edificio di cui sta parlando è la Chiesa, per cui anche la comunità di Corinto (voi siete tempio di Dio). C'è una responsabilità, quella di custodire lo Spirito che abita nella comunità, mantenere salda la casa. Quindi non è possibile seguire la sapienza del mondo, né fare affidamento in leader che in fondo sono uomini (Paolo, Apollo, Cefa...).
L'unico su cui è bene affidarsi è Cristo.
Lectio
16 Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi?
In forza della loro fede ormai i Corinti (e con loro tutti i credenti) sono diventati tempio di Dio, presenza di Lui, grazie allo Spirito Santo che abita in loro. Ormai la loro vita è totalmente cambiata.
17 Se uno distrugge il tempio di Dio, Dio distruggerà lui. Perché santo è il tempio di Dio, che siete voi.
Dio è geloso del suo tempio. E' una realtà santa, è il luogo della Sua presenza. Se qualcuno lo distrugge, Dio lo distruggerà a sua volta. E il tempio di Dio si può distruggere anche attraverso le divisioni all'interno della comunità.
18 Nessuno si illuda. Se qualcuno tra voi si crede un sapiente in questo mondo, si faccia stolto per diventare sapiente,
Dopo aver dato le indicazioni teologiche Paolo passa alle esortazioni rivolte ai fedeli individualmente.
Facendo leva sull'ambizione dei Corinti di essere sapienti, li esorta a dimostrare una vera sapienza, quella che viene da Dio, ma che agli occhi del mondo si presenta come una stoltezza. La sapienza di Dio è aderire alla croce di Cristo, alla fede e al suo approfondimento. Non si rinuncia dunque alla ragione e all'intelligenza, ma alla pretesa della sapienza di erigersi a principio assoluto e autosufficiente. La stoltezza è accettare l'impotenza dell'uomo a salvarsi con le risorse autonome della propria intelligenza.
La stoltezza è accettare di essere creature e di essere salvati da qualcun altro al di fuori di noi.
19 perché la sapienza di questo mondo è stoltezza davanti a Dio. Sta scritto infatti: Egli fa cadere i sapienti per mezzo della loro astuzia.
C'è un ribaltamento di principi e di orientamenti di vita. Paolo esorta a fondare la propria vita sulla croce di Cristo. Questo dona una luce che chiarisce e decifra il senso profondo dell'uomo, del mondo e di Dio. La fede porta a una ‘razionalità' diversa e più elevata.
Per supportare la propria affermazione Paolo riporta due passi della Sacra Scrittura. Il primo è Giobbe 5,13, in cui ricorda che Dio utilizza l'astuzia di coloro che si credono sapienti con la loro stessa astuzia.
20 E ancora: Il Signore sa che i progetti dei sapienti sono vani.
La seconda citazione è del Salmo 94,11 che mostra la futilità dei progetti dei sapienti davanti allo sguardo penetrante di Dio.
21 Quindi nessuno ponga il suo vanto negli uomini, perché tutto è vostro:
Paolo termina dunque con l'esortazione a non confidare nella sapienza umana. Grazie alla fede in Gesù Cristo tutto è a portata del credente, anche le cose più nascoste che l'uomo cerca di conoscere e conquistare con la propria ragione.
22 Paolo, Apollo, Cefa', il mondo, la vita, la morte, il presente, il futuro: tutto è vostro! 23Ma voi siete di Cristo e Cristo è di Dio.
Riallacciandosi al discorso precedente delle divisioni all'interno della comunità Paolo ricorda i leaders dei gruppi e ricorda che nella fede tutto ci appartiene, ma tutti siamo unificati sotto un'unica appartenenza, siamo di Dio.
Meditiamo
- Come custodisco il tempio di Dio che sono io?
- In cosa mi sembra "stolto" il messaggio del Vangelo?
- Mi sento di appartenere a Cristo e a Dio?