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TESTO E perché non giudicate da voi stessi ciò che è giusto?

Riccardo Ripoli  

Venerdì della XXIX settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (25/10/2013)

Vangelo: Lc 12,54-59 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 12,54-59

54Diceva ancora alle folle: «Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: “Arriva la pioggia”, e così accade. 55E quando soffia lo scirocco, dite: “Farà caldo”, e così accade. 56Ipocriti! Sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo? 57E perché non giudicate voi stessi ciò che è giusto? 58Quando vai con il tuo avversario davanti al magistrato, lungo la strada cerca di trovare un accordo con lui, per evitare che ti trascini davanti al giudice e il giudice ti consegni all’esattore dei debiti e costui ti getti in prigione. 59Io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo».

Siamo capaci di giudicare noi stessi?

Se guardiamo le azioni degli altri siamo sempre pronti a sindacare se quel comportamento è corretto o meno, siamo certi che ogni passo sia buono o cattivo e non ci facciamo problemi a dirlo ad alta voce puntando il dito.

Siamo veramente bravi a vedere il comportamento del nostro prossimo, ma non riusciamo a capire se ciò che facciamo noi sia giusto o sbagliato. Non capiamo o facciamo finta di non capire? Quante volte, a me succede molto spesso, capita di fare un'azione, non farne un'altra, dire una cosa anche se sappiamo che quel comportamento è sbagliato? Siamo così bravi da capire gli altri e non sappiamo capire noi stessi? Quanta ipocrisia c'è in ognuno di noi, quante volte facciamo battaglie pur sapendo di essere dalla parte del torto.

Ma attenzione, prima o poi ciò che facciamo di sbagliato lo dovremo pagare. Qualche giorno fa sul giornale si parlava di una donna che ha girato tutta l'Italia mettendo a segno furti e truffe ed è stata fermata per ben trentottovolte, ma ogni volta cambiava identità e la lasciavano andare perché era sempre il "primo reato", ma la trentanovesima volta il trucco è stato scoperto ed è stata tratta in arresto. Adesso pagherà il suo debito fino all'ultimo spicciolo.

Non crediamo di essere più furbi di tutti, non pensiamo di essere eterni e sempre baldanzosi, capaci di dribblare il destino e scartare tutti gli ostacoli. Per un po' vi andrà bene, ma prima o poi i nodi verranno al pettine.

 

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