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TESTO Raggiunse in fretta una città di Giuda

Riccardo Ripoli  

Visitazione della Beata Vergine Maria (31/05/2013)

Vangelo: Lc 1,39-56 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 1,39-56

39In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. 40Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. 41Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo 42ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! 43A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? 44Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. 45E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».

46Allora Maria disse:

«L’anima mia magnifica il Signore
47e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
48perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.

49

Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome;

50

di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.

51

Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;

52

ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;

53

ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.

54

Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,

55

come aveva detto ai nostri padri,
per Abramo e la sua discendenza, per sempre».

56Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.

Quando qualcuno ci chiede aiuto e noi dobbiamo fare mille cose siamo chiamati a fare una serie di scelte, innanzitutto se aiutarlo o meno, dopodiché quando aiutarlo, ed infine come.

Sul fatto di aiutare una persona che ha bisogno di noi si gioca l'eterna partita tra egoismo ed altruismo ed è logico che la voce della coscienza, sia per chi abbia Fede o meno, spinga all'apertura verso l'altro. L'egoismo è qualcosa che ci fa' chiudere nel nostro bozzolo e non è una cosa buona né per noi né per gli altri.

Tralasciando l'argomento altruismo, ipotizzando che ciascuno di noi sia propenso ad aiutare chi ha bisogno, si pone un'altra questione: quando aiutarlo.

La cosa non è di poca rilevanza, in quanto potremmo anche fare una bella figura con gli altri e con la nostra anima e dire "si ti aiuto" e poi non avere mai il tempo per farlo, rimandare e ancora rimandare finché l'altro non si stufa e si rivolge altrove o smette di importunarci. Non solo è egoismo mascherato da altruismo, ma c'è anche una buona dose di falsità perché se una persona vuole veramente aiutare, il tempo lo trova. Se proprio uno non può, sarebbe meglio che lo dichiarasse anziché dare la propria disponibilità.

Andiamo oltre. Arriva il momento in cui troviamo il tempo di fare ciò che ci viene chiesto, e qui ci troviamo dinanzi ad un altro bivio: come aiutare quella persona. Non intendo in quale modo "tecnico", bensì con quale predisposizione d'animo. Cosa provereste voi se nel chiedere un favore a qualcuno, questi ve lo facesse a tirare via, con il muso, facendovi pesare la cosa? Se proprio non fossimo con l'acqua alla gola saremmo tentati di dire "no grazie, non mi aiutare più".
Da qui si ricava:
1) Aiutare chi ha bisogno di noi
2) Farlo subito mettendo la persona al primo posto
3) Farlo bene e con il sorriso

Diceva Madre Teresa "meglio donare un pezzo di pane con un sorriso, che una tavola imbandita senza un sorriso"

Uno dei più bei ricordi che ho di mio padre è che aiutava tante persone con il suo lavoro di commercialista, e mi diceva sempre "coloro che decidi di non far pagare devono avere la precedenza sui clienti paganti per non farli sentire inferiori ed anche perché è un piacere poterli aiutare e non un dovere o un sacrificio.

La Madonna ci insegna questo con la sua vita: era in attesa di Gesù, ma appena sa che la cugina aspetta un figlio si precipita da lei per aiutarla, senza che nemmeno le fosse stato richiesto.

Il problema sorge quando in una giornata hai tante persone da aiutare e non hai il tempo materiale per aiutarle tutti, devi per forza rimandare quelli che non hanno urgenza, trovandoti a fare delle valutazioni che potrebbero essere facilmente sbagliate.
Ma questa è un'altra storia.

 

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