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TESTO Il regno dei cieli soffre violenza e i violenti se ne impadroniscono

Riccardo Ripoli  

Giovedì della II settimana di Avvento (12/12/2013)

Vangelo: Mt 11,11-15 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Non violenza

Già è brutto leggere della violenza che viene perpetrata ogni giorno verso i più deboli, ma leggere di tifosi che si danno battaglia, che feriscono, che uccidono con cattiveria infinita per un tifo, per uno sport quando invece dovrebbero cantare e ballare insieme per la gioia dello spettacolo. Già uccidere per fede religiosa è sbagliato, figuriamoci per una fede calcistica. Perché avviene? Perché i ragazzi non hanno più fede in Dio? Capisco che qualcuno possa essere deluso dalla chiesa, da un suo modo di operare, scandalizzato dai preti pedofili, dai sacerdoti che predicano bene e razzolano male, dai cristiani che pregano in chiesa e poi fuori si comportano male, ma la Fede con tutto questo non ci combina nulla. Avere Fede significa credere in Dio, a prescindere se si va in chiesa o meno, se ci facciamo il segno della croce, se il venerdì santo rispettiamo il digiuno. Credere. In cosa credono le persone oggi? Nella squadra di calcio dove ogni calciatore è un profeta, dove gli eccessi sono perdonati se si è bravi (vedi Balotelli, Cassano e tanti altri), dove i valori sono rovesciati e non si gioca per divertirsi, per dare spettacolo, ma solo per vincere. Il calcio dove i soldi sono al vertice di tutto, dove le società supportano il tifo più facinoroso, dove la fede per la squadra del cuore ha soppiantato quella per il prossimo, dove l'odio e la violenza hanno sostituito l'amore e la pazienza. Se questa è la fede che volete, se siete disposti ad accettare che prima e dopo ogni partita venga stilato un bollettino di guerra, se lasciate che un manipolo di violenti vi impedisca di portare vostro figlio allo stadio allora questo mondo va bene così. Ma se tutto ciò non vi piace, e sono certo che la stragrande maggioranza delle persone prende le distanze da certi comportamenti, perché non opporvisi? Gesù, Ghandi, Nelson Mandela, Francesco d'Assisi, Madre Teresa, Padre Pio e tanti altri hanno sempre professato la non violenza e qualcosa hanno fatto, qualche seguace l'hanno avuto, qualche cambiamento l'hanno realizzato. Ed allora perché non attivarci anche noi, perché non opporsi al male che prende sempre più forza, alla violenza che ogni giorno vediamo per la strada?

Basterebbe cominciare a rifiutare il calcio, non andare alle partite, non abbonarsi a sky per colpire le società al cuore, ovvero al portafogli e le violenze, ne sono certo cesserebbero. Troppo estremo? Immagino di si, ma voleva essere una provocazione. In realtà dobbiamo vivere la nostra vita, la quotidianità all'insegna dell'amore e della non violenza, smetterla di arrabbiarsi per ogni cosa che non ci vada a genio, smetterla di alzare la voce perché ogni grido è un atto gratuito e nocivo di violenza. Se siamo i primi ad essere violenti con ilo nostro comportamento, come possiamo pretendere che i nostri figli imparino ad usare la piuma e non la spada?

 

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