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Riccardo Ripoli  

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Mercoledì della XXXIII settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (20/11/2013)

Vangelo: Lc 19,11-28 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 19,11-28

11Mentre essi stavano ad ascoltare queste cose, disse ancora una parabola, perché era vicino a Gerusalemme ed essi pensavano che il regno di Dio dovesse manifestarsi da un momento all’altro. 12Disse dunque: «Un uomo di nobile famiglia partì per un paese lontano, per ricevere il titolo di re e poi ritornare. 13Chiamati dieci dei suoi servi, consegnò loro dieci monete d’oro, dicendo: “Fatele fruttare fino al mio ritorno”. 14Ma i suoi cittadini lo odiavano e mandarono dietro di lui una delegazione a dire: “Non vogliamo che costui venga a regnare su di noi”. 15Dopo aver ricevuto il titolo di re, egli ritornò e fece chiamare quei servi a cui aveva consegnato il denaro, per sapere quanto ciascuno avesse guadagnato. 16Si presentò il primo e disse: “Signore, la tua moneta d’oro ne ha fruttate dieci”. 17Gli disse: “Bene, servo buono! Poiché ti sei mostrato fedele nel poco, ricevi il potere sopra dieci città”. 18Poi si presentò il secondo e disse: “Signore, la tua moneta d’oro ne ha fruttate cinque”. 19Anche a questo disse: “Tu pure sarai a capo di cinque città”. 20Venne poi anche un altro e disse: “Signore, ecco la tua moneta d’oro, che ho tenuto nascosta in un fazzoletto; 21avevo paura di te, che sei un uomo severo: prendi quello che non hai messo in deposito e mieti quello che non hai seminato”. 22Gli rispose: “Dalle tue stesse parole ti giudico, servo malvagio! Sapevi che sono un uomo severo, che prendo quello che non ho messo in deposito e mieto quello che non ho seminato: 23perché allora non hai consegnato il mio denaro a una banca? Al mio ritorno l’avrei riscosso con gli interessi”. 24Disse poi ai presenti: “Toglietegli la moneta d’oro e datela a colui che ne ha dieci”. 25Gli risposero: “Signore, ne ha già dieci!”. 26“Io vi dico: A chi ha, sarà dato; invece a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha. 27E quei miei nemici, che non volevano che io diventassi loro re, conduceteli qui e uccideteli davanti a me”».

28Dette queste cose, Gesù camminava davanti a tutti salendo verso Gerusalemme.

Bravo servitore; poiché ti sei mostrato fedele nel poco, ricevi il potere sopra dieci città

Ormai c'è in tanti l'idea che rubare un pochino non è cosa cattiva, d'altra parte lo fanno tutti, d'altra parte quello ha tanto e non si accorge nemmeno se prendo una cosa. Rubare è rubare, sia che si prenda una pannocchia in un campo sterminato, sia che si entri in casa di altri per portare via oro e gioielli. Ai ragazzi ripeto in continuazione che se vogliono un buon rapporto con le persone devono mostrare il loro lato migliore, smussare gli angoli, comportarsi bene con educazione, rispetto ed altruismo in ogni circostanza e non solo quando abbiamo gente a cena, oppure quando siamo invitati ad una certa iniziativa. Pensiamo ad un ragazzo che voglia far colpo su una ragazza. Quando sa che la vedrà si vestirà bene, si metterà il profumo, si comporterà con galanteria e gentilezza nei confronti di tutti. Mettiamo che un giorno, sapendo che la ragazza non può essere nei paraggi, si comporti male, faccia versi scorretti, si vesta in maniera trasandata, prenda in giro il più debole. Magari proprio quel giorno questa ragazza si trova a passare di lì per caso, oppure un suo amico vede questi comportamenti e li filma per farli vedere alla tipa. Comportatevi bene sempre e avrete la vostra ricompensa, raggiungerete il vostro scopo e starete bene nella vita. E' un po' come se studiassimo solo quando abbiamo un'interrogazione. Magari ci va bene, ma poi se teniamo chiusi i libri ed il professore dovesse interrogarci a sorpresa, quale voto prenderemmo? Come saremmo giudicati?

Così se ognuno di noi ha delle doti e non le mette a frutto per gli altri, le tiene dentro sé sarà giudicato per non aver fatto nulla quando avrebbe potuto, e forse quando sarà lui ad aver bisogno di un supporto, la vita potrebbe girargli le spalle. Se oggi non accogliamo un bambino che ha bisogno, domani non potremo pretendere che il Signore accolga noi e, e a chi non crede in Dio dico che quando sarà anziano non avrà diritto a lamentarsi se non verrà accolto in casa del figlio, messo in ospizio o abbandonato a se stesso.

 

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