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TESTO Anche se uno è nell'abbondanza la sua vita non dipende dai suoi beni

Riccardo Ripoli  

XVIII Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (04/08/2013)

Vangelo: Lc 12,13-21 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 12,13-21

In quel tempo, 13uno della folla disse a Gesù: «Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità». 14Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?». 15E disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede».

16Poi disse loro una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. 17Egli ragionava tra sé: “Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti? 18Farò così – disse –: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. 19Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; ripòsati, mangia, bevi e divèrtiti!”. 20Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?”. 21Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio».

Quanta rabbia mi fa vedere la gente ricca che non divide con gli altri nemmeno le briciole. Non è invidia, ma dispiacere perché se avessi tanto denaro sarebbe per me giusto dividerlo con chi non ne ha, magari gestendolo in modo che non lo sprechino e la sua azione possa essere amplificata la massimo. Forse comprerei degli appartamenti per accogliere tanti bambini, magari una casa grande dove mettere barboni che trovo per strada. Come si fa ad avere dieci, venti, venticinque ville per il gusto di tenerle lì a consumare denaro, per il gusto di aver raggiunto uno status symbol. Avete presente quelle interviste fatte alle persone alle quali chiedono "se vincesse lei il superenalotto, come spenderebbe i tanti soldi del primo premio?" E le risposte sono tutte del tipo "andrei a fare il giro del mondo, smetterai di lavorare, mi comprerei una villa, una barca grandissima, e poi vestiti, gioielli e qualunque altro capriccio mi venga in mente". Mai che abbia sentito dire "ah che bello se vincessi, quanta gente aiuterei, farei questo progetto per i bambini, questo per gli anziani, aiuterei i profughi".

Ci affanniamo tanto per avere sempre più denaro, e più ne abbiamo e più ne vorremmo. Non c'è limite alla sete di cose materiali da comprare.

Cosa ne ricaviamo? Sempre maggiori preoccupazioni, ma più che altro la falsa illusione di poter raggiungere la pace, la tranquillità. Ma avete mai visto voi il denaro impedire ad una persona di ammalarsi? Oppure evitare una disgrazia dove un nostro caro muoia? Avete mai osservato il denaro consolarvi quando siete tristi e vi manca un amico, un figlio, un compagno?

E' un po' come se il denaro fosse lo smog e noi, ormai assuefatti a questa cortina, ci immergiamo sempre più in esso, senza renderci conto che se ci allontanassimo da esso ci avvicineremmo all'aria più pulita. Destinando il nostro denaro alle persone che più ne hanno bisogno traiamo ossigeno per noi oltre che per loro, ripuliamo l'aria della nostra anima e potremo un giorno presentarci con le vesti meno sporche davanti a Dio.

 

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