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TESTO Parola e sapienza

don Luciano Cantini  

XXXIII Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (17/11/2013)

Vangelo: Lc 21,5-19 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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In quel tempo, 5mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesù disse: 6«Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta».

7Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». 8Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! 9Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine».

10Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, 11e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo.

12Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. 13Avrete allora occasione di dare testimonianza. 14Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; 15io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere. 16Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; 17sarete odiati da tutti a causa del mio nome. 18Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto. 19Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita.

Alcuni parlavano del tempio

C'erano lavori in corso quando Gesù stava parlando nel tempio a Gerusalemme; Erode il grande aveva messo mano ad ampliare ed abbellire il tempio che si ergeva nel punto più alto di Gerusalemme (dal 19 a.c. al 65 d.c.). Il Tempio era quello costruito al ritorno dell'esilio di Babilonia circa 500 anni prima, già restaurato da Giuda Maccabeo 350 anni dopo.

Ma la storia del tempio è molto più lunga e bisogna iniziare da una Tenda che Mosé ha fatto costruire per dare un segno della presenza di Dio in mezzo al popolo. Era una struttura fragile che custodiva l'arca dell'alleanza con le tavole della Legge, un po' di manna e il bastone di Aronne. Così è rimasto, anche nella terra promessa, fino all'affermarsi della dinastia regale. Dio però impedì a Davide di costruire un tempio che invece costruì Salomone, distrutto da Nabucodonosor. Una volta ricostruito dopo il ritorno dall'esilio babilonese, il tempio rimase vuoto perché l'arca era andata perduta. Da questa estrema sintesi si vede come il tempio si fosse trasformato da segno della presenza di Dio a segno della potenza umana: quella del re e della casta sacerdotale.

Non sarà lasciata pietra su pietra

Gesù parla della distruzione del tempio, che avverrà effettivamente nel 70 per opera dell'imperatore Tito, ma la sua affermazione va oltre le pietre e gli ornamenti - il tempio non è solo un luogo fisico ma altamente simbolico - la catastrofe di cui parla è quella degli uomini. Quando l'idea del potere si impadronisce dell'uomo "Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno", non solo sul piano delle relazioni internazionali, della politica, della finanza ma anche sul piano della religione. La logica del potere non ha confini arriva fin nei rapporti personali: "Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici". Non è una previsione pessimistica della realtà perché le prime comunità cristiane, al momento della redazione definitiva del vangelo, hanno già esperienza delle persecuzioni. Possiamo però riferirci alla cronaca dei nostri giorni che non manca di raccontare di guerre e terrorismo in nome delle più disparate ideologie religiose (magari fiancheggiate da poteri economici e politici); e come non intravedere la violenza sulle donne da un esasperato potere maschile, l'arroganza delle mafie su chi è sottomesso, o il potere sui poveri di chi detiene l'economia? È un elenco infinito.

Ma non è subito la fine

Sembra che il destino dell'uomo e della storia rincorra fatti terrificanti, e che ogni momento annunci una fine imminente, ma non è così finché l'uomo non riesce a liberarsi dalla oppressione di se stesso. Qui, forse, è il nocciolo della questione, se l'uomo continua a farsi guidare da se stesso, dai suoi istinti e contraddizioni, ha poco da andare lontano. L'unico, vero, fatto dirompente nella storia è la venuta del Signore Gesù, il suo Vangelo, la sua Croce come passaggio obbligato per la salvezza. "Metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno" perché una cosa è vivere adeguandosi alle regole del mondo e altro è vivere secondo lo spirito del Vangelo che ha sostituito il potere con il servizio. Affermiamo che il vangelo è tanto bello, ci rende più buoni, ma è anche una pia illusione se non si radicalizza nella vita; troppo facilmente riusciamo a mescolare religiosità, fede, pensiero e prassi mondane.

Non preparare prima la vostra difesa

Gesù ci dona una indicazione preziosissima, ci chiede di fidarci di lui e dello Spirito che ci darà parola e sapienza. Quella stessa sapienza ci permetterà di dare testimonianza e di esercitare la perseveranza. È proprio la perseveranza che rendendoci conformi a Cristo e al Vangelo ci salva.

 

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