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TESTO Mt 20,1-16

padre Paul Devreux

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XXV Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (22/09/2002)

Vangelo: Mt 20,1-16 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: 1Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all’alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna. 2Si accordò con loro per un denaro al giorno e li mandò nella sua vigna. 3Uscito poi verso le nove del mattino, ne vide altri che stavano in piazza, disoccupati, 4e disse loro: “Andate anche voi nella vigna; quello che è giusto ve lo darò”. 5Ed essi andarono. Uscì di nuovo verso mezzogiorno, e verso le tre, e fece altrettanto. 6Uscito ancora verso le cinque, ne vide altri che se ne stavano lì e disse loro: “Perché ve ne state qui tutto il giorno senza far niente?”. 7Gli risposero: “Perché nessuno ci ha presi a giornata”. Ed egli disse loro: “Andate anche voi nella vigna”.

8Quando fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: “Chiama i lavoratori e da’ loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primi”. 9Venuti quelli delle cinque del pomeriggio, ricevettero ciascuno un denaro. 10Quando arrivarono i primi, pensarono che avrebbero ricevuto di più. Ma anch’essi ricevettero ciascuno un denaro. 11Nel ritirarlo, però, mormoravano contro il padrone 12dicendo: “Questi ultimi hanno lavorato un’ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il peso della giornata e il caldo”. 13Ma il padrone, rispondendo a uno di loro, disse: “Amico, io non ti faccio torto. Non hai forse concordato con me per un denaro? 14Prendi il tuo e vattene. Ma io voglio dare anche a quest’ultimo quanto a te: 15non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono?”. 16Così gli ultimi saranno primi e i primi, ultimi».

Ascoltando questa parabola mi colpisce l'atteggiamento dei servi invidiosi, e mi viene spontaneo domandarmi come reagirei io al posto loro. Gesù non da loro molta importanza; gli dice: "Prendi il tuo e vattene." Cosi bisogna fare affinché l'invidioso si renda conto che lavorare in questa vigna è un Dono.

E' molto bello invece contemplare questo padrone che esce tutto il giorno per verificare se ci sono ancora persone da assumere. Visibilmente non lo fa per se; ama questa gente e desidera renderla felice facendola lavorare nella sua vigna. Nella sua logica è beato chi arriva prima, perché lavorarci significa diventare protagonisti e non più spettatori nel suo Regno.

Anche oggi il Signore qui presente, invita ognuno di noi a lavorare nella sua vigna. Non mi dice cosa devo fare perché chi ha voglia lo vede da se cosa c'è da fare e cosa è in grado di fare. L'importante è accogliere quest' invito, alzarsi e fare. Posso leggere, scrivere, cantare, pregare, intercedere, fare catechismo, visitare i malati, pulire la chiesa, aiutare il mio vicino di casa, testimoniare l'amore di Dio,. il lavoro non manca mai, e neanche la paga necessaria come ricompensa. Siamo tutti invitati a dare il nostro contributo. L'importante è non rimanere spettatori, come questi operai seduti in piazza.

Signore aiutami ad entrare sempre di più in questa tua logica, che è la logica dell'Amore.

 

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