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TESTO Commento su Seconda Tessalonicesi 2,16-3,5

Monastero Domenicano Matris Domini  

XXXII Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (10/11/2013)

Brano biblico: 2Ts 2,16-3,5 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 20,27-38

In quel tempo, 27si avvicinarono a Gesù alcuni sadducei – i quali dicono che non c’è risurrezione – e gli posero questa domanda: 28«Maestro, Mosè ci ha prescritto: Se muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma è senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello. 29C’erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli. 30Allora la prese il secondo 31e poi il terzo e così tutti e sette morirono senza lasciare figli. 32Da ultimo morì anche la donna. 33La donna dunque, alla risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie». 34Gesù rispose loro: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; 35ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito: 36infatti non possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio. 37Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando dice: Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe. 38Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui».

Forma breve (Lc 20, 27.34-38):

In quel tempo, disse Gesù ad alcuni8 sadducèi, 27i quali dicono che non c’è risurrezione: 34«I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; 35ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito: 36infatti non possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio. 37Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando dice: Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe. 38Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui».

Collocazione del brano
Nel brano che abbiamo letto domenica scorsa si introduceva l'argomento riguardante le false avvisaglie riguardanti il ritorno glorioso di Gesù Cristo. Paolo descrive dunque i segni premonitori di questo arrivo e mette in guardia dal mistero dell'iniquità (2 Ts 3-12). Egli però loda i Tessalonicesi poiché sono stati la primizia, cioè tra i primi ad aderire alla fede in Cristo. Paolo li esorta a mantenere ferma questa fede e le tradizioni che hanno ricevuto. Segue dunque il brano scelto per oggi, la preghiera perché il Signore li aiuti a rimanere fedeli alla loro vocazione di cristiani.
Lectio
16 E lo stesso Signore nostro Gesù Cristo e Dio, Padre nostro, che ci ha amati e ci ha dato, per sua grazia, una consolazione eterna e una buona speranza,17 conforti i vostri cuori e li confermi in ogni opera e parola di bene.
Paolo rivolge una supplica al Signore Gesù e a Dio Padre chiedendo loro che sostengano il cammino dei cristiani di Tessalonica. Il cammino di fedeltà cristiana è frutto della volontà umana ma anche dell'intervento rafforzante della grazia divina. Il Signore non mancherà di fare la sua parte perché ci ha amati fin dal principio e ricolmati di ogni bene. Rafforzati dal suo aiuto possiamo fare del bene e dire cose buone.
3,1 Per il resto, fratelli, pregate per noi, perché la parola del Signore corra e sia glorificata, come lo è anche tra voi,2 e veniamo liberati dagli uomini corrotti e malvagi. La fede infatti non è di tutti.
Dopo aver pregato per i cristiani e aver assicurato loro l'aiuto del Signore, Paolo a sua volta si affida alle preghiere dei fratelli. Gli uni pregano per gli altri. E' una forma importante di solidarietà e fraternità cristiana. I predicatori del Vangelo chiedono che la Parola di Dio possa essere annunciata in tutta libertà, perché possa essere accolta nel modo giusto. Si può intuire sullo sfondo di queste parole la persecuzione che i predicatori del Vangelo stanno sopportando. Il Vangelo è segno di contraddizione nel mondo e non in tutti suscita la fede, anzi può sollevare ostilità.
3Ma il Signore è fedele: egli vi confermerà e vi custodirà dal Maligno.4Riguardo a voi, abbiamo questa fiducia nel Signore: che quanto noi vi ordiniamo già lo facciate e continuerete a farlo.
Abbandonarsi nel Signore è però possibile. Egli è fedele, perciò persegue coerentemente la sua azione iniziata a favore dei credenti. Gesù agirà sostenendo la loro fede e proteggendoli da ogni influsso negativo. A partire da questa fiducia riposta nel Signore, si può anche guardare con serenità il futuro: i cristiani saranno obbedienti alla parola autorevole di Paolo.
5 Il Signore guidi i vostri cuori all'amore di Dio e alla pazienza di Cristo
Il brano si conclude con un voto benedicente affinché il Signore diriga gli interlocutori sul sentiero segnato dall'amore di Dio e dall'attesa costante della sua venuta finale (pazienza). Il testo caratterizza l'esistenza cristiana in rapporto all'amore che il Padre ha per noi e al futuro di salvezza promesso in Cristo. Essa è risposta, accoglienza e apertura di fronte al dono e alla promessa.
Meditiamo
- Mi impegno a fare opere e a dire parole di bene per quanti mi circondano?

- La mia preghiera è anche per coloro che stanno annunciando la Parola di Dio, perché il loro impegno porti frutto?

- Mi sto impegnando a vivere secondo la parola di Dio, nonostante le difficoltà e la tentazione di lasciar perdere?

 

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