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TESTO La legge dell'amore, sempre

don Roberto Rossi  

VI Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (16/02/2014)

Vangelo: Mt 5,17-37 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 5,17-37

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 17Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. 18In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. 19Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli.

20Io vi dico infatti: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.

21Avete inteso che fu detto agli antichi: Non ucciderai; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio. 22Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna.

23Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, 24lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono.

25Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. 26In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!

27Avete inteso che fu detto: Non commetterai adulterio. 28Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore.

29Se il tuo occhio destro ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geènna. 30E se la tua mano destra ti è motivo di scandalo, tagliala e gettala via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geènna.

31Fu pure detto: “Chi ripudia la propria moglie, le dia l’atto del ripudio”. 32Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione illegittima, la espone all’adulterio, e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio.

33Avete anche inteso che fu detto agli antichi: “Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti”. 34Ma io vi dico: non giurate affatto, né per il cielo, perché è il trono di Dio, 35né per la terra, perché è lo sgabello dei suoi piedi, né per Gerusalemme, perché è la città del grande Re. 36Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. 37Sia invece il vostro parlare: “Sì, sì”, “No, no”; il di più viene dal Maligno.

Sulle labbra di Gesù il "Discorso della montagna" è un invito alla conversione, alla vita vera, alla beatitudine, alla felicità del cuore; gli insegnamenti di Gesù sono sorgente di un continuo rinnovamento spirituale e umano. "Se osserverai i comandamenti, essi ti custodiranno; se hai fiducia in Dio, anche tu vivrai", si dice nel testo del Saracide. La vita non è mortificata dai comandamenti di Dio, ma in essi ha la possibilità di realizzarsi pienamente, nella maniera più profonda. Così Gesù non abolisce ciò che è stato indicato nell'Antico Testamento, ma porta a compimento, cioè vive in sé e insegna a tutti il vero senso della vita, il rapporto con Dio, con gli altri, con se stessi, con la creazione. La Parola di Dio dura in eterno. A volte si tratta anche di correggere interpretazioni umane o applicazioni terrene della Parola di Dio. Gesù è il compimento della Parola e del progetto di salvezza di Dio Padre. E' importante anche per noi accogliere le indicazioni di vita del Signore e insegnarle a tanti altri. Questo è un cammino di vita vera. Fra gli esempi che Gesù riporta in questa parte del Discorso della Montagna ci sono i comandamenti: "Non uccidere, non commettere adulterio, non giurare il falso".Sono importanti anche per noi oggi.

"Non uccidere". Dio è il Dio della vita e quando c'è la morte, Lui ci prepara una vita talmente grande che non riusciamo neanche a immaginare. La vita è la realtà che tutti sentiamo profondamente, è l'unica cosa che abbiamo. La vita va accolta, protetta, cresciuta, difesa, promossa a tutti i livelli. Non è lecito eliminarla. Non si può uccidere, distruggere, eliminare, profanare la vita. Quando questo avviene siamo davanti al peccato, al guaio più grande. Molte volte la vita viene eliminata: nelle guerre, nelle violenze, nelle tragedie familiari, nello sciupio delle energie quando ci si lascia andare a vizi. Con un aggravante: che la violenza entra a far parte della mentalità comune e si finisce per lasciarsi andare alla rassegnazione o al mal esempio.

Gesù ci dice: Non solo non uccidere, ma ama il prossimo e la sua vita. Anche nelle piccole cose. Ama il prossimo e dà la tua vita per la vita del prossimo. E se uno ama, si sacrifica, dà se stesso per un altro, sinceramente, non si permetterà mai di fare del male. Possiamo pensare a tanti esempi di questo amore vissuto e testimoniato. Quanto amore alla vita viene portato avanti da tanti!

Gesù dice: "Non commettere adulterio". Insegna e sostiene, con la sua grazia, l'amore fedele, sincero, costante, "per sempre". Certo si possono incontrare difficoltà, tentazioni, momenti di crisi. Occorre avere attenzione a tante suggestioni o pensieri che portano all'adulterio del cuore. Gesù ci vuol dare la forza di essere decisi nelle tentazioni, certo non andarle a cercare, a tagliare con decisione quelle cose che fanno male a noi e agli altri. Per questo preghiamo e ci impegniamo per la fedeltà degli sposi, per l'unità della famiglia. E dove ci sono delle famiglie ferite ci sarà tutto il nostro amore perché ci sia sempre l'esperienza dell'amore di Dio, del suo perdono, della sua forza, della sua gioia. Gesù dice: "Non giurare il falso". E' l'invito alla sincerità, alla trasparenza, all'amore della verità in sé, per gli altri, davanti a Dio, in una coscienza che cerca di essere retta. Beato chi cammina nella legge del Signore!

 

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