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TESTO Sapienza del tempo

don Luciano Cantini  

I Domenica di Avvento (Anno A) (01/12/2013)

Vangelo: Mt 24,37-44 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 24,37-44

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 37Come furono i giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo. 38Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca, 39e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e travolse tutti: così sarà anche la venuta del Figlio dell’uomo. 40Allora due uomini saranno nel campo: uno verrà portato via e l’altro lasciato. 41Due donne macineranno alla mola: una verrà portata via e l’altra lasciata.

42Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. 43Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. 44Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo.

Mangiavano e bevevano

Da noi, a Livorno, c'è un proverbio: "Quali sono le novità di questo porto? O piove, o tira vento, o suona a morto". Insomma, sembra che novità non ce ne siano e tutto rientri nella quotidianità della vita. Le fatiche, le emozioni, perfino i sogni tendono a rientrare nell'alveo della normale consuetudine. Un po' come ogni mattina ci guardiamo allo specchio e ci sembriamo identici a giorno prima, anche i figli pare non crescano, tutto tende a stabilizzarsi ed auto-confermarsi. Ma sappiamo che non è così. Ogni giorno arrivano notizie nuove, i giornali si affastellano, il computer inghiotte parole e immagini: occorre un occhio allenato per intravedere l'incresparsi di una ruga, l'intuizione di un figlio che cresce, un germoglio che sta per spuntare, o un avvenimento che incide nella storia.

Non si accorsero di nulla

Fare l'abitudine alle cose, alla vita, alla storia è la condizione pessima dell'uomo che non si accorge di nulla. Il tempo scorre veloce e contemporaneamente è lentissimo, se ci lasciamo coinvolgere dalla velocità o dalla lentezza non ci accorgiamo della straordinarietà di cui è intrecciata l'ordinarietà. Ci sono cose estremamente evidenti che piano piano diventano invisibili, un po' come l'arca di Noè, di cui non ci si rende più conto. Recentemente c'è stata una serie di servizi del telegiornale (TG2) proprio sugli invisibili; ci sono realtà che hanno perso - o non hanno mai avuto - nell'opinione pubblica una qualche attenzione, fatti e persone che ci scorrono accanto senza che siamo capaci di accorgersene. Al contrario ci sono realtà che sono per natura invisibili e che avrebbero bisogno di più attenzione; sono i sentimenti, le relazioni, le fedeltà, il coraggio, il dono, il mistero della stessa vita, la presenza sommessa del Signore che ha affermato: io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo (Mt 28,20).

Due uomini saranno nel campo

Se uno verrà portato via e l'altro lasciato significa che c'è qualcosa che discrimina i due nell'apparenza identici ed è la capacità di vegliare, l'attenzione alle cose e alla storia. L'esempio del padrone di casa che attende il ladro è estremamente semplice e chiaro: si deve vivere apparentemente come se "non" dovesse accadere niente, ma con la coscienza attendere qualcuno o di essere attesi, coinvolti in un evento che sta per giungere. Dobbiamo "prendere la decisione di lasciarsi incontrare da Lui" (EG 3), lasciarsi prendere dal desiderio per vivere la libertà di ogni incontro, mettersi davanti i suoi occhi (EG 264) e scoprire che Lui già ci aspettava a braccia aperte (EG 3).

Cercate di capire questo

C'è la necessità di avere una sapienza del tempo che coniuga la certezza dell'avvenimento e il non sapere quando. La consapevolezza ci dona una prospettiva, ci dice che c'è un progetto per ciascuno di noi e per l'umanità, che ogni giorno si realizza e ci avvicina al compimento. Ma è proprio l'ignoranza del quando che ci rende liberi, capaci di stupirci, attenti alle novità, capaci di valorizzare il presente e gioire di ogni attimo.

(EG= Evangelii Gaudium)

 

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