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TESTO La luce ha vinto

don Roberto Rossi   Parrocchia Regina Pacis

II Domenica dopo Natale (05/01/2014)

Vangelo: Gv 1,1-18 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 1,1-18

1In principio era il Verbo,

e il Verbo era presso Dio

e il Verbo era Dio.

2Egli era, in principio, presso Dio:

3tutto è stato fatto per mezzo di lui

e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.

4In lui era la vita

e la vita era la luce degli uomini;

5la luce splende nelle tenebre

e le tenebre non l’hanno vinta.

6Venne un uomo mandato da Dio:

il suo nome era Giovanni.

7Egli venne come testimone

per dare testimonianza alla luce,

perché tutti credessero per mezzo di lui.

8Non era lui la luce,

ma doveva dare testimonianza alla luce.

9Veniva nel mondo la luce vera,

quella che illumina ogni uomo.

10Era nel mondo

e il mondo è stato fatto per mezzo di lui;

eppure il mondo non lo ha riconosciuto.

11Venne fra i suoi,

e i suoi non lo hanno accolto.

12A quanti però lo hanno accolto

ha dato potere di diventare figli di Dio:

a quelli che credono nel suo nome,

13i quali, non da sangue

né da volere di carne

né da volere di uomo,

ma da Dio sono stati generati.

14E il Verbo si fece carne

e venne ad abitare in mezzo a noi;

e noi abbiamo contemplato la sua gloria,

gloria come del Figlio unigenito

che viene dal Padre,

pieno di grazia e di verità.

15Giovanni gli dà testimonianza e proclama:

«Era di lui che io dissi:

Colui che viene dopo di me

è avanti a me,

perché era prima di me».

16Dalla sua pienezza

noi tutti abbiamo ricevuto:

grazia su grazia.

17Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè,

la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.

18Dio, nessuno lo ha mai visto:

il Figlio unigenito, che è Dio

ed è nel seno del Padre,

è lui che lo ha rivelato.

Approfondiamo la nostra accoglienza di Gesù, il Signore. Siamo colpiti oggi da un immediato contrasto: ci sono luci e tenebre, uomini che accolgono la novità e uomini che la rifiutano. Viviamo ogni giorno in questa contrapposizione, anzi, ce la portiamo dentro. Oggi ci viene rinnovato l'invito a scegliere quotidianamente la strada da percorrere: se quella della luce, o quella delle tenebre, se accogliere una parola che si manifesta così debole, come è la carne di un bambino, se appoggiarci ad altre parole dall'apparenza più solida. E una lotta che dobbiamo affrontare con grande fede perché Dio, come ci dice Lui, ha già vinto, e le tenebre non possono sopraffare la luce.

Il Vangelo odierno ci regala una certezza: «veniva nel mondo la luce vera». "Veniva", ci dice san Giovanni, perché è un Dio che viene continuamente, perché è un Dio che opera sempre nella storia e nella nostra personale vita. Il tempo del Natale ci insegna non a contemplare semplicemente la dolcezza di un bambino in un presepe, ma a riconoscere un Dio che sta in mezzo a noi, che illumina le tenebre dell'umanità tutta. Questa sicurezza è spesso sopraffatta dalle tenebre, non è accolta, non è riconosciuta, anche se ciò non scalfisce la vittoria certa della luce. Quante volte anche le mie tenebre, le mie paure, mie ansie, non fanno entrare la luce vera! Oggi ci vien ricordato che non c'è peccato, né confusione, che possa prevalere sulla presenza di Gesù, la luce. Egli può allora operare prodigi in noi e attraverso di noi. Se poi l'evangelista parla di luce vera, è proprio perché ci possono essere luci che sono invece false. Sono quelle più appariscenti e attraenti, che conquistano per la facilità e la comodità con cui possiamo raggiungerle. Ma propongono felicità deludenti, amare, vuote. La luce che promana invece dalla mangiatoia, e che brilla delicatamente lungo tutte le pagine del Vangelo, fino a noi, con la sua presenza fedele, è quella vera. E meno sgargiante, sicuramente, ma è la sola vera luce. L'importante è distinguerla dalle altre, e lasciarla abitare in noi! Perché è prima di tutto nella nostra storia, nel nostro personale ed unico terreno, che la luce vuole porre la sua tenda, anzi, l'ha già posta gratuitamente con il nostro Battesimo. A noi spetta lasciare che ogni nostra oscurità sia pervasa dalla sua forza, la stessa che ci permette di essere luce per gli altri. "Io sono la luce del mondo", "voi siete la luce del mondo".

 

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