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TESTO Commento su Marco 1, 30-31

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Mercoledì della I settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (15/01/2014)

Vangelo: Mc 1,29-39 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mc 1,29-39

29E subito, usciti dalla sinagoga, andarono nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni. 30La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. 31Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva.

32Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. 33Tutta la città era riunita davanti alla porta. 34Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demòni; ma non permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano.

35Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava. 36Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce. 37Lo trovarono e gli dissero: «Tutti ti cercano!». 38Egli disse loro: «Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!». 39E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni.

"La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva".
Mc 1, 30-31

Come vivere questa Parola?
Tra mille segni eclatanti che potevano essere compiuti, o che compiuti potevano essere ricordati, il vangelo secondo Marco sceglie quello della guarigione di una donna anziana, a letto con la febbre. Una donna amata, tanto che appena Gesù arriva in quella casa gliene parlano. La vita va avanti lo stesso, la tavola è pronta, un ospite può essere invitato anche all'ultimo momento, ma il pensiero per quella donna a letto, anche se non ha niente di eccezionale, prende il cuore delle persone. E loro confidano a Gesù la loro preoccupazione. Credo sia uno dei quadri evangelici più intimi, rapidissimo e intenso come tante pagine di Marco, ma capace in poche battute di restituire il valore della presenza di Gesù. Egli non disdegna nulla, l'indifferenza non lo tocca. La confidenza con lui, la fiducia in lui porta le persone a consegnargli tutto: beni, risorse, capacità ma anche emozioni e sentimenti. E preoccupazioni, dispiaceri, desideri. E tutto diventa una preghiera non convenzionale, spontanea e autentica, basata unicamente sulla fiducia e sull'intimità con lui. La febbre della nonna diventa l'occasione perché sia manifesta la tenerissima prossimità di Gesù: si avvicina a lei, la prende per mano. Un tocco e la donna è nuovamente in piedi, pronta a servire, a restituire il bene ricevuto.
Signore, che l'indifferenza non soffochi quei sentimenti che non ci fanno dimenticare gli altri e ci fanno accorgere della difficoltà altrui. Oggi ti confideremo con amore tutte le nostre preoccupazioni, ti affideremo i nostri anziani che si indeboliscono, i giovani che temono il futuro, i piccoli che ci riempiono la vita.
La voce di papa Francesco
L'autentica fede nel Figlio di Dio fatto carne è inseparabile dal dono di sé, dall'appartenenza alla comunità, dal servizio, dalla riconciliazione con la carne degli altri. Il Figlio di Dio, nella sua incarnazione, ci ha invitato alla rivoluzione della tenerezza.

EG 88
Sr Silvia Biglietti FMA - silviabiglietti@libero.it

 

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