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TESTO Commento su Prima Timoteo 2,1-2

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

XXV Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (22/09/2013)

Brano biblico: 1Tm 2,1-2 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 16,1-13

In quel tempo, 1Gesù diceva ai suoi discepoli: «Un uomo ricco aveva un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi. 2Lo chiamò e gli disse: “Che cosa sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché non potrai più amministrare”. 3L’amministratore disse tra sé: “Che cosa farò, ora che il mio padrone mi toglie l’amministrazione? Zappare, non ne ho la forza; mendicare, mi vergogno. 4So io che cosa farò perché, quando sarò stato allontanato dall’amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa sua”. 5Chiamò uno per uno i debitori del suo padrone e disse al primo: “Tu quanto devi al mio padrone?”. 6Quello rispose: “Cento barili d’olio”. Gli disse: “Prendi la tua ricevuta, siediti subito e scrivi cinquanta”. 7Poi disse a un altro: “Tu quanto devi?”. Rispose: “Cento misure di grano”. Gli disse: “Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta”. 8Il padrone lodò quell’amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce. 9Ebbene, io vi dico: fatevi degli amici con la ricchezza disonesta, perché, quando questa verrà a mancare, essi vi accolgano nelle dimore eterne.

10Chi è fedele in cose di poco conto, è fedele anche in cose importanti; e chi è disonesto in cose di poco conto, è disonesto anche in cose importanti. 11Se dunque non siete stati fedeli nella ricchezza disonesta, chi vi affiderà quella vera? 12E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra?

13Nessun servitore può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza».

Forma breve (Lc 16, 10-13):

In quel tempo, Gesù diceva ai suoi discepoli: 10«Chi è fedele in cose di poco conto, è fedele anche in cose importanti; e chi è disonesto in cose di poco conto, è disonesto anche in cose importanti. 11Se dunque non siete stati fedeli nella ricchezza disonesta, chi vi affiderà quella vera? 12E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra?

13Nessun servitore può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza».

Si facciano domande, suppliche, preghiere e ringraziamenti per tutti gli uomini, per i re e per tutti quelli che stanno al potere...
1Tm 2,1-2

Come vivere questa Parola?
Nel contesto della preghiera liturgica Paolo nella lettera a Timoteo raccomanda un impegno speciale ai destinatari: chiedere, supplicare, pregare e ringraziare per tutti li uomini, ma in particolare per coloro che svolgono qualsiasi servizio di autorità. Perché questo è un modo, semplice e a volte unico, di dare il nostro contributo affinché tutte le persone possano davverocondurre una vita calma e tranquilla, dignitosa e dedicata a Dio; questo è un modo di annunciare e testimoniare la volontà di Dio affinché tutti gli uomini siano salvi e giungano alla conoscenza della verità (cf 1Tm 2,2-4).
Troppe volte però ci accorgiamo quanto sia difficile accogliere nella propria vita questo dono di salvezza e agire di conseguenza. Ci può sorprendere a proposito anche la lettura del vangelo di oggi (cf Lc 16,1-13) in cui Gesù di nuovo ci rivolge una parabola, una di quelle che ci sconvolge quasi: si parla di un amministratore disonesto e furbo, attaccato al proprio posto di potere che riesce a mantenere con delle prese di posizione utili per i debitori del suo padrone ma soprattutto per lui stesso. Sembra riesca ad accontentare tutti, con un vantaggioso tornaconto.
Gesù però ci mette in guardia: nessuno può scegliersi e servire due padroni; prima o poi si ritroverà a dover fare i conti con il senso vero della propria fedeltà, onestà, affetto o disprezzo, ricchezza acquisita e l'amministrazione di essa. Le sue parole riecheggiano quelle di molti profeti che scuotevano i vari potenti, piccoli e grandi, a non calpestare i diritti altrui, ma assumere e svolgere il potere loro affidato con attenzione particolare ai più deboli.
In questo modo ogni fedele si senta chiamato, ancora una volta, a non sottrarsi ai propri doveri, qualunque sia il nostro impegno, a cominciare dalle cose piccole e quotidiane, quelle che in vario modo ci rendono "padroni" nei confronti degli altri. Anche questo impegno diventi una preghiera e supplica per chi ha autorità, senza collera e senza polemiche (cf 1Tm 2,8).

Sostienici, Signore, nella nostra preghiera e nel nostro impegno onesto e fedele ai tuoi comandamenti, perché tutti possiamo condurre una vita calma e tranquilla, dignitosa e a te dedicata!
La voce del papa Francesco [durante la messa nella cappella di Santa Marta, lunedì, 16 settembre]:
Un buon cristiano partecipa attivamente alla vita politica e prega perché i politici amino il loro popolo e lo servano con umiltà.

 

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