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TESTO Commento su Zaccaria 12,10a

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

XII Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (23/06/2013)

Brano biblico: Zc 12,10a Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 9,18-24

18Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi dicono che io sia?». 19Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elia; altri uno degli antichi profeti che è risorto». 20Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro rispose: «Il Cristo di Dio». 21Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno.

22«Il Figlio dell’uomo – disse – deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».

23Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. 24Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà.

"Riverserò sopra la casa di Davide e sopra gli abitanti di Gerusalemme uno spirito di grazia e di consolazione: guarderanno a me, colui che hanno trafitto".
Zc 12,10a

Come vivere questa Parola?
È bello, davvero consolante sentirci dire dal profeta Zaccaria che Dio vuole arricchirci di grazia e di consolazione, perché proprio Colui che il nostro peccato ha trafitto ci libera e ci salva dal non senso dal vuoto, da tutto ciò che è male.
È vero, anche noi credenti non siamo esenti dalle prove, dalla sofferenza, dalla tentazione di scegliere vie di compromesso che possono procurarci qualche favore sul piano materiale.
Sta però il fatto che un conforto profondo, una certezza di fede nel Dio che salva ci penetrano fin nell'intimo, se noi volgiamo il nostro sguardo interiore al volto di Cristo-Dio. È un volto profondamente segnato dalle violenze subite, da dolori di morte. È il volto del Crocifisso in cui la nostra fede ci fa intravedere gli splendori del Risorto.
La grazia è dunque anzitutto credere, la consolazione è guardare a Lui e vivere in forza di tutto quello che ci ha donato e ci dona.
Qui non c'è tenebra, non c'è nichilismo. Per te, per me, per ognuno che semplicemente guardi a Lui non può mancare l'ora della luce e della consolazione.
Signore, voglio guardare a Te, con cuore colmo di fiducia. Nelle ore dell'incertezza, della prova, della tentazione, non permettere che io cerchi altri che Te.
Credo, Tu aiuta la mia debole fede.
La voce di un poeta e filosofo
La fede è conoscenza del cuore e oltrepassa il potere della dimostrazione.
Kahlil Gibran

 

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