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TESTO Commento su Luca 14,11

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

XXII Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (01/09/2013)

Vangelo: Lc 14,11 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 14,1.7-14

Avvenne che 1un sabato Gesù si recò a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare ed essi stavano a osservarlo.

7Diceva agli invitati una parabola, notando come sceglievano i primi posti: 8«Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più degno di te, 9e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: “Cedigli il posto!”. Allora dovrai con vergogna occupare l’ultimo posto. 10Invece, quando sei invitato, va’ a metterti all’ultimo posto, perché quando viene colui che ti ha invitato ti dica: “Amico, vieni più avanti!”. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. 11Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato».

12Disse poi a colui che l’aveva invitato: «Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici né i tuoi fratelli né i tuoi parenti né i ricchi vicini, perché a loro volta non ti invitino anch’essi e tu abbia il contraccambio. 13Al contrario, quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; 14e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti».

Chiunque si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà innalzato.
Lc 14,11

Come vivere questa Parola?
Questa parola scatta, dentro il nostro vissuto, come una sentenza che scopre e corregge certe nostre tremende propensioni a metterci sempre al centro dell'attenzione altrui, a caccia di ammirazione e di elogi. Per renderci persuasi di quanto questo modo di essere sia stolto, Gesù ha narrato, immediatamente prima, la parabola.
Ambientata in un convito, nasce dalla lucida osservazione di Gesù che vede gli invitati quando arrivano scegliere immediatamente i primi posti. La sua Parola sferza questa arrogante pretesa e ne mostra la stupidità, la stoltezza, invitando a scegliere "l'ultimo posto".
Ecco, con la piccola storia sapienziale, Gesù invita me, te, e tutti a entrare con disinvoltura sulla verità di noi stessi.
Chi può infatti affermare: sono io bravissimo, ottimo, il migliore di tutti? Chi, davanti a Dio e alla proprio coscienza, può lealmente contrapporsi agli altri con un giudizio implicitamente negativo su di loro? Nessuno!
Il significato di scegliere l'ultimo posto è l'invito all'umiltà come semplice costatazione che mi fa dire: non sono in vita per vantare pretese, ma piuttosto per cantare con gioia che anche senza onori e gratificazione di sorta la mia vita è bella là dove sono chiamato a servire amando.
Signore, concedimi la grazia di capire l'importanza dell'umiltà e di ringraziarti quando sono nell'occasione di praticare questa virtù.
La Parola di un famoso scrittore scozzese
La vita è una lunga lezione d'umiltà.
James Matthew Barrie

 

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