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TESTO La disperazione di due mamme

Riccardo Ripoli  

Venerdì della XXXI settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (08/11/2013)

Vangelo: Lc 16,1-8 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Che farò ora?

Veniamo spesso presi dalla disperazione dinanzi ai tanti problemi che ci affliggono. Una mamma che ha fatto nascere la sua bambina si ritrova oggi ad essere spaventata perché sa che dovrà fronteggiare problematiche per lei enormi e ha deciso di darla, neonata, in affidamento o adozione. Un'altra mamma che ieri ha perso la figlia di quattordici anni dopo due anni di lotta contro il tumore. Prende lo sconforto e si rischia di fare gesti inconsulti per fuggire da quella situazione così dolorosa e difficile. Quando morì la mia mamma, il mio primo pensiero, caldeggiato per sei mesi, fu quello di suicidarmi. Ma non sono queste le soluzioni da ricercare, non si può fuggire da un problema senza crearne ulteriori più grossi facendo danno ad altri.

C'era un ragazzo di ventiquattro anni che era da noi che per due anni ha rubato quanto ha potuto. Più volte lo avevo ripreso e poi perdonato, ma aveva il vizio del gioco e delle prostitute ed era sempre in cerca di soldi. Un giorno arrivammo allo scontro finale e uscì di casa. Non si fece prendere dalla disperazione, anzi fece il giro di tutti i nostri amici per andare a salutarli e continuare con le sue bugie, al fine di mantenere con loro un buon rapporto, in modo da poter sempre avere qualcuno ove rifugiarsi ed avere un aiuto.

Nella sua disonestà è stato scaltro. Impariamo anche noi, nell'onestà e nel rispetto del prossimo, ad essere scaltri, a capire quale sia la cosa migliore da fare, non facciamoci prendere dal panico, non fuggiamo, cerchiamo aiuto e conforto nel prossimo, nelle situazioni piacevoli, in Dio. Non lasciamoci travolgere dalla disperazione, umanamente comprensibile, che non porta a nulla, solo a creare ulteriori sofferenze a noi e agli altri.

Se una mamma decide di dare sua figlia in adozione è proprio disperata, ma dobbiamo farle sentire il nostro amore, darle quella forza oggi venuta meno. Forse non possiamo fare nulla, anche se ci stiamo provando, e spero che questi genitori possano trovare conforto nel Signore.

 

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