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TESTO Collaboratori del regno di Dio

don Roberto Rossi  

III Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (26/01/2014)

Vangelo: Mt 4,12-23 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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12Quando Gesù seppe che Giovanni era stato arrestato, si ritirò nella Galilea, 13lasciò Nàzaret e andò ad abitare a Cafàrnao, sulla riva del mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, 14perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia:

15Terra di Zàbulon e terra di Nèftali,

sulla via del mare, oltre il Giordano,

Galilea delle genti!

16Il popolo che abitava nelle tenebre

vide una grande luce,

per quelli che abitavano in regione e ombra di morte

una luce è sorta.

17Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino».

18Mentre camminava lungo il mare di Galilea, vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. 19E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». 20Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono. 21Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedeo loro padre, riparavano le loro reti, e li chiamò. 22Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono.

23Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo.

 

Forma breve (Mt 4,12-17)

12Quando Gesù seppe che Giovanni era stato arrestato, si ritirò nella Galilea, 13lasciò Nàzaret e andò ad abitare a Cafàrnao, sulla riva del mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, 14perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia:

15Terra di Zàbulon e terra di Nèftali,

sulla via del mare, oltre il Giordano,

Galilea delle genti!

16Il popolo che abitava nelle tenebre

vide una grande luce,

per quelli che abitavano in regione e ombra di morte

una luce è sorta.

17Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino».

"Il popolo che camminava nelle tenebre vide una grande luce". La venuta di Gesù, l'inizio della sua missione pubblica è questa luce per la nostra vita. L'evangelista Matteo, riprendendo un'immagine del libro di Isaia, ci dice così quello che è Gesù per noi: la luce. Nella nostra vita, vediamo spesso tenebre, resistenze, difficoltà, compiti non risolti che si accumulano davanti a noi come una montagna; problemi tra coniugi, con i figli, o gli amici, con la solitudine, con il lavoro...

È tra tutte queste esperienze delicate che ci raggiunge la buona parola: non vedere solo le tenebre, guardare anche la luce con cui Dio rischiara la nostra vita. Egli ha mandato Gesù per condividere con noi i nostri problemi. Noi possiamo contare su di lui che è al nostro fianco, luce nell'oscurità. Viene annunciata con certezza una notizia: che l'ultima tappa di questa corsa dell'umanità non può essere il fallimento, perché Cristo ha promesso di essere con noi fino alla fine del mondo.

Il meglio deve venire. Questa è la virtù della speranza, da coltivare sempre, poggiandola sulla paternità e provvidenza di Dio.

"Convertitevi, perché il regno di Dio è vicino" «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino».

Matteo è l'evangelista del regno dei cieli. Questa espressione che l'evangelista usa 51 volte indica una realtà ben precisa.

Forse la più bella definizione del regno dei cieli ce la dà S. Paolo, quando scrive ai Romani: «Il regno dei cieli è... giustizia, pace e gioia nello spirito».

"Giustizia" significa salvezza, liberazione. Nella lettera ai Romani giustizia indica sempre un'azione dell'amore salvifico di Dio: occorre lasciarsi liberare da Dio!

"Regno dei cieli": La volta del cielo dava l'impressione di una realtà altissima, immensa, totalmente al di fuori della realtà terrena. Ora il cielo si è avvicinato!
"Convertitevi!"

Il mondo corre dietro a certi valori: carriera, soldi, piacere, successo...

il regno dei cieli ci presenta altri valori, i valori ultimi e massimi che cambiano la vita dell'uomo. Convertirsi: cambiare il senso e i criteri della vita. Il Regno di Dio è vicino. Aprire gli occhi: il regno di Dio si è fatto vicino all'umanità, a ciascuno di noi.

"Venite, vi farò pescatori di uomini": Collaboratori del regno di Dio. Per annunciare che il Regno è vicino, Dio ha bisogno di noi, proprio là dove siamo.

Chiamati a fare esperienza di fraternità (la parola "fratello" viene ripetuta quattro volte in tre versetti!), possiamo lasciare le reti che ci trattengono (paure, affari, logica mondana, disimpegno) per diventare pescatori di uomini e di umanità. Siamo chiamati a tirar fuori da noi stessi e dagli altri tutta l'umanità che Dio ha seminato nei cuori.

E ogni uomo è chiamato a fare un'esperienza di comunione e di autentica umanità.

Così ci insegna anche la lettura del testo di S. Paolo: "Vi esorto, fratelli, a essere tutti unanimi nel parlare, perché non vi siano divisioni tra voi, ma siate in perfetta unione di pensiero e di sentire".

 

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