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TESTO Commento su Colossesi 3,1-5.9-11

Monastero Domenicano Matris Domini  

XVIII Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (04/08/2013)

Brano biblico: Col 3,1-5.9-11 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 12,13-21

In quel tempo, 13uno della folla disse a Gesù: «Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità». 14Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?». 15E disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede».

16Poi disse loro una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. 17Egli ragionava tra sé: “Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti? 18Farò così – disse –: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. 19Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; ripòsati, mangia, bevi e divèrtiti!”. 20Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?”. 21Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio».

Collocazione del brano
Questo è l'ultimo brano della lettera ai Colossesi che leggiamo in queste domeniche del Tempo Ordinario. Paolo dopo aver ricordato la centralità di Cristo nel piano della creazione e della salvezza e dopo aver ricordato come i credenti ne sono resi partecipi, passa ora a delle indicazioni pratiche. La vita nuova in Cristo è sì libertà da pratiche ascetiche, da rituali, da calendari e ricorrenze cosmiche, ma richiede anche uno stile particolare. In questi versetti egli ce lo ricorda.
Lectio
1 Se dunque siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove è Cristo, seduto alla destra di Dio; 2rivolgete il pensiero alle cose di lassù, non a quelle della terra.
La vita nuova che i credenti hanno ricevuto in Cristo richiede di rivolgere lo sguardo a Lui, che ora è tornato al Padre. C'è dunque una nuova suddivisione della realtà: le cose del cielo e quelle della terra. I credenti devono rivolgere lo sguardo in alto e cercare di comprendere ciò che è gradito a Cristo, ciò che ha fatto lui e seguire il suo esempio. Qui per cose della terra non si intendono le normali occupazioni umane, bensì le pratiche che i nuovi predicatori volevano introdurre a Colosse e di cui Paolo ha parlato nei versetti precedenti: "precetti come non prendere, non gustare, non toccare,... queste cose hanno una parvenza di sapienza con la loro affettata religiosità e umiltà riguardo al corpo, ma in realtà non servono che per soddisfare la carne" (cf. Col 2,20-23).
3Voi infatti siete morti e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio!
C'è una specie di morte, la morte a queste cose della terra che portano solo alla vanagloria. A queste cose i cristiani devono nascondersi, non devono suonare la tromba davanti a sé, ma vivere il proprio quotidiano con fedeltà e cercando di restare nella nuova vita che Cristo ha donato loro.
4Quando Cristo, vostra vita, sarà manifestato, allora anche voi apparirete con lui nella gloria.
I primi cristiani, Paolo lo ricorda in diversi passi delle sue lettere, pensavano che il ritorno glorioso di Cristo sarebbe stato imminente, quindi vivevano in questa attesa. Ma anche noi stiamo aspettando il ritorno glorioso di Cristo e anche noi insieme con i primi cristiani godremo della sua gloria, se siamo stati fedeli a lui nella vita di ogni giorno, nella fedeltà e nella libertà che Lui ci ha donato.
5Fate morire dunque ciò che appartiene alla terra: impurità, immoralità, passioni, desideri cattivi e quella cupidigia che è idolatria;
Comincia qui la spiegazione pratica. In cosa consiste questa vita nuova in Cristo, questa vita nascosta? In questo versetto Paolo riporta una lista di vizi che non è poi tanto originale, egli la riprende paria pari dalla tradizione etica del mondo giudaico. I pagani erano gli immorali per eccellenza, che si davano alla sfrenatezza in campo sessuale e all'idolatria. Di fatto questa era la differenza tra i popoli politeisti e il popolo di Israele. Interessante è l'identificazione finale tra la cupidigia e l'idolatria: chi è troppo attratto dal denaro finisce per considerarlo come un idolo. I versetti 6-8 ricordano altri vizi e la reazione di Dio davanti a tali comportamenti. I liturgisti hanno ritenuto meglio saltarli.
9Non dite menzogne gli uni agli altri: vi siete svestiti dell'uomo vecchio con le sue azioni
Questa seconda parte di indicazioni invece è un po' più originale e soprattutto dà i fondamenti dell'agire morale. Mi comporto bene non perché vi sono obbligato, ma perché è cominciata per me una nuova vita.
E' come se avessi smesso un vecchio abito e ne avessi indossato uno nuovo (di fatto i battezzati durante la cerimonia lasciavano le loro vesti e vestivano un abito bianco). Questo richiede prima di tutto la sincerità, l'abbandonare la menzogna, lo stile doppio nei confronti delle altre persone.
10e avete rivestito il nuovo, che si rinnova per una piena conoscenza, ad immagine di Colui che lo ha creato.
Ritorna qui l'idea dell'uomo che deve essere perfetto in Cristo, guardare la sua immagine. Questa però è una realtà che non si compie in un solo momento, c'è un cammino di rinnovamento che porta alla conoscenza piena del mistero che si sta vivendo. C'è una nuova umanità che si sta formando ad immagine di Dio, come la prima coppia di uomo e donna.
11 Qui non vi è Greco o Giudeo, circoncisione o incirconcisione, barbaro, Scita, schiavo, libero, ma Cristo è tutto e in tutti.
Tale nuova umanità supera anche le tradizionali suddivisioni tra i popoli e le religioni, tra le condizioni sociali. E' questa una delle pagine più rivoluzionarie. L'aderire a Cristo porta a una vita nascosta in lui, ma al tempo stesso la novità di questa vita nuova erompe nella storia e spezza le barriere tra gli uomini.
Paolo ricorda qui le principali suddivisioni che esistevano al suo tempo, quella tra ebrei e pagani, tra schiavi e liberi (gli Sciti, abitanti delle steppe asiatiche, erano considerati i rappresentanti del mondo dei barbari). Cristo vuole essere interamente in tutti.
Meditiamo
- Cosa significa per me la vita nascosta in Cristo? Cosa vuole dire guardare alle cose del cielo?
- Mi ritrovo ancora nei vizi dell'uomo vecchio?

- Sono capace di superare le divisioni in nome di Cristo?

 

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