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TESTO Un rimedio contro la crisi che ci sta attanagliando

Riccardo Ripoli  

Mercoledì della I settimana di Avvento (04/12/2013)

Vangelo: Mt 15,29-37 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Non voglio rimandarli digiuni, perché non svengano lungo la strada

La crisi economica di questi ultimi tempi sta portando molte famiglie alla fame, persone che si ritrovano a dormire in auto o sotto i portici. Ma la fame ha radici lontane, la pancia vuota purtroppo l'uomo l'ha da prima della crisi. E' un digiuno di valori.

Se vediamo una persona che ha fame, quale dovrebbe essere il nostro primo istinto? Sfamarla, darle ciò che le possa impedire di svenire lungo la strada. Così dovrebbe essere quando incontriamo chi è vuoti di valori. Non sta a noi giudicare il perché sia digiuno, a noi deve bastare il fotografare la situazione e fare di tutto per porvi rimedio.

In ventisette anni che sono a contatto con famiglie povere, persone con passati burrascosi, gente pronta a calpestare tutto e tutti per un euro in più ho capito una cosa, che sono poveri di valori. Se un babbo picchia il figlio non ci sono ragioni che tengano, è convinto che sia la cosa giusta da fare. Quante volte mi sono perso in ragionamenti logici con alcuni genitori per far loro capire che certi comportamenti erano dannosi per i bambini e non portavano a nulla, poi un giorno ho capito che parlavamo un linguaggio diverso, avevamo una cultura differente, a me erano stati insegnati dei principi che ad altri erano stati preclusi. Non giudizio, non condanna, ma compassione per chi è digiuno e rischia di svenire per strada o di fare brutte cose per saziarsi.

Bisogna smetterla di puntare il dito verso chi sbaglia, qualunque errore possa aver fatto, ma è necessario avere pietà di lui, amarlo, sfamarlo. Come possiamo dare dei valori ad una persona che non li abbia mai ricevuto? A volte la soluzione è più semplice di quanto ci sforziamo di immaginare. Non c'è bisogno di fare grandi discorsi, ragionamenti arzigogolati, leggere brani o tirare in ballo teorie di pedagogisti o psicologi, ma è sufficiente donare agli altri i valori che conosciamo.

Si parla di istinto, non di ragionamento, di trasmissione diretta senza fronzoli. Se ad una persona date amore, sarà portato a ripagarvi con la stessa moneta e quando vedrà che è cosa buona la ripeterà con altri. Se facciamo un dono, chi lo riceve sarà portato a ricambiare e dopo aver visto la vostra gioia nel riceverlo ripeterà la cosa con altri. Se andiamo a trovare una persona in ospedale, questa sarà talmente contenta della visita che non si farà scappare l'occasione di interessarsi alla malattia di qualcun altro.

Come si trasmettono i principi? Semplicemente sfamando le persone, dando loro il cibo che serve ad alimentare l'anima.

 

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