PERFEZIONA LA RICERCA

FestiviFeriali

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO Chi ringrazia certamente crede

padre Gian Franco Scarpitta  

padre Gian Franco Scarpitta è uno dei tuoi autori preferiti di commenti al Vangelo?
Entrando in Qumran nella nuova modalità di accesso, potrai ritrovare più velocemente i suoi commenti e quelli degli altri tuoi autori preferiti!

XXVIII Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (13/10/2013)

Vangelo: Lc 17,11-19 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 17,11-19

11Lungo il cammino verso Gerusalemme, Gesù attraversava la Samaria e la Galilea. 12Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, che si fermarono a distanza 13e dissero ad alta voce: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi!». 14Appena li vide, Gesù disse loro: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono purificati. 15Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, 16e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un Samaritano. 17Ma Gesù osservò: «Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? 18Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?». 19E gli disse: «Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!».

Come ben sappiamo, non è la prima volta che un Samaritano fa' la parte del leone in un episodio evangelico. Anche se ciò avviene solamente in un contesto parabolico, un abitante della Samaria, nella strada fra Gerusalemme e Gerico, a differenza di un levita, di un sacerdote e di altri ebrei senz'altro molto zelanti e radicali, si "rendeva prossimo" di un pover'uomo che trova riverso per la strada dopo essere stato aggredito dai briganti. Gli veniva incontro e lo soccorreva prendendosi cura di lui nei minimi dettagli. La sua sollecitudine superava il presunto perbenismo dei dotti farisei d'Israele, ben lontani dalla sua cultura e dalla sua forma mentis.

Nell'episodio evangelico di oggi avviene che, una volta ricevuta la guarigione di Gesù dal morbo terribile della lebbra, a rendere grazie a Dio nella persona di Cristo è di nuovo un Samaritano, che ancora una volta supera in coerenza e rettitudine i cosiddetti "bravi Israeliti".

I lebbrosi che corrono in cerca di Gesù sono infatti in tutto dieci, lui compreso. Tutti quanti vengono guariti dall'intervento prodigioso del Messia Salvatore, che li risolleva oltre che dal male fisico anche dalla pecchia morale del peccato; fra tutti quanti solo il Samaritano ritorna indietro da Gesù a rendere lode a Dio. Gli altri sono intenti a correre dal sacerdote per aver decretato lo stato di avvenuta guarigione, valido per la riammissione nella società. Per la legge di Mosè infatti il malato di lebbra è un impuro che deve essere isolato dal resto della sua comunità e solamente quando è del tutto ristabilito può ottenere il permesso di tornare a socializzare con i suoi concittadini. Tale permesso spetta concederlo solo al sacerdote.

Cosicché, forse presi dalla gioia di poter tornare a convivere con tutti gli altri, avvinti dal fascino del miracolo appena ottenuto, galvanizzati dalla prodigalità del Signore che ha operato in loro ciò che altrove sarebbe stato impossibile, codesti nove mondati non si preoccupano di rendere grazie per il beneficio ricevuto, ma corrono solo dal Sacerdote.

Solo il Samaritano invece torna indietro a rendere grazie al Signore e il fatto che sia solamente lui a farlo ha dello straordinario. Lodando Dio, si prostra davanti a Gesù e lo ringrazia: atteggiamenti simili sottendono un sentire profondo di fede nei confronti di Gesù, ritenuto il figlio di Dio. La sua reazione verte a instaurare un rapporto di spontanea fiducia con il Signore e ad immedesimarsi nella profondità dell'intimità con il Dio che solo in Gesù Cristo è ravvisabile. A differenza dei suoi compagni di sventura, che si affidano ai ritualismi di pratiche esteriori, il Samaritano vuole instaurare un rapporto profondo con Colui che lo ha sanato.

La fede stessa, come finalmente commenta lo stesso Gesù, ha ottenuto la guarigione a questo oscuro personaggio di Samaria che non ha avuto neppure bisogno, a differenza di Naaman il Siro, di particolari ritualismi esteriori quali il bagnarsi nelle acque fluviali: è bastata la sola presenza di Gesù a risanarlo. E' sufficiente la fede radicale nel Cristo a fare in modo che egli riottenga la salute e il reinserimento nella società.

Ma occorre anche sottolineare un particolare importante: questa volta la fede viene associata alla riconoscenza. A differenza degli altri nove, solo il Samaritano si sente in dovere di esprimere gratitudine a Dio nella persona di Gesù, per cui ringrazia e loda prostrandosi a terra. ha motivi validissimi per mostrare riconoscenza perché la lebbra è ai suoi tempi sinonimo di impurità che procura il deprezzamento della gente e obbliga ad isolarsi fino a quando non si è mondi. Per cui si sente in dovere di ringraziare a piene mani con gioia ed esultanza.

Ringraziare significa ammettere. Nel dire "grazie" c'è infatti l'ammissione di essere stati raggiunti dal beneficio del quale ci stiamo compiacendo. Il Samaritano appunto ammette la gratuità del dono di Dio, la sua immeritata ricompensa, la sua piccolezza davanti all'immensità di Dio, per cui per lui il dire grazie è un atto di umiltà.

L'ingratitudine è propria di chi, ottenuto finalmente il beneficio, pensa solamente a goderne e a trastullarsi, noncurante di essere stato gratificato. Ingratitudine è distrarsi dal prossimo che ci ha appena aiutati per concentrasi solo su stessi. La riconoscenza è invece il valore più alto della stima e nel cosa di Dio anche della fede.

Chi ringrazia Dio è certamente uomo di fede. Ma il senso di gratitudine dovrebbe essere una costante del nostro rapporto con Dio. Non dovremmo mai stancarci di rendere grazie a chi è fautore di tutte le grazie, soprattutto nella prosperità e nel benessere. Considerando che quanto abbiamo potrebbe non essere più a nostra disposizione.

 

Ricerca avanzata  (54029 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: