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TESTO I doni e i frutti dello Spirito Santo

don Roberto Rossi  

Pentecoste (Anno C) - Messa del Giorno (30/05/2004)

Vangelo: Gv 14,15-16.23b-26 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 14,15-16.23-26

15Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; 16e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre,

23Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. 24Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.

25Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. 26Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.

Celebriamo la solennità di Pentecoste: la discesa dello Spirito Santo sugli Apostoli e sulla Vergine, riuniti nel cenacolo; l'inizio della missione della Chiesa, che si sente inviata a portare in ogni tempo e in ogni luogo il vangelo e la grazia della salvezza di Cristo e per questo resa forte e coraggiosa dallo Spirito Santo.

Possiamo contemplare e rendere sempre più viva e cosciente la nostra fede nello "Spirito Santo che è Dio e dà la vita", unito e uguale al Padre e al Figlio, Amore infinito ed eterno del Padre e del Figlio, vivificatore di tutte le cose create, colui che suscita ovunque ogni bene; luce, forza e amore nel cuore dell'uomo.

Non si finirebbe mai di parlare di Lui, anche se lo conosciamo sempre molto poco; potremmo ripercorre le varie pagine della Bibbia, dall'inizio alla fine e vedere come la Parola di Dio vuole in tanti modi rivelare la presenza, l'opera, l'amore, la forza dello Spirito Santo.

Oggi vorrei sottolineare, fra i tantissimi, due aspetti dell'opera dello Spirito nella Chiesa della Pentecoste e dei primi tempi, come nella vita di noi cristiani viventi in questo tempo.

1. "A ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per la utilità comune".

Ciascuno di noi ha tanti doni di Dio, talenti, capacità, doti, capacità di impegno, di fede, di sacrificio, compiti e doveri nella propria situazione di vita... Noi siamo credenti e non materialisti; noi sappiamo che tutto è dono, tutto ci viene da Dio, tutto "è manifestazione particolare dello Spirito". Dobbiamo far fruttare tutti questi doni, svilupparli, moltiplicarli: non per una prospettiva materiale, per realizzare una carriera o interessi personali, per sentirci più bravi o più importanti degli altri: diventerebbero rovina e peccato. Ma tutto acquista il suo valore e la sua pienezza quando è vissuto e sviluppato per la "utilità comune", cioè per il bene degli altri, di tutti gli altri. La nostra realizzazione e il nostro bene è il bene degli altri, a livello spirituale e a livello materiale. "Chi vuol essere il primo – ha detto Gesù – si faccia l'ultimo e il servo di tutti". Le due parabole dei talenti e del giudizio finale fanno comprendere che il vero e giusto sviluppo dei talenti e per amare i poverÀ-s

Possiamo chiederci: Abbiamo coscienza che la nostra vita è piena di doni di Dio? Li stiamo tenendo solo per noi o sappiamo proiettarci continuamente agli altri? Nella vita della Chiesa di oggi, nelle nostre parrocchie, facciamo il più possibile, con fervore, con amore, con spirito di servizio, oppure restiamo passivi, critici, pigri facendoci tirare dagli altri? Così nelle nostre famiglie, nel lavoro?

La Pentecoste vuole darci questo forza dello Spirito Santo, per rinnovare la fede, il fervore, l'impegno per la missione della Chiesa, pienamente, totalmente, altrimenti tanta grazia di Dio risulterebbe sciupata. "Non mortificate lo Spirito, non spegnete lo Spirito, siate docili allo Spirito...fate fruttare le opere dello Spirito".

2. Quando viene in noi lo Spirito? Quando manifesta la sua presenza? Quand'è che non c'è più in noi? Quand'è che è soffocata la sua azione? Sono domande di grande importanza. S. Paolo ci ha lasciato una serie di test meravigliosi per il controllo della nostra vita davanti allo Spirito Santo. Scrive nella lettera ai Galati: "Iuando si manifesta la sua presenza? q frutti dello Spirito sono: "Amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé"

Su ciascuno di questi possiamo fare il nostro esame di coscienza: Come va il mio amore?... Quando riesco ad amare? Quando invece sono egoista e pecco contro la carità? Vivo per il bene degli altri o per i miei interessi e la mia "gloria", la mia gratificazione? Ho sperimentato la dolcezza e la profondità della presenza dello Spirito, quando vivo nell'amore umile e sincero, disinteressato, costruito nel sacrificio e nel dono e nella dimenticanza di me? Imploro lo Spirito Santo che mi insegni ad amare veramente e a vivere queste cose nella famiglia, nella parrocchia, nella società?

Così possiamo esaminarci su ognuno di questi frutti dello Spirito, chiedere perdono per le mancanze, rinnovare la volontà e il fervore di "camminare secondo lo Spirito".

E' bello ed è fonte di gioia vera vivere così il nostro rapporto personale con lo Spirito Santo e la nostra presenza attiva, generosa, umile e donata nella Chiesa di oggi, nel cammino dell'umanità sofferente del nostro tempo.


Riporto per la meditazione personale di chi vorrà un'applicazione di p. Andrea Gasparino (dal testo: Tutto quello che chiederete..." LDC)

Il frutto dello Spirito è....

L'amore

Sto amando? la mia attenzione è quasi sempre in­centrata su me o sugli altri? mi vergogna il sentirmi egoista? sento rimorso quando parlo male degli altri? quando penso male? sento un peso se non perdono?

La gioia

Sono un ottimista o un pessimista? provo sovente la gioia intensa di Dio in me? mi fa pena vedere per­sone nella tristezza? lotto per portare gioia nel mio ambiente? so distinguere la gioia di Dio da quella del mondo?

La pace

È la gioia composta che viene da Dio: ho sovente questa serenità di fondo che mi fa sentire amico di Dio? Sono vigilante per non perdere questa serenità che viene da Dio? Quando commento qualche sbaglio o peccato, avverto la differenza che c'è tra la pace di Dio e la soddisfazione di me stesso? Sento che Dio è contento di me?

La pazienza

So dominare i miei impulsi? lotto per accettare i li­miti degli altri? sento il bisogno di ricominciare sempre? accetto me stesso? so ridere dietro me stes­so, le mie pretese, le mie impazienze?

La benevolenza

È probabilmente la «volontà di bene» la lotta per es­sere buoni, comprensivi, aperti, generosi. Una lotta che non finisce mai: siamo sempre terra da conqui­sta: ma lottiamo! lottiamo contro le nostre asprezze! lottiamo contro le nostre meschinità! non accettia­mo i nostri egoismi! ci vergognamo del nostro or­goglio, abbiamo orrore delle nostre piccinerie e cat­tiverie: se c'è tutto questo lo Spirito palpita in noi, è ben vivo in noi.

La bontà

Essere gente col cuore buono, pronto a perdonare sempre, desiderosi di mai far del male, pronti a cam­biare il male col bene, generosi nel giudicare, desi­derosi del bene altrui, vergognàti quando spunta l'ombra dell'invidia, contenti solo quando si ama tutti e si è amati da tutti: se c'è questo o se c'è il desiderio di questo o la nostalgia di questo, c'è lo Spirito in azione. ­

La fedeltà

Fedeltà a Dio, fedeltà ai fratelli, fedeltà ai doveri, fedeltà agli impegni, fedeltà alle promesse, fedeltà ai doni di Dio. Fedeli all'amore, fedeli al sacrificio, fedeli a ogni parola data. Fedeli a Gesù Cristo e al suo Vangelo. Fedeli ai poveri. Fedeli alla Chiesa: se lo avvertiamo siamo ancorati allo Spirito. Ringra­ziamolo che è vero e operante in noi.

La mitezza

L'autocontrollo delle parole, degli atteggiamenti esteriori e interiori, la prontezza al perdono, la pau­ra di far del male, di violentare la libertà altrui: quando tutto questo si vede o almeno lo si desidera fortemente, c'è lo Spirito.

Il dominio di sé

La padronanza degli istinti, la capacità a comandar­si, il dominio dei pensieri, degli atti e delle parole, la capacità di dominare la volontà in tutte le cose, dirigerla al bene, sviarla dal male, sorvegliarla nei pericoli, frenarla nelle illusioni: tutto questo è pre­senza dello Spirito.

 

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