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TESTO Dobbiamo scegliere da chi andare

mons. Antonio Riboldi

XII Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (23/06/2013)

Vangelo: Lc 9,18-24 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 9,18-24

18Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi dicono che io sia?». 19Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elia; altri uno degli antichi profeti che è risorto». 20Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro rispose: «Il Cristo di Dio». 21Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno.

22«Il Figlio dell’uomo – disse – deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».

23Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. 24Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà.

Conosciamo tutti, per esperienza diretta, come attorno a noi vi sia un vero assalto per comprarci, in ogni campo. Si cerca di condizionarci con l'opprimente pubblicità commerciale, che invade le mura delle nostre belle città, imbrattandole con figure a volte ai limiti della decenza. Si riempiono larghi spazi dei mass-media, per cercare di orientare le scelte quotidiane della nostra esistenza, con la pseudo qualità che spesso la televisione o le riviste ci offrono, insinuandosi nei nostri gusti fino a renderci schiavi di una moda o, peggio, a volte di uno stesso stile di vita.

Vi è poi, di conseguenza, un modo di pensare il più delle volte fatto di opinioni correnti, spesso basate su un'autentica ignoranza, se non addirittura su sfacciate menzogne, come fossero verità orientate all'umanizzazione della persona o al bene comune, come nel caso dell'interruzione della gravidanza, del comportamento sessuale libero, della pornografia.

Ed è sotto gli occhi di tutti come una non oculata critica su ciò che viene proposto, finisca per ‘comprare' il nostro bene più prezioso: la nostra stessa anima.

Lo stesso avviene a volte nell'esercizio della politica. Basta dare uno sguardo all'allarmante fenomeno del clientelismo ed assistenzialismo, o peggio della corruzione.

Del resto si svende persino come merce usata e non più commerciabile il bene della fede. Impressiona come si dia poco spazio ad una vita che sia ricerca dell'unico e sommo bene che è Dio, nostro Padre, ma accantonando Dio si perde anche il senso della dignità della persona, il valore dell'amore solidale, del servizio ai fratelli in difficoltà.

Ricordiamoci bene: ogni volta che scompare dalla vita l'amore al Padre, scompare l'amore ai fratelli. Il Vangelo ci offre proprio una domanda cruciale, che Gesù fa ai Suoi, che lo seguivano. Leggiamo insieme il brano di Luca:

"Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: ‘Le folle, CHI DICONO CHE IO SIA?' Ed essi risposero: ‘Giovanni il Battista; altri dicono Elia; altri uno degli antichi profeti che è risorto'. Allora domandò loro: ‘Ma voi, chi dite che io sia?' Pietro rispose: ‘Il Cristo di Dio'. Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno. ‘Il Figlio dell'uomo - disse - deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno'. Poi a tutti diceva: ‘Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vuole salvare la propria vita la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà.'". (Lc. 9, 18-24)

A noi assetati di punti di riferimento che aiutino ad indirizzare le nostre scelte, Gesù presenta se stesso con una domanda molto semplice: ‘Chi sono io?', come a dirci: Chi credete che sia io che vi chiamo, che vi indirizzo parole che sono verità, che mi pongo come bene assoluto, insomma, il vero amico da cui si è amati infinitamente e a cui ci si può affidare con piena e certa fiducia? Chi sono io per cui vale la pena di abbandonare ogni cosa, fino a farsi totalmente povero per avere solo me? Io vi offro solo il mio amore e la piena condivisione alla mia vita, ma Io chi sono per te?'.

Ma la prima domanda che Gesù fa in luogo appartato, dopo aver pregato, come narra il Vangelo, la rivolge ai suoi discepoli, ossia a quanti Lui aveva scelti e a quanti anche oggi non sanno resistere al desiderio di seguirlo: ‘Le folle, chi dicono che io sia?' Come a dire: Chi sono io per chi non mi conosce per esperienza diretta, per amicizia, come voi?

È una domanda che anche noi cristiani dovremmo porci: Chi è oggi Gesù per la gente?

La risposta che riceve dagli Apostoli è bella. Lo credevano un profeta, quindi un uomo mandato da Dio. Chissà se oggi accadrebbe lo stesso? Forse molti non sanno neppure che Gesù esiste, altri lo considerano una pura chimera, altri semplicemente lo ignorano o contestano senza conoscerlo.
E noi, che ci diciamo cristiani? Chi è per me Gesù?

Possiamo, guardandolo negli occhi, rispondergli con tutto il cuore: ‘Tu sei colui che ho incontrato, perché mi hai scelto ed amato, non per interesse, ma per liberarmi dalla mentalità di questo mondo. Mi sono affidato a te, perché tu non mi hai comprato, ma mi hai donato la tua stessa Vita, Te stesso. Ho sentito che potevo fidarmi totalmente, liberamente, di Te, mettendo tutta la mia esistenza nelle tue mani. Tu sei colui che ha dato senso alla mia vita e voglio far conoscere ai miei fratelli, perché anche loro possano sperimentare la gioia della tua Presenza nella loro vità.

Sì, perché: ‘Chi sono io per voi?' è la domanda che Gesù pone a tutti noi, oggi.

Davvero Gesù ha tanta parte nelle scelte della nostra vita? E' il nostro Signore e Dio, per cui siamo disposti a camminare in questa esistenza così da poter raggiungere l'unione di amicizia piena con Lui nel Suo Regno?

Ci sono tanti fratelli che vivono davvero mettendo Gesù al primo posto. Penso a tanti cristiani che anche oggi, in nazioni dove la fede è minacciata, non nascondono il loro amore a Gesù, anche a rischio della stessa vita. Ma ce ne sono anche tanti, noi a volte, strattonati dal mondo che ci ripete fino alla nausea: Seguimi... sulla mia strada troverai successo, ambizioni soddisfatte, potere, mentre Gesù continua a sussurrarci: ‘Chi vorrà salvare la propria vita la perderà e chi perderà la propria vita per me, la salverà',... solo io sono la tua Pace. Siamo di fronte alla più grande scelta della vita. Chi seguire? Dio o il mondo?

Preghiamo perché davvero Gesù diventi il senso vero e profondo della nostra vita, l'Amore da seguire e vivere, da testimoniare proprio ai tanti, troppi, per cui Gesù, ancora oggi, conta poco o nulla.

 

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