PERFEZIONA LA RICERCA

FestiviFeriali

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO Le sorprese di Dio

mons. Antonio Riboldi

XXV Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (22/09/2002)

Vangelo: Mt 20,1-16 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 20,1-16

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: 1Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all’alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna. 2Si accordò con loro per un denaro al giorno e li mandò nella sua vigna. 3Uscito poi verso le nove del mattino, ne vide altri che stavano in piazza, disoccupati, 4e disse loro: “Andate anche voi nella vigna; quello che è giusto ve lo darò”. 5Ed essi andarono. Uscì di nuovo verso mezzogiorno, e verso le tre, e fece altrettanto. 6Uscito ancora verso le cinque, ne vide altri che se ne stavano lì e disse loro: “Perché ve ne state qui tutto il giorno senza far niente?”. 7Gli risposero: “Perché nessuno ci ha presi a giornata”. Ed egli disse loro: “Andate anche voi nella vigna”.

8Quando fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: “Chiama i lavoratori e da’ loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primi”. 9Venuti quelli delle cinque del pomeriggio, ricevettero ciascuno un denaro. 10Quando arrivarono i primi, pensarono che avrebbero ricevuto di più. Ma anch’essi ricevettero ciascuno un denaro. 11Nel ritirarlo, però, mormoravano contro il padrone 12dicendo: “Questi ultimi hanno lavorato un’ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il peso della giornata e il caldo”. 13Ma il padrone, rispondendo a uno di loro, disse: “Amico, io non ti faccio torto. Non hai forse concordato con me per un denaro? 14Prendi il tuo e vattene. Ma io voglio dare anche a quest’ultimo quanto a te: 15non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono?”. 16Così gli ultimi saranno primi e i primi, ultimi».

Propongo alla riflessione dei miei amici, che ora sono diventati tanti, la riflessione che ho letto da una delle tante riviste che ci arrivano e intendono scuotere le nostre coscienze a volte addormentate.

"Le contraddizioni - leggo - non mancano nel cristiano di oggi.

Pochi si definiscono atei, affermando così con la ragione un rifiuto totale di Dio; eppure quante ambiguità! Nella nostra Italia, che ha forti radici cristiane, la quasi totalità delle persone afferma di essere cristiano, battezza i propri figli, celebra matrimonio e funerali in chiesa, ma a tutto questo non corrisponde un'autentica vita di fede.

Per esempio la partecipazione alla Eucarestia domenicale supera raramente il 10%: eppure l'Eucarestia è il cuore della fede: è da quel cuore che attingiamo la forza di testimoniare fede e carità.

Ovunque si nota una assenza preoccupante di adolescenti, che ricevuto il Sacramento della Cresima che dovrebbe "renderli testimoni di vita cristiana", non si riesce a capire il perché, voltano le spalle alla Chiesa, come se questa togliesse il respiro dell'anima, affermando "un diritto alla libertà, che escluda ogni indirizzo, compreso quello di Dio, che è il solo senso della vita.

Notiamo poi che troppi danno più retta ai maghi che ai profeti di Dio, come se i primi fossero la voce della verità, anziché il Vangelo...can lo scandaloso commercio della buona fede di tanti, truffandoli, come è nelle cronache.

Niente scandalizza più, come se la morale fosse "regola di vita superata". Tutto va bene oggi...tutto fuorché la ricerca di Dio e della santità, che sono la sola vocazione dataci dal Padre.

Sembra proprio che Dio non interessi più oggi e quindi non interessi più la nostra dignità di persone, create a immagine di Dio: non interessi più tutto ciò che eleva l'anima e la fa buona, fino a suscitare ammirazione; non interessa più la vigna del Signore, il Paradiso.

Se c'è una ragione per cui ho voluto creare questo appuntamento settimanale con voi - e mi accorgo non solo che siete tanti, in tante parti del mondo, ma crescete ogni giorno, e di questo rendo grazie a Dio, è per vincere questo torpore dell'anima e fare arrivare la dolcezza dell'invito e dell'amore del Padre.

Fa parte di quell'invito alla vigna di cui parla il Vangelo di oggi.

Dalle tante E-Mail che ricevo (davvero tante e tutte stupende) posso constatare che la riflessione a volte contiene "la sorpresa di Dio". Ed è una grande grazia, come svegliarsi da un sonno pericoloso.

Ma è necessario che ciascuno di noi sappia mettersi in attesa, come gli operai che erano sfaccendati nella piazza e che Dio chiama ad ogni ora...come se avesse Lui deciso la nostra ora, in cui forse non mettevamo nessuna speranza.

Così Isaia esprime questa attesa della sorpresa: "Cercate il Signore, mentre si fa trovare, invocatelo, mentre è vicino. L'empio abbandoni la sua via e l'uomo iniquo i suoi pensieri: ritorni al Signore che avrà misericordia di lui e al nostro Dio che largamente perdona.

Perché i miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vie, dice il Signore. Quanto il cielo sovrasta la terra, tanto le mie vie sovrastano le vostre vie; i miei pensieri i vostri pensieri" (Is.35,6-9).

Sono tanti i racconti di queste sorprese di Dio che si fa trovare a suo tempo cogliendo il nostro grido di amore o di cielo.

E' famoso un romanzo di Frossard: "Dio esiste, io l'ho incontrato".

Racconta lui stesso come da ateo professo e convinto, un giorno dovendo incontrare un amico e piovendo a Parigi si ricoverò in Notre Dame.

Si fece attrarre dalla meraviglia di quelle volte, che sembrano vogliano bucare il cielo, per mostrare Dio, tanto che improvvisamente venne come colto di sorpresa dalla fede...come se Dio lo attendesse là per mostrare il suo volto ed il suo cuore. E tutta la vita cambiò: "Dio esiste: io L'ho incontrato".

Ma quanti sono quelli che da una visita a Padre Pio o in circostanze che non hanno spiegazioni, all'improvviso si sono sentiti la mano di Dio sulla spalla, come un invito a fare cadere dagli occhi "le cataratte" dello spirito, che impediscono di vedere il Padre.

Sono tantissime storie nascoste che sono davvero come il firmamento della bontà di Dio che non smette di cercarci e farsi trovare al momento giusto.

Conoscevo uno che amava ostentare il suo ateismo quando ero in Sicilia. Sembrava impermeabile ad ogni pensiero dello spirito. Il terremoto, che colpì il Belice, mandò per aria i suoi progetti che nulla avevano a che vedere con Dio, di cui non voleva neppure sentire parlare.

Ebbe bisogno di aiuto, perché capiva che se avesse dovuto alloggiare in una tenda, come tutti, non avrebbe resistito. Il nostro incontro fu davvero difficile. Si vedeva la sua immensa difficoltà, anche solo a stendere la mano ad un uomo di Dio.

"Ho bisogno...ma non si attenda che io creda nel suo Dio" continuava a ripetermi. Riuscì a ricostruire una piccola casa in campagna. Ma venne il momento della sorpresa: quando, osservando la sofferenza di tutti i suoi amici senza tetto, ed accorgendosi che nessuno di loro si era interessato della sua salute, lo sorprese come "la mano" al suo bisogno, l'avesse trovata nell'uomo di Dio.
E dalla "mano" il passaggio a Dio fu facile.

Divenne un credente che non solo non nascose la sua fede, ma fece della sua vita una vera missione di fede.

E Dio solo sa raccontare le infinite sorprese su noi...sempre che noi viviamo attendendo che venga sulla piazza del mondo, ci veda disoccupati, ossia senza sapere cosa fare di questa vita senza di Lui e così ci chiami.

Una "sorpresa di Dio", che ha colpito tanti, è il racconto di una modella convertitasi.

Per 40 anni aveva viaggiato per il mondo esibendo corpo e vestiti di moda. Sembrava le bastasse quella vita frenetica fatta di flash che accecano e ti rubano la vista. Ci fu un momento che non tutto filava liscio. Ebbe come un vuoto di vita. E in quel vuoto, che sembrava proprio creato da Dio, ci si infilò il Cuore di Dio. Ora la sua vita è tutta veramente di Dio.

Vorremmo tutti conoscere questo Padre che si accosta a noi e ci apre gli occhi per distoglierli dal mondo e fissarli nei suoi. E' il più grande miracolo di amore che Lui sa fare e noi ricevere.
Vorrei fare nostra una preghiera di Raoul Follereau:

"Signore, questo nostro tempo è tempo di paura o primavera dell'umanità"?

Signore aiutaci! Detentori oramai di una particella della tua potenza eccoci davanti a te, deboli, fragili, più poveri che mai, vergognosi delle nostre coscienze rattoppate, dei nostri cuori a brandelli...Perdona, Signore questa "macchina di vita" che divora l'uomo e bestemmia l'amore.

Noi sappiamo che tu ci ami e che a questo amore dobbiamo la vita.

Strappaci dall'asfissia dei cuori e dei corpi. Come l'alba diventa aurora e poi giorno, voglia il tuo amore che noi nasciamo nella speranza, cresciamo nella pace, ci estinguiamo infine nella luce per ritrovarti, Signore. "Tu che sei la Vita".

 

Ricerca avanzata  (54027 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: