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TESTO 100mila chilometri di relazione

Comunità Missionaria Villaregia (giovani)  

Santissima Trinità (Anno C) (06/06/2004)

Vangelo: Gv 16,12-15 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 16,12-15

12Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. 13Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. 14Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. 15Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà.

Carissimo amico,

bentornato all'appuntamento. Questa domenica le cose si fanno difficili! Iniziamo subito con una domanda che metterà alla prova la tua cultura generale.

Sai quanti chilometri di capillari ci sono nel nostro corpo?
a. 100 chilometri
b. 1.000 chilometri
c. 100.000 chilometri

Tutto nel nostro corpo è in relazione e i capillari assicurano che quanto è necessario a mantenere in vita ogni cellula arrivi a destinazione. Senza questa rete di relazioni, nessuno di noi potrebbe vivere. Conclusione: TUTTO NEL NOSTRO CORPO è IN RELAZIONE!!

Prova ora a trattenere il respiro non prendendo più ossigeno: puoi resistere uno, due minuti, qualche minuto in più se il tuo nome è Maiorca (campione in immersioni marine)... ma non oltre. Conclusione: SENZA LA RELAZIONE con l'ambiente esterno non possiamo vivere!!

Ora prova a pensare come il tempo passa velocemente quando sei con una persona che ami, con un caro amico, con l'innamorato/a... e come un dialogo, un incontro ti tirano su quando sei triste, ti danno la pace quando sei preoccupato... Conclusione: SENZA LA RELAZIONE con le altre persone non possiamo vivere!!

Ti sei mai chiesto perché siamo fatti così? perché abbiamo bisogno di relazione a tutti i livelli, in tutti i momenti, per vivere?

Gesù ti dà la risposta: SIAMO FATTI DELLA STESSA PASTA DI DIO, o meglio, come spiega la Bibbia, "a sua immagine e somiglianza".

In questa domenica, festa della Trinità, siamo invitati a fissare lo sguardo su Dio per vedere che lui è RELAZIONE: 3 Persone, Padre, Figlio e Spirito, che si amano così tanto, ma tanto, ma tanto, da essere una cosa sola.

Un giorno una catechista pose ai suoi ragazzi la domanda: "Il Padre è Dio, Gesù è Dio, lo Spirito Santo è Dio. Cosa significa questo? una ragazza rispose: Dio è famiglia.
ESATTO!! Il nostro Dio è una famiglia. Pensate un po':

Il Padre non è né solo né egoista. Cosa fa da tutta l'eternità? Non fa altro che amare il Figlio, donarsi al Figlio.

Il Figlio non è né solo né egoista. Cosa fa da tutta l'eternità? Non fa altro che amare il Padre, rispondere al suo amore donandosi al Padre.

Il loro amore è così forte da essere una persona, lo Spirito. L'amore è così forte da farli UNA SOLA COSA.

Questi TRE, che sono UNO, hanno un sogno: che anche l'umanità, io, tu, viviamo così, sempre in relazione, amandoci a vicenda.

Gesù crede così tanto che questo sia possibile, da essere disposto a morire in croce perché si realizzi.

Lui sa che la strada è difficile e lunga, ma non si scoraggia e ci invita ad amarci sempre. Un po' come questo papà verso suo figlio: Michele aveva un brutto carattere. Suo padre gli diede un sacchetto di chiodi e gli disse di piantarne uno nello steccato del giardino ogni volta che avesse perso la pazienza e litigato con qualcuno.

Il primo giorno Michele piantò trentasette chiodi nello steccato; nelle settimane seguenti imparò a controllarsi ed il numero di chiodi piantati nello steccato diminuì giorno per giorno. Aveva scoperto che era più facile controllarsi che piantare i chiodi.

Finalmente arrivò un giorno in cui non piantò alcun chiodo nello steccato; pertanto andò dal padre e gli disse che, per quel giorno, non aveva piantato alcun chiodo. Il padre allora gli disse di levare un chiodo dallo steccato per ogni giorno in cui non aveva perso la pazienza e litigato con qualcuno.

I giorni passarono e finalmente il ragazzo poté dire al padre che aveva levato tutti i chiodi dallo steccato.

Il padre portò quindi Michele davanti allo steccato e gli disse: "Figlio mio, ti sei comportato bene, ma guarda quanti buchi ci sono nello steccato: lo steccato non sarà mai più come prima. Quando litighi con qualcuno, quando rompi un rapporti, lasci nell'altro una ferita come queste. Non importa quante volte ti scuserai: la ferita rimarrà".

Ma è possibile non ferirsi? è possibile non rifiutare i genitori, i fratelli, gli amici, quando mi fanno soffrire? è possibile che gli altri mi accolgano quando li ferisco, quando sbaglio...?

Si, è possibile, e sai perché? Perché il Padre e il Figlio, per aiutarci ad amarci tra noi come loro si amano, ci hanno donato lo Spirito (se la cosa non fosse ancora chiara, ricorda quanto detto domenica scorsa). S. Paolo che ha sperimentato questa realtà, scrive: l'amore di Dio (= lo Spirito) è stato riversato nei nostri cuori (col battesimo)!! Perché? Per renderci capaci di amare, con delicatezza e tenerezza come questa donna, Anna Maria, morta alcuni anni fa. Ascoltiamo suo marito Paolo:

Anna Maria, mi fu sposa tenerissima e gioiosa per tanti anni, prodigandosi per la famiglia e per il prossimo con una spontaneità stupefacente. Racconto un episodio della sua vita.

Avevamo tre figlie nate da noi ed una quarta in affido; con noi viveva anche mia madre ottantenne, rimessa in salute dalle cure sapienti e dall'amore della mia sposa.

Un giorno Anna Maria incontra per strada un nostro amico: un insegnante scapolo, unico figlio di una vedova già anziana, ricoverata in ospedale da parecchio tempo. Gli chiede notizie e si sente rispondere che proprio il giorno dopo sarebbe stata dimessa, ma che avrebbe dovuto tenere il letto ancora per qualche settimana.

L'amico è preoccupato "perché - dice - io non so far niente, in casa!". Anna Maria non esita un istante e gli offre ospitalità presso di noi per tutto il tempo della convalescienza. Dove si vive in sette, si può ben stare in nove, basta una piccola rivoluzione nelle camere da letto e l'aggiunta di due brandine: una fatica gioiosa per chi sente risuonare in cuore le parole di Gesù "ero forestiero e mi avete ospitato, malato e mi avete visitato".

Aveva scritto nel quaderno dove fissava le sue meditazioni: "Signore, aiutaci a dire sempre 'Sì' quando la nostra coscienza ci suggerisce qualcosa di buono"

Il giorno dopo arrivano l'amico e la madre malata e qui, secondo me, si esprime il meglio di Anna Maria, perché non si limita a farsi carico degli ospiti come padrona di casa e infermiera. No; nei due mesi e mezzo della loro permanenza fra noi, insegna all'amico a fare il bucato, a stirare, a pulire la casa, a fare la spesa e a cucinare: almeno quel tanto sufficiente perché possa poi cavarsela da sé e badare anche alla madre.

Anna Maria è per tutti disponibile, vigile e sollecita: stanca, ma sorridente. Nel suo quaderno aveva scritto: "Signore, aiutami a cercare di rinunciare a me stessa per far posto agli altri; Tu mi dilaterai il cuore e sarà sempre più facile amarli".

Far posto agli altri nel proprio cuore: una regola di vita per Anna Maria.

Tante volte cerchiamo mille modi per raportarci con Dio: voti, promesse, fioretti, pellegrinaggi... La festa della Trinità ci aiuta a capire che quando amo un fratello mi "tuffo" nella vita di Dio, stabilisco un rapporto profondissimo e fortissimo col Padre, col Figlio, con lo Spirito Santo. E' molto semplice!!

Allo stesso modo, basta rifiutare 1 fratello per TAGLIARMI da questa vita di relazione che è la vita di Dio. Qualcuno direbbe che "sarebbe come essere iscritti a un club di vegetariani e sbafarsi una bistecca ai ferri".

Per questo, per celebrare pienamente questa festa, ti invitiamo a riconciliarti con le persone con cui fai più fatica a rapportarti, anche se ti sembra che i torti pendano più dalla loro parte. Così vivrai ciò che sei: persona fatta della stessa pasta di Dio Trinità.

 

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