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TESTO Commento su Luca 10,38-42

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XVI Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (21/06/2013)

Vangelo: Lc 10,38-42 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 10,38-42

In quel tempo, 38mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò. 39Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. 40Marta invece era distolta per i molti servizi. Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». 41Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, 42ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta».

La liturgia di questa domenica ci propone l'accostamento di due ospitalità premurose e cordiali: quella di Abramo (prima lettura) e quella di Marta (Vangelo).
L'accoglienza che Abramo riserva ai tre misteriosi viandanti, nell'ora più calda del pomeriggio, sotto l'ombra delle Querce di Mamre, incontra la il gradimento del Signore, infatti gli viene annunciata l'adempimento della promessa, ossia la maternità di Sara. Il via vai di Marta è commentato da Gesù con queste parole: "Maria si è scelta la parte migliore, che non le sarà tolta".
Tra questi due brani si inserisce la 1a lettera di Paolo, anziano e prigioniero, alla comunità cristiana di Colosse che era a circa 200 chilometri da Efeso. In questa lettera Paolo invita la comunità ad imitare Cristo attraverso la partecipazione alla sua Passione: "Completo nella mia carne quello che manca ai patimenti di Cristo, a favore del suo corpo che è la Chiesa." Ciò è necessario perché, se si vuole diffondere il Vangelo bisogna anche portare la croce, come Gesù ha portato. Paolo immediatamente prima della frase sopra citata scrive: " Sono lieto delle sofferenze che sopporto per voi". L'amore, spesso si esplicita con la sofferenza, lo sappiamo bene noi genitori. Se vogliamo avere una certa parte attiva nella nuova evangelizzazione dobbiamo anche tener presente che prima dobbiamo "manifestare" ciò che crediamo, poi il resto: " far conoscere...annunziare... ammonire... istruire."
In sintesi se si vuole migliorare nella conoscenza e nella vita cristiana bisogna che teniamo presenti questi avvertimenti di Paolo.
Revisione di vita
- Quali oltre i nostri familiari sentiamo come prossimo?

- In casa ci comportiamo da estranei, più o meno disattenti alle esigenze dell'altro?

- Delle persone che conosciamo quante sono prossimo? solo quelle che a pensano come me?

- Il mio prossimo è chiunque ha bisogno di me ed io di lui?
Marinella ed Efisio Murgia di Cagliari

 

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