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TESTO Le mani alzate e quel grido "giorno e notte"

don Roberto Rossi  

XXIX Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (20/10/2013)

Vangelo: Lc 18,1-8 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 18,1-8

In quel tempo, Gesù 1diceva loro una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai: 2«In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. 3In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”. 4Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, 5dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”». 6E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. 7E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? 8Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».

Nella parabola del vangelo di oggi, Gesù lega in modo ormai indissolubile due temi importanti per la vita di noi cristiani: la necessità e l'insistenza della preghiera. La necessità dell'insistenza della preghiera sembra essere il tema principale della parabola del giudice disonesto. Come egli esaudirà le richieste continue della vedova così il Padre sarà pronto a soddisfare le nostre preghiere. Potremo sviluppare questo tema con gli elementi importanti che fornisce Gesù nella parabola stessa. La scelta dei personaggi per esempio è significativa. La vedova è una persona che non aveva molte tutele che oggi chiameremo sociali. La stessa legge mosaica aveva cercato di dare delle protezioni per le vedove ed altre categorie deboli come gli orfani e gli stranieri. Negli Atti degli Apostoli, l'istituzione dei diàconi è sorta proprio in relazione alla mancanza verso delle vedove.

Ci si può chiedere: chi oggi grida giorno e notte la sua pena al Signore?

Gesù dice: E' necessario pregare sempre. Senz'altro tutti noi ogni tanto preghiamo, diciamo le preghiere, pensiamo al Signore. Ma cosa vuol dire: "pregare sempre, senza stancarsi"? Scopriremo che attraverso i momenti di preghiera noi impariamo ad amare e amare è la vera preghiera e amare si ama sempre.

Meditiamo e approfondiamo oggi il tema della preghiera; anche se è meglio parlare poco di essa e mettersi invece a pregare, a dare tempo e cuore all'incontro con il Signore. Vorrei anche nel profondo interrogare me e ciascuno di voi: "Ho veramente il desiderio di imparare a pregare, oppure sento la preghiera come una cosa noiosa, inutile? Sono deciso a fare passi nella preghiera, programmando tempi precisi per la preghiera, aiutandomi con mezzi, cercando l'essenziale della preghiera, che è il cuore, cioè un rapporto di amore vero con il Signore"?

Se è sincero il mio desiderio "Signore insegnami a pregare", se ho questa volontà, se sono disposto a cambiare atteggiamenti, modi di vivere, orari, il Signore trasformerà la mia vita spirituale e mi aiuterà. Perché, come qualcuno ha scritto, "imparare a pregare è imparare a vivere"; "la preghiera è il respiro dell'anima"; "la preghiera è la forza di Dio nella nostra vita, è l'onnipotenza di Dio messa nelle nostre mani, nella nostra fede".

Gesù dice questa parabola ai suoi discepoli sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi.

Già Mosè, che prega ritto sul monte, diventa il modello della costanza nella preghiera. Egli è l'intercessore. Il popolo ha estremo bisogno della sua preghiera incessante. Questo ci fa capire che la preghiera è il sostegno dell'azione e che la pretesa di cambiare il mondo con le nostre sole forze è una illusione. "Se il Signore non costruisce la casa invano faticano i costruttori, se il Signore non custodisce la città, invano veglia il custode", dice un salmo.

Mons. Camara, un instancabile apostolo dei poveri del Brasile, osserva: "Due mani giunte ottengono molto di più di due pugni chiusi". Sono parole di un uomo attivissimo. E sono parole confermate da tanti esempi.

Madre Teresa confessa apertamente: "Se non pregassi non farei niente"! Ella ha fatto tanto, ma sapeva e riconosceva che tutto partiva dalla preghiera

La preghiera richiede perseveranza e impegno. Pregare bene, pregare con fiducia, pregare senza stancarsi mai: pregare quando dà gioia, pregare quando facciamo fatica: questo è l'insegnamento di Gesù. Così alimentiamo la fede, accogliamo la salvezza del Signore.

 

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