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VIDEO Ruminare i Salmi - Salmo 68,5 (XXII domenica del tempo ordinario, anno C)

don Marco Pratesi  

XXII Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (01/09/2013)

Brano biblico: Sal 68,5 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 14,1.7-14

Avvenne che 1un sabato Gesù si recò a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare ed essi stavano a osservarlo.

7Diceva agli invitati una parabola, notando come sceglievano i primi posti: 8«Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più degno di te, 9e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: “Cedigli il posto!”. Allora dovrai con vergogna occupare l’ultimo posto. 10Invece, quando sei invitato, va’ a metterti all’ultimo posto, perché quando viene colui che ti ha invitato ti dica: “Amico, vieni più avanti!”. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. 11Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato».

12Disse poi a colui che l’aveva invitato: «Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici né i tuoi fratelli né i tuoi parenti né i ricchi vicini, perché a loro volta non ti invitino anch’essi e tu abbia il contraccambio. 13Al contrario, quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; 14e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti».

CEI Cantate a Dio, inneggiate al suo nome (...):
Signore è il suo nome.
TILC Cantate Dio, cantate salmi al suo nome, (...)
Signore è il suo nome
NV Cantate Deo, psalmum dicite nomini eius: (...)

Dominus nomen illi.

Ebrei 12,22-24: Voi invece vi siete accostati al monte Sion, alla città del Dio vivente, alla Gerusalemme celeste e a migliaia di angeli, all'adunanza festosa e all'assemblea dei primogeniti i cui nomi sono scritti nei cieli, al Dio giudice di tutti e agli spiriti dei giusti resi perfetti, a Gesù, mediatore dell'alleanza nuova, e al sangue purificatore, che è più eloquente di quello di Abele.

Luca 14,11: Chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato.

Tagore (Gitanjali):

Quando mi comandi di cantare, il mio cuore
sembra scoppiare d'orgoglio
e fisso il tuo volto

e le lacrime mi riempiono gli occhi.

Tutto ciò che nella mia vita
vi è di aspro e discorde
si fonde in dolce armonia,
e la mia adorazione stende l'ali
come un uccello felice

nel suo volo a traverso il mare.

So che ti diletti del mio canto,
che soltanto come cantore

posso presentarmi al tuo cospetto.

Con l'ala distesa del mio canto
sfioro i tuoi piedi, che mai

avrei pensato di poter sfiorare.

Ebbro della felicità del mio canto
dimentico me stesso
e chiamo amico te

che sei il mio signore.

Cantiamo la grandezza del Signore, che solleva l'umile; la bellezza della Gerusalemme celeste con le sue miriadi di angeli; l'adunanza festosa nella quale splende la giustizia di Dio; la gloria dei santi ove rifulge la potenza di Gesù e del suo sangue redentore.

 

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