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TESTO Chi si abbassa sarà innalzato

don Marco Pratesi  

Ascensione del Signore (Anno C) (23/05/2004)

Vangelo: Lc 24,46-53 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 24,46-53

46e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, 47e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. 48Di questo voi siete testimoni. 49Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto».

50Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. 51Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. 52Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia 53e stavano sempre nel tempio lodando Dio.

S. Luca racconta due volte l'ascensione di Gesù: una volta alla fine del suo Vangelo, la seconda all'inizio degli Atti degli Apostoli. L'Ascensione è infatti un mistero a due facce, a due versanti: da un lato essa è il punto di arrivo della vicenda personale di Gesù; dall'altro il punto di partenza della vicenda della chiesa nella storia. Nella nostra meditazione ci soffermiamo sul primo punto di vista.

Notiamo che Luca dice che Gesù "fu assunto" in cielo. Di solito, nel linguaggio ecclesiastico comune, si usa questa parola ("assunzione") per Maria, mentre si usa dire che Gesù ascende, per significare la differenza tra loro: Gesù è Dio, Maria no. Però spesso questa fretta di considerare la divinità di Gesù ci porta a trascurare lo spessore umano della sua esperienza; e questo ce lo rende distante, attenua la percezione di Gesù come nostro fratello.

Così accade anche per il mistero che meditiamo oggi. Gesù che ascende è qualcosa che possiamo sentire lontano; invece Gesù che viene innalzato fino al cielo ci parla di qualcosa che può essere anche la nostra esperienza, qualcosa a cui siamo chiamati. Dire "Gesù è assunto in cielo" sottolinea il punto di vista di Gesù uomo: Dio lo prende con sé, lo porta in cielo. Il Padre lo esalta, lo glorifica, lo pone alla sua destra, gli dà il suo stesso potere, la sua gloria. Questa è la risposta del Padre all'amore e alla fiducia di Gesù. Lui che aveva insegnato "chi si abbassa sarà esaltato", ora sperimenta nel modo più sublime proprio questo fatto: il Padre risponde alla sua disponibilità all'abbassamento innalzandolo fino a sé.

Guardando Gesù portato in cielo noi vediamo quindi che chi si fida del Padre ha ben riposto la propria fiducia. Vediamo che chi accetta di vivere la debolezza dell'amore ne sperimenta poi la potenza. Chi si abbassa nel servizio diventa davvero il più grande di tutti. Chi acconsente a divenire l'ultimo diventa il primo. Chi dà in modo abbondante riceve in modo infinitamente più abbondante.

Sappiamo bene che questo ci riguarda da vicino, perché è la scelta che dobbiamo fare ogni giorno, è il passaggio (la Pasqua) che anche noi siamo chiamati a fare.

Signore, aiutaci a fidarci di te, a prendere l'ultimo posto dell'umile sevizio dell'amore per essere esaltati e glorificati dal Padre insieme con te.

All'offertorio:

Pregate fratelli e sorelle perché questo sacrificio sia pregustazione del cielo, e sia gradito a Dio Padre Onnipotente.
Al Padre Nostro:

Al Padre che è nei cieli, dove anche noi siamo chiamati, rivolgiamo nella speranza la nostra preghiera:

 

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