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TESTO Commento su Tobia 7,14

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Giovedì della IX settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (06/06/2013)

Brano biblico: Tb 7,14 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Non dubito che Dio accolga benevolmente le mie preghiere e le mie lacrime, è credo che egli vi abbia fatti venire qui appunto perché mia figlia si sposi a un suo parente, secondo la legge di Mosè.
Tb 7,14

Come vivere questa Parola?
Due famiglie, oneste e fedeli alla Legge mosaica, vengono duramente provate: quella di Tobi colpito da cecità, e quella di Raguele la cui figlia aveva visto morire i vari pretendenti alla sua mano nel giorno stesso della stipulazione del matrimonio.
Ma proprio da queste situazioni umilmente riconosciute accolte e consegnate al Signore nel segno di un fiducioso abbandono che il disagio esistenziale non aveva sminuito, scatta la scintilla di una luminosa ripresa.
Il filo rosso con cui la provvidenza divina va gettando l'ordito della storia viene a intrecciarsi con quello di una pronta e fiduciosa adesione umana che ne completa la trama. E un tessuto smagliate viene a rivestire di stupore e di gioia vite che sembravano inesorabilmente chiuse in un opprimente grigiore.
È lo stesso Raguele a verbalizzare la gioiosa constatazione, riconoscendo negli eventi lo snodarsi di un disegno trascendente e luminoso.
"Non dubito" è l'espressione sintesi di un atteggiamento interiore mai rimosso, neppure dinanzi a una negatività che sembrava imporsi con innegabile evidenza. Una fede messa a dura prova ma mai rinnegata, che rifulge in tutto il suo fulgore: no, Dio non è ricercato onorato pregato per i doni che può elargire, ma per se stesso, per quello che è. È allora possibile riconoscerne le impronte anche là dove si direbbe di doverne registrare l'assenza. La sua misteriosa provvidenza continua a sostenere sia pure in modo impercettibile, come un'onda che scorre sotterranea fino al momento in cui potrà emergere, canterina e vivificante, in superficie.
Non dubito, Signore, della tua silenziosa presenza nei giorni meno luminosi del mio andare. Non dubito del tuo amore che comunque mi previene accompagna e sorregge anche quando l'orizzonte sembra oscurarsi. Non dubito di essere custodito tra le tue mani con tenerezza infinita, sempre. Non dubito... per questo la mia lingua si scioglie in un inno di benedizione ringraziamento e lode.
La voce di un dottore della Chiesa
Se senti vacillare la tua fede per la violenza della tempesta, calmati: Dio ti guarda. Se ogni ora che passa cade nel nulla senza più ritornare, calmati: Dio rimane. Se il tuo cuore è agitato e in preda alla tristezza, calmati: Dio perdona. Se la morte ti spaventa e temi il mistero e l'ombra del sonno notturno, calmati: Dio risveglia.
S.Agostino

 

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