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TESTO Commento su Mt 5, 20

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

VI Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (16/02/2014)

Vangelo: Mt 5,17-37 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 5,17-37

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 17Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. 18In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. 19Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli.

20Io vi dico infatti: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.

21Avete inteso che fu detto agli antichi: Non ucciderai; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio. 22Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna.

23Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, 24lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono.

25Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. 26In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!

27Avete inteso che fu detto: Non commetterai adulterio. 28Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore.

29Se il tuo occhio destro ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geènna. 30E se la tua mano destra ti è motivo di scandalo, tagliala e gettala via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geènna.

31Fu pure detto: “Chi ripudia la propria moglie, le dia l’atto del ripudio”. 32Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione illegittima, la espone all’adulterio, e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio.

33Avete anche inteso che fu detto agli antichi: “Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti”. 34Ma io vi dico: non giurate affatto, né per il cielo, perché è il trono di Dio, 35né per la terra, perché è lo sgabello dei suoi piedi, né per Gerusalemme, perché è la città del grande Re. 36Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. 37Sia invece il vostro parlare: “Sì, sì”, “No, no”; il di più viene dal Maligno.

"Io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli".
Mt 5, 20

Come vivere questa Parola?
Ecco una pagina terribile del vangelo, che però nel tempo abbiamo ben bene anestetizzato. Perché non facesse così male, perché non chiedesse troppo. Forse oggi è il caso di rileggerla senza filtri.
Il capitolo 5 di Matteo inizia con la proclamazione delle beatitudini, il manifesto di Gesù, le sue parole nuove che " ridicono" radicalmente le 10 parole delle tavole della legge mosaica. Continua, poi con una serie di discorsi di Gesù che traducono per la vita di ogni giorno quella sublimità espressa nel discorso della montagna. E qui, da Gesù, non riceviamo semplici esortazioni morali o precisi precetti da ottemperare. Riceviamo una nuova prospettiva: al centro non ci sono i fatti, gli atti da distinguere in buoni o cattivi. Al centro ci sono le persone e queste in relazione. Perché è nella relazione che si gioca la novità: Il bene di costruisce interagendo. Senza compromessi, con un parlare netto, dove il "si" è "si" e il "no" è "no", ma dove la giustizia è il frutto dello sguardo del puro di cuore, della gratuità del povero di spirito, della volontà di chi desidera ardentemente quello che desidera DIO. La nostra giustizia, quella che ci è indicata da Gesù, non è semplice rispetto della legge: va molto oltre il virtuosismo fariseo e si fonda sulla dissoluzione dell'idea di "nemico". L'altro è sempre un fratello da incontrare: una buona terra, sacra e amabile, da avvicinare con cura e attenzione, da non violare né con un'arma, né con parole offensive o con pensieri maliziosi. E se nell'incontro mi accorgo che è l'altro ad aver qualcosa contro di me, sono ancora io a fare il primo passo. Senza tentennamenti, senza falsi ritardi; perché non c'è rito o dovere che tenga... prima la riconciliazione. La questione è non solo amare i nemici, ma anche farsi amare dai nemici. Considerare tutti fratelli, trasformarsi tutti in veri fratelli.
Signore, la tua parola oggi è dolcemente dura e intransigente. Donami uno sguardo puro per vedere negli altri quei fratelli che ti mi esorti ad amare e amandoli fa' che la mia parola, i miei pensieri siano sinceri, senza riserve, senza ipocrisie, senza dannose connivenze.
La voce di un testimone
Quando viviamo come se i rapporti umani fossero di natura solo umana, e quindi soggetti alle trasformazioni e ai mutamenti e delle norme e dei costumi umani, non possiamo aspettarci altro che l'immensa frammentazione e alienazione che caratterizzano la nostra società. Ma quando ci appelliamo a Dio e lo reclamiamo costantemente come fonte di ogni amore, scopriremo l'amore come un dono di Dio al popolo di Dio.

Henri Nouwen
Sr Silvia Biglietti FMA - silviabiglietti@libero.it

 

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