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TESTO Voi chi dite che io sia?

Riccardo Ripoli  

Santi Pietro e Paolo Apostoli (Messa della Vigilia) (29/06/2013)

Vangelo: Gv 21,15-19 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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15Quand’ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli». 16Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore». 17Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse: «Mi vuoi bene?», e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. 18In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi». 19Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E, detto questo, aggiunse: «Seguimi».

Anche il più ateo degli atei si sarà certamente interrogato, almeno una volta nella vita, su chi sia Gesù. E' certamente un personaggio storico, una persona sulla quale sono stati scritti moltissimi libri, uno che ha fatto vedere la morale da un'ottica diversa, che ha fornito dei principi applicabili ancora oggi a duemila anni di distanza. Ma per noi, per ognuno di noi, chi è Gesù? Ritengo che si debba fornire ai nostri figli e ai bambini che per qualsivoglia motivo siamo chiamati a educare, perché sacerdoti, allenatori, insegnanti o altro, delle basi sulle quali ragionare. Non è giusto dar loro un prodotto preconfezionato, un indottrinamento e proporre una verità assoluta e inconfutabile. Penso che se oggi tanti giovani si allontanano dalla Chiesa è anche per questo motivo. A volte si fa l'errore di partire dall'alto, di indicare Dio come il nostro creatore e si forniscono dogmi da imparare a memoria. Non dimentichiamoci però che i bambini amano fare domande, capire il perché delle cose, apprendere giorno dopo giorno, e questa loro tendenza deve essere assecondata perché è il loro modo di capire. Tre professori alle superiori sono stati per me emblematici. Don Ordesio, insegnante di religione che parlava con noi dei fatti di tutti i giorni, rispondendo alle nostre domande su sesso, politica, attualità, cronaca e, senza che noi ce ne accorgessimo, alla fine della lezione aveva parlato di Gesù e dei valori sottesi nel Vangelo. Paolo Vannucci, professore di matematica che ci dava l'enunciato dei vari teoremi e ci stimolava a capire come si potesse arrivare a dimostrarli, promettendo la promozione immediata a chi ci fosse riuscito. Il professor Vernassa di filosofia che al suo primo giorno di lezione ci chiese di prendere la scrivania e metterla in mezzo ai banchi perché non voleva insegnare filosofia, ma voleva che insieme fossimo in grado di arrivare a capire quanto i filosofi volevano trasmetterci. Credo che nel donare la parola di Dio ai ragazzi si debba portar loro esempi di vita, mostrare la grandezza di Dio dalla base, così come Gesù ha fatto prima di noi per tutta la sua vita su questa terra. Saranno i ragazzi stessi un giorno a capire che Gesù è il Figlio di Dio attraverso l'Amore che ha per gli uomini, il perdono, la solidarietà e tutti gli altri valori positivi che ci ha trasmesso

 

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