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TESTO Commento su Prima Corinzi 1,1-3

Monastero Domenicano Matris Domini  

II Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (19/01/2014)

Brano biblico: 1Cor 1,1-3 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 1,29-34

In quel tempo, Giovanni, 29vedendo Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! 30Egli è colui del quale ho detto: “Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me”. 31Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell’acqua, perché egli fosse manifestato a Israele».

32Giovanni testimoniò dicendo: «Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. 33Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell’acqua mi disse: “Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo”. 34E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio».

Collocazione del brano
Per tutto il Tempo Ordinario che ci separa dalla Quaresima leggeremo la Prima lettera ai Corinti di san Paolo apostolo. Secondo quanto narrato negli Atti degli Apostoli, Paolo era arrivato a Corinto dopo il fallimento della sua predicazione ad Atene (Atti 17,22-34). Corinto, posta sull'istmo che collegava la penisola del Peloponneso al resto della Grecia, aveva due porti. Ai tempi di Paolo era capitale della colonia romana dell'Acaia e godeva di grande prosperità economica. Vi si trovava un famoso tempio ad Afrodite, ma vi si praticavano anche culti di origine orientale. La città era famosa per i suoi costumi morali alquanto corrotti.
Paolo si fermò a Corinto per un anno e mezzo circa. La sua predicazione fu accolta soprattutto tra i ceti sociali più umili. Dopo la sua partenza mantenne i rapporti epistolari con i Corinti, i quali gli chiesero la soluzione ad alcuni problemi pratici che incontravano nel confronto tra il Vangelo e le loro usanze precedenti. Paolo risponde con questa lettera, un insieme non omogeneo di argomenti, dettati appunto dalle varie questioni che gli erano state sottoposte e anche da alcuni rimproveri che Paolo muove ai Corinzi in seguito a notizie che aveva avuto sul loro conto. Il brano di oggi è solo l'intitulatio della lettera, in cui sono indicati il mittente, il destinatario e i saluti.
Lectio
1 Paolo, chiamato a essere apostolo di Cristo Gesù per volontà di Dio, e il fratello Sòstene,
Il mittente e i destinatari di questa lettera sono indicati in modo particolarmente solenne, cosa che rende l'esordio della Prima Corinti molto importante dal punto di vista teologico. Paolo si autodefinisce chiamato ad essere apostolo di Cristo per volontà di Dio. Conosciamo le vicende della vocazione di Paolo. Egli non faceva parte del gruppo dei Dodici, ma fu chiamato sulla via di Damasco e ricevette il Vangelo per rivelazione privata. La forza della sua predicazione, il suo impegno e l'ortodossia di quanto predicava gli valsero la qualifica di apostolo, al pari di quanti erano stati chiamati da Gesù durante la sua vita terrena. Insieme a Paolo vi è Sostene, forse l'ex capo della sinagoga che in At 18,17 fu percosso davanti al tribunale di Gallione in segno di provocazione, ma non vi sono indicazioni per dire che si tratti della stessa persona.
2 alla Chiesa di Dio che è a Corinto, a coloro che sono stati santificati in Cristo Gesù, santi per chiamata, insieme a tutti quelli che in ogni luogo invocano il nome del Signore nostro Gesù Cristo, Signore nostro e loro:
Ancora più ricco è anche il modo con cui Paolo parla della comunità di Corinto. Quattro sono i titoli di cui l'apostolo fregia i Corinti. Costoro sono la Chiesa di Dio che è in Corinto: il carattere di Chiesa, cioè di assemblea convocata da Dio, chiamata alla salvezza, appartiene a tutta la Chiesa universale, ma anche a quella locale, quindi anche a quella di Corinto.
I cristiani di Corinto poi sono stati santificati in Cristo Gesù: questo significa che il Padre li ha resi santi, sono i beneficiari dell'azione salvifica del Padre, che perdona i peccati e rinnova l'esistenza. Questa santificazione è stata realizzata per mezzo della morte e risurrezione di Cristo Gesù. Ancora i Corinti sono santi per chiamata, cioè per iniziativa divina sono stati scelti a credere e a far parte del popolo di Dio. E' una santità donata, non acquistata per sforzo personale. La Chiesa è santa in quanto comunità di persone beneficiarie dell'azione e della vocazione divina.
Infine i Corinti invocano il nome del Signore Gesù Cristo. Si può sentire l'eco delle parole del profeta Gioele (3,5) "Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato". Questo indica l'orientamento della fede dei credenti, che si esprime nell'invocazione e acclamazione liturgica a Cristo, glorificato quale signore della comunità cristiana e del mondo. I cristiani di Corinto ne riconoscono dunque la signoria sulla loro vita.
3 grazia a voi e pace da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo!
Il saluto consueto conclude questa introduzione. La grazia è quella del Signore, il dono gratuito della riconciliazione dell'uomo con Dio, con gli altri e con se stesso. La pace è quella messianica, portata da Gesù, con tutti i doni di bene e la pienezza di vita che ci ha guadagnato attraverso la sua morte e risurrezione.
Meditiamo
- Cosa penso della santità?

- Mi sento parte della Chiesa di Dio che è in Bergamo (o in qualunque altra Diocesi io appartenga?)
- Quando invoco il nome del Signore?

- Ho accolto i doni della grazia e della pace che vengono da Dio? 

 

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