PERFEZIONA LA RICERCA

FestiviFeriali

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO Il miracolo dei gesti semplici

don Giovanni Berti

X Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (09/06/2013)

Vangelo: Lc 7,11-17 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 7,11-17

In quel tempo, 11Gesù si recò in una città chiamata Nain, e con lui camminavano i suoi discepoli e una grande folla. 12Quando fu vicino alla porta della città, ecco, veniva portato alla tomba un morto, unico figlio di una madre rimasta vedova; e molta gente della città era con lei. 13Vedendola, il Signore fu preso da grande compassione per lei e le disse: «Non piangere!». 14Si avvicinò e toccò la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse: «Ragazzo, dico a te, àlzati!». 15Il morto si mise seduto e cominciò a parlare. Ed egli lo restituì a sua madre. 16Tutti furono presi da timore e glorificavano Dio, dicendo: «Un grande profeta è sorto tra noi», e: «Dio ha visitato il suo popolo». 17Questa fama di lui si diffuse per tutta quanta la Giudea e in tutta la regione circostante.

Clicca qui per la vignetta della settimana.

Papa Francesco prende un rosario lanciato al volo da un pellegrino...

Papa Francesco, finita la messa, esce per primo e saluta i fedele sulla porta della chiesa...

Papa Francesco aiuta una signora disabile a prendere la borsa che le è caduta....

Papa Francesco inizia sempre i suoi discorsi con "buon giorno" e "buona sera"...

Non possiamo riconoscere che molto spesso sono queste le notizie che vengono messe in prima pagina riguardo papa Bergoglio.

Come mai fa così tanto notizia che un papa raccolga una borsa caduta ad una signora o che dica "buona sera"? Forse perché i gesti semplici di umanità quotidiana stanno diventando rari?

Nel Vangelo di questa domenica uno degli elementi di straordinarietà non è tanto la resurrezione del morto, ma proprio il gesto di profonda umanità che Gesù compie avvicinandosi con vera e sincera compassione a questa vedova che piange il figlio morto. Se a noi pare una cosa scontata, non lo era affatto al tempo di Gesù. Le vedove e gli orfani erano le categorie più deboli di quel tempo, e più volte anche i profeti richiamavano ai credenti di Dio la priorità della carità verso di loro, segno che molto spesso erano abbandonati al loro destino di povertà anche da chi si considerava religioso e fedele a Dio.

Gesù è straordinario anche e prima di tutto in questa compassione (compatire... cioè provare lo stesso dolore) che lo muove a fare quello che è in suo potere, superando anche pregiudizi e chiusure. Gesù si troverà molto spesso di fronte alla scelta di mettersi dalla parte del povero, e non avrà dubbi di agire sempre per il bene dell'uomo, anche se questo lo porta a trasgredire le regole "religiose" del suo tempo (ad esempio quando opera guarigioni in giorno di sabato...).

Gesù viene acclamato profeta, e in Lui viene vista la potenza della presenza di Dio. Questo accade per la sua capacità di resuscitare dai morti (secondo le profezie legate alla venuta del Messia), ma anche per la sua estrema compassione e capacità di toccare le povertà umane in nome di Dio.

Noi non siamo capaci di resuscitare i morti, perché questa rimane una prerogativa di Dio, ma abbiamo la stessa capacità di Gesù di compatire e di non rimanere ciechi difronte alle povertà e sofferenze di chi incrociamo sulla nostra strada.

Molto spesso si tratta di gesti piccoli e ordinari, con i quali possiamo rendere "miracolosa" la nostra umanità, facendola specchio dell'umanità di Cristo.

Un papa che fa gesti veri e sinceri di piccola umanità non sminuisce certo il suo ruolo di capo della Chiesa universale, anzi forse la esalta. Se in tempi passati (ma anche recenti purtroppo) l'autorità si serviva del distacco umano e della distanza per sottolineare il proprio ruolo e il proprio compito in mezzo (e sopra) gli altri, Gesù nel Vangelo ci ricorda che proprio il più grande per essere riconosciuto come tale deve farsi piccolo e vicino ai piccoli, anche a costo di apparire inadatto e magari ridicolo agli occhi di molti.

Gesù stupiva quando andava mangiare con i peccatori, quando si intratteneva con i bambini, quando parlava con donne e con coloro che erano ritenuti lontani da Dio. Gesù stupisce anche in questo suo piangere per una povera vedova. Ed è proprio così che mostra la sua vera umanità divina, e insegna a noi a fare altrettanto, anche con i gesti semplici della vita di tutti i giorni.

DAI SEGNI DEL POTERE AL POTERE DEI SEGNI

di Tonino Bello, vescovo di Molfetta (1935-1993)

"Sulle Murge baresi da cui provengo, ho visto passare cingolati, carri armati di media stazza: 3 miliardi l'uno!!! Si costruirebbero caseggiati con 35 alloggi per ospitare 35 famiglie senza tetto. Non ci sarebbe bisogno degli episcopi per tamponare; qualcuno dice: "Cosa fai? metti negli episcopi gli sfrattati .. va bé .. ma cosa fai? due, tre, cinque famiglie nelle chiese... ma sono tanti gli sfrattati!!"

Vedete, noi come credenti ma anche come non-credenti non abbiamo più i segni del potere. Se noi potessimo risolvere tutti i problemi degli sfrattati, dei drogati, dei marocchini, dei terzomondiali, i problemi di tutta questa povera gente, se potessimo risolvere i problemi dei disoccupati, allora avremmo i segni del potere sulle spalle. Noi non abbiamo i segni del potere, però c'è rimasto il potere dei segni, il potere di collocare dei segni sulla strada a scorrimento veloce della società contemporanea, collocare dei segni vedendo i quali la gente deve capire verso quali traguardi stiamo andando e se non è il caso di operare qualche inversione di marcia. Ecco il potere dei segni e i segni del potere. I segni del potere non ne abbiamo più, non dobbiamo averne; ecco perché non dobbiamo neanche affliggerci.

Io come Vescovo adesso non mi debbo affliggere più che tanto perché ci sono 3.000 marittimi nella mia città di Molfetta che sono sbarcati perché ormai le compagnie navali sono in crisi, imbarcano i terzomondiali ecc.Non devo risolvere io il problema ma le istituzioni; però io devo esprimere solidarietà con questa gente, devo dividere cioè il loro pane nero. Non devo dividere soltanto la mia ricchezza ma devo dividere anche la loro miseria, la povertà di quella gente, lo stile, la sofferenza, tutti grossi problemi"

Clicca qui per lasciare un commento

 

Ricerca avanzata  (54158 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: