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TESTO Commento su Luca 7. 36-50

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XI Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (16/06/2013)

Brano biblico: Luca 7. 36-50 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 7,36-8,3

In quel tempo, 36uno dei farisei invitò Gesù a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. 37Ed ecco, una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, portò un vaso di profumo; 38stando dietro, presso i piedi di lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di profumo. 39Vedendo questo, il fariseo che l’aveva invitato disse tra sé: «Se costui fosse un profeta, saprebbe chi è, e di quale genere è la donna che lo tocca: è una peccatrice!».

40Gesù allora gli disse: «Simone, ho da dirti qualcosa». Ed egli rispose: «Di’ pure, maestro». 41«Un creditore aveva due debitori: uno gli doveva cinquecento denari, l’altro cinquanta. 42Non avendo essi di che restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi di loro dunque lo amerà di più?». 43Simone rispose: «Suppongo sia colui al quale ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene». 44E, volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato l’acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. 45Tu non mi hai dato un bacio; lei invece, da quando sono entrato, non ha cessato di baciarmi i piedi. 46Tu non hai unto con olio il mio capo; lei invece mi ha cosparso i piedi di profumo. 47Per questo io ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato. Invece colui al quale si perdona poco, ama poco». 48Poi disse a lei: «I tuoi peccati sono perdonati». 49Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è costui che perdona anche i peccati?». 50Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va’ in pace!».

1In seguito egli se ne andava per città e villaggi, predicando e annunciando la buona notizia del regno di Dio. C’erano con lui i Dodici 2e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria, chiamata Maddalena, dalla quale erano usciti sette demòni; 3Giovanna, moglie di Cuza, amministratore di Erode; Susanna e molte altre, che li servivano con i loro beni.

Forma breve (Lc 7,36-50):

In quel tempo,36uno dei farisei invitò Gesù a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. 37Ed ecco, una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, portò un vaso di profumo; 38stando dietro, presso i piedi di lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di profumo. 39Vedendo questo, il fariseo che l’aveva invitato disse tra sé: «Se costui fosse un profeta, saprebbe chi è, e di quale genere è la donna che lo tocca: è una peccatrice!».

40Gesù allora gli disse: «Simone, ho da dirti qualcosa». Ed egli rispose: «Di’ pure, maestro». 41«Un creditore aveva due debitori: uno gli doveva cinquecento denari, l’altro cinquanta. 42Non avendo essi di che restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi di loro dunque lo amerà di più?». 43Simone rispose: «Suppongo sia colui al quale ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene». 44E, volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato l’acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. 45Tu non mi hai dato un bacio; lei invece, da quando sono entrato, non ha cessato di baciarmi i piedi. 46Tu non hai unto con olio il mio capo; lei invece mi ha cosparso i piedi di profumo. 47Per questo io ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato. Invece colui al quale si perdona poco, ama poco». 48Poi disse a lei: «I tuoi peccati sono perdonati». 49Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è costui che perdona anche i peccati?». 50Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va’ in pace!».

Questo brano è contenuto nella IV parte del Vangelo di Luca, quella dedicata alla predicazione in Galilea; è preceduto dai capitoli sull'infanzia di Gesù e sulla predicazione di Giovanni Battista e seguito dai capitoli sul grande viaggio a Gerusalemme, sulla Passione e la Glorificazione del Cristo. L'autore di questo Vangelo non è stato testimone dei fatti che racconta, ma si è ampiamente documentato attraverso testimoni, forse oculari, e attraverso scritti, tra i quali probabilmente lo stesso vangelo di Marco. Scrive nella lingua greca (κοινὴ διάλεκτος) che nel periodo ellenistico rappresentava "l'inglese" del Mediterraneo. Lo stile è quello del racconto storico dotato anche di qualche raffinatezza letteraria.
L'episodio si svolge con Gesù ospite per pranzo in casa di un fariseo di nome Simone. I farisei erano una sorta di setta religiosa ebraica. Essi rappresentavano un'aristocrazia culturale, erano "dottori della legge" ossia esperti delle Sacre Scritture e fautori di una fervente adesione al loro testo. Erano ostinati oppositori dell'ellenismo e sostenitori del primato religioso e politico della dottrina ebraica. Luca ha intenzione di mostrare l'universalità del messaggio di Gesù, ben oltre i confini della Palestina e ci racconta più volte come la predicazione del Galileo si opponga alle convinzioni comuni e le ribalti, anche quelle non ingenue dei dotti farisei.
In una ristretta comunità coloro che contravvengono regolarmente alle norme della Scrittura sono riconosciuti e additati come pubblici peccatori. Tra costoro la vergogna è ancora più grande se si tratta di donne. Un fariseo con ogni probabilità avrebbe rifuggito ogni contatto anche solo verbale con una pubblica peccatrice per non rimanerne contaminato e certamente in condizioni normali una di queste donne non si sarebbe azzardata a entrare nella casa di un fariseo per non esserne scacciata in malo modo. Ma questa volta c'era l'allegra eccitazione di un banchetto. Forse c'era fuori della casa una piccola folla, in parte di seguaci che non potevano entrare nella sala e forse di gente del luogo richiamata dal rumore. L'evangelista ci racconta che questa donna si introdusse bellamente nella sala del banchetto munita di un vaso di olio profumato. I profumi erano prodotti preziosi come lo sono anche oggi quando sono prodotti da fonti naturali. A quel tempo non esistevano le essenze sintetiche, più economiche. Quel profumo era probabilmente una delle cose più preziose che quella donna possedesse. Abbassatasi verso i piedi di Gesù glieli unse di profumo in segno di onore e li bagnò di lacrime. Non ci viene detto quale fosse il motivo delle lacrime: forse l'emozione per la vicinanza ad un uomo famoso, uno che aveva fama di trattare con ogni sorta di persone, uno che si diceva compisse portenti, forse per un senso di rimorso per la propria vita che l'aveva resa emarginata, forse per un vero e proprio pentimento della propria condotta morale.
Il gesto plateale non sfuggì al padrone di casa a cui Luca attribuisce un atteggiamento quasi da esaminatore. Egli giudica infatti il suo ospite, al quale la voce popolare attribuiva la qualità di "Profeta", un cattivo profeta perché incapace di riconoscere la qualifica di reietta in quella donna, ben nota in quella comunità. In tal modo, non rifiutando il contatto ne sarebbe stato contaminato. La reazione di Gesù a questo atteggiamento rovescia i ruoli e rovescia la prospettiva: è lui che assume l'atteggiamento dell'esaminatore e pone delle domande al fariseo che accetta questo esame e lo chiama "maestro". Lo fa proponendo un semplice esempio pratico con il solito stile delle parabole, un esempio a cui non si può rispondere altro che in un modo: mostrerà più gratitudine e amore uno a cui sia stato condonato un grande debito o colui a cui ne sia stato condonato uno piccolo? Simone da' la risposta ovvia e Gesù la approva come un buon giudizio. Dopodiché fa notare a Simone come le attenzioni della donna abbiano in qualche modo sopperito a certi suoi approssimativi gesti di ospitalità come, ad esempio, il mancato lavaggio dei piedi, che la donna ha fatto addirittura con le lacrime. Proprio per questa sua premurosa attenzione, che è sintomo di una grande predisposizione all'amore, predisposizione che è anche all'origine della sua colpa, quella colpa, per quanto grande, è stata perdonata. Gesù si dice sicuro che questo gesto di misericordia produrrà grande riconoscenza e grande amore nella donna che ne ha usufruito, mentre gesti di misericordia più modesti fatti a benefico di persone che si allontanano di poco dalla legge, macchiandosi di colpe meno gravi, non producono altrettanta riconoscenza e amore. Il gesto e le parole di Gesù producono sorpresa e scandalo tra gli amici del fariseo.
Nell'economia del Vangelo di Luca l'episodio vuole trasmetterci l'idea che il messaggio cristiano è rivolto a tutti, in primo luogo agli emarginati ancora prima che ai potenti e alle èlite e come l'amore, anche quando conduca a sbagliare, sia comunque più scusabile di una presuntuosa sicurezza della propria superiorità morale.
CPM di Pisa (Fabio e Ilaria Marchetti)

 

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