TESTO Nella croce la salvezza
don Marco Pratesi Il grano e la zizzania
XII Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (20/06/2004)
Vangelo: Lc 9,18-24

18Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi dicono che io sia?». 19Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elia; altri uno degli antichi profeti che è risorto». 20Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro rispose: «Il Cristo di Dio». 21Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno.
22«Il Figlio dell’uomo – disse – deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».
23Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. 24Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà».
Gesù si è messo a servizio del progetto di Dio sull'uomo, e quindi a servizio dell'uomo (= il Regno di Dio). Questo ha significato per lui accogliere la croce.
La croce è in primo luogo la fatica di servire gratuitamente: non mettere se stesso, la propria vita, il proprio benessere al primo posto richiede infatti una lotta.
In secondo luogo, la croce è il rifiuto al quale questo servizio gratuito spesso va incontro. Coloro che Gesù ha servito lo hanno rifiutato, perché ha deluso le loro attese. Tutti i poteri, religiosi e politici, lo hanno rifiutato, perché la sua logica era sovversiva. Nessuno sapeva che farsene di un Salvatore così: "Via, via, crocifiggilo!".
Oggi il Vangelo ci dice che chi lo vuole seguire deve mettersi sulla stessa strada.
Noi discepoli di Gesù non cerchiamo la croce per la croce, la sofferenza fine a se stessa: noi vogliamo vivere! Ma si tratta di capire che per vivere bisogna morire, la salvezza passa attraverso il dono di sé. Se tu vuoi vivere con intensità e per l'eternità, devi camminare dietro a Cristo per la via del servizio al Regno di Dio, che implica la croce. La croce non è tanto la sofferenza che ti capita involontariamente, quanto uno stile di vita che devi scegliere tu: quello del servizio e del dono gratuito. La tua vita non è fine a se stessa, ma deve servire qualcosa di più grande: l'amore.
Esiste una sola alternativa: cerca prima di tutto di salvare la tua vita, di conservarla ad ogni costo, metti tutto il resto in secondo piano. Però Gesù avverte: se scegli questo avrai una vita malaticcia, debole. Se pensi di trovare la realizzazione senza la croce, di dare compimento alle tue aspirazioni senza la fatica di donarti, sei un illuso. Se non sei disposto ad amare quando questo significa soffrire, rovinerai la tua vita: "Chi vuole salvare la propria vita, la perde".
A ognuno la scelta: seguire Gesù o altri, accogliere la croce o fuggirla, servire Dio o noi stessi. Sappiamo quello che dobbiamo fare.
All'offertorio:
Pregate fratelli e sorelle perché questo sacrificio ci aiuti a seguire Gesù prendendo la nostra croce, e sia gradito a Dio Padre Onnipotente.
Al Padre Nostro:
Chiediamo al Padre che sia fatta la sua volontà, quella di prendere la nostra croce come discepoli di Gesù per salvare la nostra vita: