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TESTO Padrone, lascialo ancora quest'anno

Riccardo Ripoli  

Sabato della XXIX settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (26/10/2013)

Vangelo: Lc 13,1-9 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 13,1-9

1In quello stesso tempo si presentarono alcuni a riferirgli il fatto di quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrifici. 2Prendendo la parola, Gesù disse loro: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subìto tale sorte? 3No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. 4O quelle diciotto persone, sulle quali crollò la torre di Sìloe e le uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? 5No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo».

6Diceva anche questa parabola: «Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. 7Allora disse al vignaiolo: “Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest’albero, ma non ne trovo. Taglialo dunque! Perché deve sfruttare il terreno?”. 8Ma quello gli rispose: “Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime. 9Vedremo se porterà frutti per l’avvenire; se no, lo taglierai”».

Un marito che picchia la moglie, una mamma che accoltella un figlio

Quando litighiamo con qualcuno siamo spesso portati a chiudere il rapporto. Le liti sterili per futili motivi, che purtroppo in molte coppie e famiglie sono all'ordine del giorno, pian piano logorano e si arriva ad un punto in cui si perde la pazienza, ad un momento in cui non siamo più disposti a sopportare e recidere il rapporto ci sembra essere la soluzione migliore, quella per evitare ogni ulteriore lite, quella per poter vivere in tranquillità. Però le soluzioni più semplici non sono quasi mai le migliori. Pensate a quante coppie separate continuano a bisticciare, anzi spesso accade che le liti sono ancora più furiose, la vita non diventa più semplice, una nuova unione porterà di nuovo a piccole liti e nuovamente ad una voglia di scappare da quella situazione. La famiglia è un luogo di gioia e dolore perché rispecchia la vita. Alzi la mano chi nella sua esistenza ha avuto solo cose positive, anzi oserei dire che nella stragrande maggioranza dei casi, le cose negative superano di gran lunga quelle con il segno più. Ma la vita è bella perché non è un calcolo matematico, non è bella solo se i piaceri superano i dolori, la vita è bella perché basta una gioia a rimetterci in pista, a farci sorridere dopo mille tribolazioni. La gioia riempie il cuore e spazza via le angustie, fosse anche solo per un istante, dando la forza per riprendersi, per continuare a lottare. Così è pure in famiglia, possiamo litigare, tirarsi i piatti, tenere il muso per giorni, ma quando si fa pace, quando si va uno incontro all'altro basta un sorriso, una carezza, un abbraccio per dimenticare tutto il male, che spesso per impulsività e non per odio, ci siamo fatti.

Pazientate prima di mollare, pazientate prima di tagliare il fico che non da frutti, pazientate con i vostri figli perché se non produrranno oggi lo faranno domani o dopodomani. Pazientate per amore, pazientate per tenere unita la famiglia, motore, come dice Papa Francesco, del mondo e della storia. Se ritrovassimo il valore della famiglia, la gioia di essere uniti, di trascorrere pranzi e cene insieme, di passare i fine settimana facendo qualcosa tutti uniti, coltivassimo passioni comuni la famiglia andrebbe meglio, ed il mondo sarebbe un luogo più bello ove vivere

 

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