PERFEZIONA LA RICERCA

FestiviFeriali

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO O Dio, ti ringrazio che non sono come gli altri uomini

Riccardo Ripoli  

Riccardo Ripoli è uno dei tuoi autori preferiti di commenti al Vangelo?
Entrando in Qumran nella nuova modalità di accesso, potrai ritrovare più velocemente i suoi commenti e quelli degli altri tuoi autori preferiti!

XXX Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (27/10/2013)

Vangelo: Lc 18,9-14 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 18,9-14

In quel tempo, Gesù 9disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri: 10«Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano. 11Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: “O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. 12Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo”. 13Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: “O Dio, abbi pietà di me peccatore”. 14Io vi dico: questi, a differenza dell’altro, tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato».

Quanta arroganza c'è in queste parole "O Dio, ti ringrazio che non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri" e seppur ci scandalizziamo, siamo i primi che molto spesso facciamo i paragoni tra noi e gli altri. Quante volte, magari tacitamente dentro noi, guardiamo coloro che incontriamo dall'alto in basso, lo vediamo come un poveraccio, un pezzente, un drogato, un ladro. Dai nostri occhi esce disprezzo, giudizio negativo e spesso lo facciamo per esaltare noi stessi, le nostre qualità, per glorificarci dinanzi a Dio e ricevere da lui o dalla vita una ricompensa, come se il comportarsi bene fosse un'eccezione di pochi. Ritengo il giudicare gli altri come una sorta di "non amore". L'incapacità ad amare il prossimo ci porta a disprezzarlo e a non vedere in lui le poche o tante qualità che possa avere. Anche la persona più brava di questa terra ha, in quanto essere umano, i suoi difetti, parimenti il più grande delinquente avrà qualche pregio. Siamo troppo impegnati ad osannarci e a giudicare il nostro vicino da non vedere i pregi che possa avere.

 

Ricerca avanzata  (53975 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: