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TESTO Commento su Luca 20, 38

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Sabato della XXXIII settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (23/11/2013)

Vangelo: Lc 20,27-40 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 20,27-40

27Gli si avvicinarono alcuni sadducei – i quali dicono che non c’è risurrezione – e gli posero questa domanda: 28«Maestro, Mosè ci ha prescritto: Se muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma è senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello. 29C’erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli. 30Allora la prese il secondo 31e poi il terzo e così tutti e sette morirono senza lasciare figli. 32Da ultimo morì anche la donna. 33La donna dunque, alla risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie». 34Gesù rispose loro: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; 35ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito: 36infatti non possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio. 37Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando dice: Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe. 38Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui».

39Dissero allora alcuni scribi: «Maestro, hai parlato bene». 40E non osavano più rivolgergli alcuna domanda.

Dio non è dei morti, ma dei viventi, perché tutti vivono per lui
Lc 20, 38

Come vivere questa Parola?
Di fronte a Gesù, i Sadducei, che negano la risurrezione e richiamano la legge secondo cui la vedova doveva sposare il fratello del marito defunto, presentano (con una certo sarcasmo!) il caso di una vedova sopravvissuta a sette mariti e chiedono di chi sarà moglie alla resurrezione.
Gesù risponde che non si deve ragionare delle realtà celesti, con la mentalità di quelle terrestri; Dio trasforma il corpo di carne in corpo spirituale, simile a quello degli angeli: mettiamo noi stessi nelle mani di Dio che ci dà una nuova esistenza diversa da quella di quaggiù, non soggetta alle esigenze materiali.
Dio ama la vita, e quindi, oltre la soglia della morte, ci attende per la risurrezione: il suo amore supera ogni barriera, ci dona una vita in cui ci riconosciamo tutti suoi figli non più connessi a legami corporei: è superata una logica umana che non vede il mistero e l'immensa potenza rinnovante di Dio.
O Signore, fin da questa vita fa' che impariamo ad essere "figli della risurrezione" e a confidare nella tua bontà e nella tua potenza: Eleva la nostra mente a superare ragionamenti umani e ad accettare il tuo messaggio di vita.
La fede della Chiesa nella risurrezione.
La fede nella risurrezione riposa sulla fede in Dio che «non è un Dio dei morti, ma dei viventi!» (Mc 12,27). (...) Dio nella sua onnipotenza restituirà definitivamente la vita incorruttibile ai nostri corpi riunendoli alle nostre anime, in forza della risurrezione di Gesù. (...) Il «modo con cui avviene la risurrezione» supera le possibilità della nostra immaginazione e del nostro intelletto; è accessibile solo nella fede. Ma la nostra partecipazione all'Eucaristia ci fa già pregustare la trasfigurazione del nostro corpo per opera di Cristo.

(Catechismo della Chiesa Cattolica, nn. 993. 997 e 1000)
D. Mario Maritano SDB - maritano@unisal.it

 

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