TESTO Ascoltare per vivere

L'insegnamento essenziale dell'episodio di Marta e Maria è racchiuso nella frase di Gesù: "di una sola cosa c'è bisogno". La cosa veramente necessaria è proprio quello che fa Maria: mettersi ai piedi del Maestro e ascoltarlo. Maria è qui l'immagine del buon discepolo: essere discepoli di Gesù significa ascoltarlo.

Ascoltare è espressione di amore, di attenzione per l'altro e per quello che ha da dire, di spazio aperto e accogliente per l'altro dentro di noi.

Non ascoltare significa disinteresse per l'altro, ego-centrismo, mancanza di rispetto, proiezione di sé sull'altro.

Se ascolto l'altro significa che egli è importante per me, che mi interessa entrare nel suo mondo, nel suo mistero. Se non sono disposto ad ascoltarlo è chiaro che, al di là delle buone intenzioni, non sono pronto a uscire da me stesso per andare incontro all'altro; semmai è l'altro che deve fare questo cammino verso di me, ma io non mi muovo. In un certo senso, l'altro per me non esiste in quanto altro, ma è solo un'appendice del mio io.

Tutto questo vale nell'ambito dei rapporti interpersonali come nel particolare rapporto che è quello col Maestro.

Il brano evangelico ci indica molto concretamente l'ostacolo principale che ci impedisce di fare come Maria: l'affanno, la preoccupazione per molte cose, anche giuste. Il modo in cui impostiamo la nostra vita ha di fatto il risultato concreto di non lasciarci spazio all'ascolto del Signore. Ognuno procede quindi preso dai propri problemi e non riesce a spezzare questo cerchio per mettersi in ascolto.

Mi devo quindi domandare se nella mia vita c'è posto per l'ascolto di Gesù.

In concreto, il primo modo per ascoltare il Signore è nutrirsi della Parola di Dio. Le letture bibliche proclamate nella liturgia, e specialmente il Vangelo, devono orientare la settimana, magari riprendendole personalmente e cercando di farne una lettura aderente alla propria situazione personale. Dobbiamo anche sentire l'importanza di sfruttare quelle occasioni varie di meditazione della Parola di Dio che ci sono nell'ambito della comunità (parrocchiale).

Anche nella preghiera personale, di qualsiasi tipo, ci mettiamo in ascolto del Maestro, tutte le forme di preghiera dispongono a questo. Naturalmente dipende da noi e dal nostro modo di pregare se l'elemento dell'ascolto è più o meno (sotto)sviluppato. Ascoltare Dio è più difficile che parlargli, richiede impegno e perseveranza.

Infine in tutte le situazioni, le persone, la natura, i frutti dell'attività umana, etc... possiamo ascoltare la voce del Maestro. Per questo, però, è condizione preliminare che abbiamo ascoltato il Signore nella sua Parola e nella preghiera personale.

Signore, aiutami a uscire da me stesso e dalle molte cose in cui mi affanno, per mettermi ai tuoi piedi ad ascoltarti.

All'offertorio:

Pregate fratelli e sorelle perché questo sacrificio ci apra all'ascolto, e sia gradito a Dio Padre Onnipotente.
Al Padre Nostro:

Chiediamo al Padre il pane quotidiano, che è quello materiale e anche il pane dell'ascolto della Parola di Dio: