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TESTO La forza invincibile del pane

don Giovanni Berti

Santissimo Corpo e Sangue di Cristo (Anno C) (02/06/2013)

Vangelo: Lc 9,11-17 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 9,11-17

11Ma le folle vennero a saperlo e lo seguirono. Egli le accolse e prese a parlare loro del regno di Dio e a guarire quanti avevano bisogno di cure.

12Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: «Congeda la folla perché vada nei villaggi e nelle campagne dei dintorni, per alloggiare e trovare cibo: qui siamo in una zona deserta». 13Gesù disse loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Ma essi risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente». 14C’erano infatti circa cinquemila uomini. Egli disse ai suoi discepoli: «Fateli sedere a gruppi di cinquanta circa». 15Fecero così e li fecero sedere tutti quanti. 16Egli prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò su di essi la benedizione, li spezzò e li dava ai discepoli perché li distribuissero alla folla. 17Tutti mangiarono a sazietà e furono portati via i pezzi loro avanzati: dodici ceste.

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Che singolare coincidenza questo 2 giugno 2013: Festa della Repubblica e Corpus Domini...

A Roma, se pur in forma ridotta a causa della crisi, sfileranno tutti i corpi militari e di polizia dello Stato, in occasione della Festa della nostra Repubblica. In altri contesti e anche altre epoche, lo sfilare dei vari corpi d'armata era occasione per mostrare la forza "muscolare" della Nazione, fatta di soldati e mezzi di distruzione. Mi vengono in mente le parate militari in Piazza Rossa a Mosca, durante il periodo sovietico, con il dispiegarsi davvero stupefacente di perfette coreografie di migliaia di soldati insieme a carrarmati e porta missili nucleari. Era un chiaro messaggio al mondo occidentale di una forza da temere.

Tornando al nostro 2 giugno, credo che l'intenzione della sfilata sia molto diversa. Al di la delle polemiche più o meno condivisibili su questa manifestazione nella Capitale, è importante riconoscere un ruolo non piccolo dei vari corpi di armata, di polizia e di soccorso civile che operano nel nostro territorio nazionale e a nome nostro in altre nazioni.

Quest'anno la festa e la parata di Roma coincidono con questa solennità del Corpus Domini, molto sentita soprattutto dalla nostra tradizione cristiano cattolica. Tutte le parrocchie italiane in questa occasione organizzano in modi diversi processioni e omaggi all'Eucarestia. Le tradizioni a riguardo sono davvero molto varie a seconda dei cari contesti e delle varie comunità. Ma in tutte si renderà onore e si porterà in corteo per le vie dei paesi e delle città il pane eucaristico, il Corpo del Signore. Gli apparati scenografici adottati sono a volte davvero stupefacenti, e la pietà popolare ha prodotto nel corso dei secoli strutture e oggetti di grande valore, ostensori, candelabri, baldacchini..., tutti destinati a sottolineare l'importanza e centralità dell'Eucarestia. Al centro, è bene sottolinearlo, per quanta ricchezza e fasto si possa costruire attorno, rimane un piccolo e povero pezzo di pane. Ed è quello il corpo da adorare, seguire, e soprattutto da assumere nella vita.

Il Vangelo ci racconta di un segno forte che Gesù ha dato ai suoi e alla folla che lo seguiva. Ci racconta di una condivisione umana di poche cose, che con Gesù si moltiplicano. Il miracolo della moltiplicazione dei pani e pesci è possibile solo perché qualcosa è stato messo a disposizione da qualcuno. Quei cinque pani e due pesci, saltano fuori e vengono distribuiti a tutti senza che finiscano, perché qualcuno li ha messi a disposizione e ha creduto che Gesù era capace di farne qualcosa di buono.

Se stupiscono le dodici ceste di pezzi avanzate portate via, segno della sovrabbondanza dell'azione di Gesù, stupisce anche quel poco messo a disposizione e che è determinate per il miracolo. Il nulla moltiplicato è sempre nulla, mentre il poco diventa molto.

Penso che sia questo il messaggio forte che Gesù vuole lasciare ai suoi discepoli: credere che non siamo così poveri da non poter condividere comunque qualcosa, e che è questo che cambia il mondo in modo sovrabbondante.

Gesù stesso ha dato il suo corpo e il suo sangue, con la certezza che il suo dono, anche se apparentemente insignificante nella vastità della storia umana, avrebbe dato senso a tutta l'umanità e avrebbe sovrabbondato per ogni uomo di ogni epoca e luogo.

"Fate questo in memoria di me" ha detto Gesù ai suoi. Ripeterlo ogni volta che celebriamo l'Eucarestia, ci ricorda che anche il nostro corpo, il nostro sangue, la nostra vita, con la sua concretezza e a volte piccolezza, se dati con amore diventano forza per chi ci sta accanto e anche oltre.

Il Signor Gesù ci ha invitato a mangiare il suo corpo, cioè ad assumere la sua vita dentro di noi, per diventare ogni giorno sempre più quello che mangiamo, cioè Lui... Adorare l'Eucarestia, come si fa per tradizione, è importante se ci aiuta ad arrivare a quello che è veramente nella volontà di Gesù, cioè diventare come lui e riconoscere in ogni corpo, cioè in ogni vita umana, un pezzetto della sua presenza nel mondo.

La sfilata dei corpi militari del 2 giugno virtualmente si incrocia con le nostre processioni eucaristiche. Forse è l'occasione per ricordarci che davvero la nostra forza è Gesù, che la nostra arma più potente è il Vangelo, e che camminando tutti uniti nella stessa direzione, secondo la disciplina dell'amore, diventiamo più forti così che il Regno di Dio conquisti ogni nazione e ogni cuore umano.

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