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TESTO Il volto di Dio nella storia

don Elio Dotto  

Santissima Trinità (Anno C) (06/06/2004)

Vangelo: Gv 16,12-15 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 16,12-15

12Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. 13Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. 14Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. 15Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà.

Il mistero della Trinità, che questa domenica sta al centro della nostra contemplazione, ci mette spesso a disagio: ci sembra infatti un discorso difficile e misterioso. Ma la Trinità non è un ragionamento o una teoria su un Dio lontano e impenetrabile: è piuttosto il volto di Dio nella storia.

Infatti la Trinità ha innanzitutto il volto concreto e reale di Gesù di Nazareth: è in lui che ci viene rivelata la presenza di Dio tra gli uomini. Nella storia di Gesù noi tocchiamo con mano come Dio si prenda cura della nostra storia: nonostante la fatica e la tribolazione quotidiana, alla fine sta la parola di vita pronunciata da Dio. La storia di Gesù è stata segnata dall'incomprensione, dalla persecuzione, dall'odio, dalla morte, ma l'ultima parola è stata la parola della risurrezione: Dio non ha lasciato il suo Figlio nell'ombra della morte, ma gli ha ridato la vita, e gliela ha ridata per sempre.

La storia di Gesù quindi ci garantisce che Dio è in mezzo a noi e agisce in nostro favore. Eppure noi oggi facciamo fatica a riconoscere la presenza di Dio nella nostra storia. Anzi, quando ci guardiamo attorno, ci sembra vero il contrario: come può Dio essere presente in questo tempo segnato dal male, in questa storia che ogni giorno ci propone scene di dolore e di odio? Come può Dio essere presente nella nostra vita quotidiana, così frenetica e frammentata?

La nostra situazione è un po' come quella dei discepoli nel Cenacolo, alla vigilia della Passione, descritta nel Vangelo di domenica (Gv 16,12-15): siamo anche noi sfiduciati e delusi, perché le promesse di Dio tardano a realizzarsi, e non riusciamo a sentire la sua presenza. Ed è proprio in questa situazione che il Signore compie l'ultima sua opera: ci dona il suo Spirito. «Quando verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera». Noi forse sentiamo il peso di questa nostra storia, della nostra comune vita quotidiana; ma lo Spirito di Gesù ci apre gli occhi, e ci fa scoprire la verità tutta intera; e la verità tutta intera è che questa nostra storia, questa nostra vita è benedetta. Benedetta, nonostante il male che la segna e nonostante la fatica che ci fa soffrire; benedetta perché abitata da un Dio che fin dall'inizio è Padre.

Sta tutto qui il mistero della Trinità. E dunque non è per nulla una verità misteriosa, poco utile per la vita concreta. Il mistero della Trinità è la chiave di lettura della nostra storia quotidiana: perché ci garantisce che non siamo soli nell'avventura della vita. È con noi il Dio di Gesù Cristo, quel Dio che ha risuscitato Gesù Cristo dai morti, manifestando per sempre la sua presenza di Padre. Ed è a questo Dio vicino che eleviamo l'antica esclamazione del salmo 8: «O Signore nostro Dio, quanto è grande il tuo nome su tutta la terra».

 

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