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TESTO La forza di Amare

don Roberto Rossi  

VII Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (23/02/2014)

Vangelo: Mt 5,38-48 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 38Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente. 39Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu pórgigli anche l’altra, 40e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. 41E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. 42Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle.

43Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico. 44Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, 45affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. 46Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? 47E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? 48Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste.

Gesù Cristo, uomo nuovo, insegna ai suoi discepoli il comandamento dell'amore, la nuova legge del Vangelo che sostituisce per sempre la legge istintiva del vecchio uomo: "Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico". A volte pensiamo di essere buoni cristiani e uomini onesti perché amiamo la nostra famiglia, siamo buoni coi vicini e non facciamo male a nessuno. Ma Gesù ci dice che questo lo fanno anche quelli che non hanno fede e ci propone un ideale di perfezione molto grande. Siamo tutti ben impastati di mentalità mondana, "normale", che può sembrare anche giusta. Si hanno nei confronti del prossimo i più svariati atteggiamenti, molte volte istintivi, a volte egoistici, altre volte competitivi... Sembra svilupparsi sempre più l'aggressività, il sospetto, la critica, il litigio... ma tutto questo non porta serenità o pace nel cuore e nella vita.

Gesù proprio oggi ci parla del vero amore, ci dà comandamento paradossale... «Avete inteso quello che fu detto: occhio per occhio, dente per den­te»... La legge del taglione... «Ma io vi dico: amate i vostri nemici»... Oggi tutta la parola di Dio ci fa delle proposte profonde e sconvolgenti! «Siate santi, perché io, il Signore Dio vostro, sono san­to». E Gesù: «Siate perfetti come perfetto è il Padre vostro». «Non coverai nel cuore odio contro il tuo fratello... non ti vendicherai e non conserverai rancore». «Amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori». Sono le cose straordinarie che Cristo vive e che propone ad ogni cri­stiano. Cose straordinarie da fare in maniera ordinaria, ogni giorno! Se ci professiamo cristiani, e non parliamo il lin­guaggio dell'amore, del perdono, della comprensione, della non violenza, noi diciamo il falso. Noi cristiani dobbiamo credere che l'amore è più forte dell'odio. Dobbiamo credere che solo l'amore assi­cura all'umanità un avvenire migliore. Certo: l'odio è più fa­cile dell'amore. Ma se tutti odiassero dove andremmo a fini­re? Non possiamo annullare la potenza del Vangelo, adeguandoci alla mentalità della "leg­ge del taglione", alla mentalità mondana. Dobbiamo ridare all'amore la sua vera dimensione, sco­prendone la bellezza, la grandezza e le esigenze. L'amore, forse, è la prova più difficile alla quale un cri­stiano è chiamato. Ma è, anche, la testimonianza più alta che possiamo dare della nostra fede. Nella vita non si avrà che due o tre volte l'occasio­ne di essere un eroe, ma ogni giorno si ha quella di amare, di amare tutti, di amare sempre... Se tutto quello che facciamo non è fatto per amore non serve a niente (così ci dice S. Paolo nell'inno alla carità, - prima lettera ai Corinti).

Certo non è facile vivere in pace con tutti. Ma è bello! Solo chi ama rie­sce a perdonare. Solo chi è comprensivo perdona. Ritorniamo ad amare! Impegniamoci a vivere concreta­mente il grande comandamento di Cristo, se vogliamo co­struire la civiltà dell' Amore! Accogliamo e viviamo l'invito che ci fa San Giovanni nella sua lettera: «Fratelli, non amia­mo a parole, né con la lingua ma con i fatti e in verità».

Certamente ci sono fatti, persone, esempi, testimonianze che si pongono su un piano diverso, nella linea di relazioni positive col prossimo, chiunque esso sia, nella linea dell'amore, della comprensione, della pazienza, del perdono, del sacrificio... occorre costruire la nostra vita su questi modelli. E' confortante pensare che tanti cristiani sono giunti, come Gesù, alla testimonianza più grande dell'amore: dal primo martire cristiano Stefano a Martin Luther King, a p. Kolbe; da Giovanni Paolo II che va portare il suo perdono in carcere a chi aveva tentato di ucciderlo, a d. Pierluigi che afferma, dopo essere stato picchiato da un ladro "Spero di potere andare presto a trovarlo in carcere", a tanti che hanno fatto del messaggio evangelico il loro grande programma di vita.

Gesù ci propone un ideale veramente grande, "nuovo", salvifico. Non vogliamo sentirci mai a posto pienamente, non vogliamo giustificarci o lasciarci andare alla mentalità e ai modi correnti del nostro tempo. Gesù non ci dice cose facili, ma cose belle, profonde, che durano non pochi anni, ma per l'eternità, innovatrici e appaganti per chi le accoglie. Gesù ci da il comandamento dell'amore, ma ci dona anche il suo Santo Spirito che è Dio Amore, che ci da la forza di amare.

 

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