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TESTO Commento su Marco 4, 30-32

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Venerdì della III settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (31/01/2014)

Vangelo: Mc 4,26-34 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

"A cosa possiamo paragonare il regno di Dio....E' come un granello di senape che quando viene seminato sul terreno è il più piccolo di tutti i semi sono sul terreno ma quando viene seminato cresce..."

Mc 4, 30-32
Come vivere questa Parola?
Dio (e il suo agire nella storia "da Signore") ha deciso di sottostare ai criteri della terra e del tempo: si fa piccolo "seme" che occupa poco spazio, si lascia sotterrare dove nessuno lo vede, attraversa tutte le tappe di maturazione sapendo che qualcuno, una volta giunto il momento della mietitura, raccoglierà il frutto del suo lavorio nascosto.
Dio si fida del fatto che una persona metterà mano alla falce e saprà riconoscere il valore di quel raccolto. Si fida del passare del tempo a cui si consegna: sa che il tempo è amico della verità.
Non teme di farsi piccolo perché ha fiducia in se stesso, nella sua opera e dunque non ha bisogno di apparire a tutti i costi, di farsi grande. Ma ha anche fiducia nell'uomo, nella sua capacità di scovare il tesoro della sua vita.
Quando poi diventa "una pianta dell'orto" non lo fa per vantarsi ma perché l'ampiezza delle sue foglie e dei suoi rami può diventare riparo e riposo per "gli uccelli del cielo", per le nostre stanchezze.
Lo stile del Signore è proprio bello e consolante perché è lo stile di chi non vive nella paura, nella brama di affermare se stesso, di chi teme lo scorrere del tempo. É lo stile di chi è in pace con se stesso, la terra, lo scorrere dei giorni, la piccolezza, gli uomini.
Forse è per questo che facciamo fatica ad entrare nella logica di Dio: il suo stile non è il nostro. Noi fatichiamo ad accettare il tempo che passa, fatichiamo ad accettare il limite. Abbiamo una autostima così bassa a volte da voler apparire grandi agli occhi degli altri per darci un tono. Cerchiamo la grandezza non per servire ma per farci servire. Ecco perché non possiamo comprendere Dio.
Allora guardiamo al seme che ha tanto da insegnarci: in esso vive la vita, vita che ha i suoi ritmi e le sue tappe da attraversare. É piccolo ma fatto per sfamare molti, non sta a guardare cosa fanno gli altri semi ma permette alla terra e alla natura di lavorarlo e di trasformarlo. Così diventa buon cibo.
Aiutami Signore a vivere come il piccolo seme che non forza la sua natura ma cresce e matura nel tempo. Aiutami a rimanere nascosta quando devo essere tale ma anche a uscire con coraggio quando mi chiami a dare frutto. E soprattutto aiutami a vivere con serenità il tempo che mi porta a crescere e a maturare secondo il tuo cuore
La voce di Don Bosco
In ognuno di questi ragazzi, anche il più disgraziato, v'è un punto accessibile al bene. Compito di un educatore è trovare quella corda sensibile e farla vibrare.
Emanuela Giuliani - emanuelagiuliani@gmail.com

 

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