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TESTO Commento su Luca 9,11-17

Omelie.org (bambini)  

Santissimo Corpo e Sangue di Cristo (Anno C) (02/06/2013)

Vangelo: Lc 9,11-17 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 9,11-17

11Ma le folle vennero a saperlo e lo seguirono. Egli le accolse e prese a parlare loro del regno di Dio e a guarire quanti avevano bisogno di cure.

12Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: «Congeda la folla perché vada nei villaggi e nelle campagne dei dintorni, per alloggiare e trovare cibo: qui siamo in una zona deserta». 13Gesù disse loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Ma essi risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente». 14C’erano infatti circa cinquemila uomini. Egli disse ai suoi discepoli: «Fateli sedere a gruppi di cinquanta circa». 15Fecero così e li fecero sedere tutti quanti. 16Egli prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò su di essi la benedizione, li spezzò e li dava ai discepoli perché li distribuissero alla folla. 17Tutti mangiarono a sazietà e furono portati via i pezzi loro avanzati: dodici ceste.

"Corpus Domini" è una espressione latina che significa "Corpo del Signore".

Bene, oggi è proprio la grandissima festa del "Corpo del Signore": l'Eucaristia, Dio stesso che si fa nostro cibo e nostra bevanda.

Sono certa che, quando vi invitano a partecipare ad una festa di compleanno o a qualsiasi altro evento gioioso, ci pensate molto nei giorni precedenti, siete contenti in anticipo e vi preparate ben bene per essere in forma per l'occasione!

Io non so se oggi siete venuti qui sapendo che si celebra la festa del Corpus Domini per cui, nel caso in cui non vi foste preparati prima, lo facciamo ora mettendoci in silenzio per guardare dentro il nostro cuore.

E' bello, è pulito, è pieno di gioia? E' libero da capricci, dai tanti "uffa"? E' disponibile ad amare il prossimo, è desideroso di vivere seguendo l'esempio di Gesù?

E' così, infatti, che dovrebbe essere un cuore che partecipa alla festa di oggi!

Chiudiamo ora gli occhi e immaginiamo di essere seduti là, su quel prato di cui ci parla il Vangelo. Siamo anche noi insieme a quella folla che ascolta Gesù che parla del Regno di Dio e che guarisce quanti hanno bisogno di cure.

Vivere la Messa, infatti, è "sedersi su quel prato" per ascoltare le parole che ci aiutano ad essere veri amici suoi. Vivere la Messa è venire da Gesù e chiedere di essere guariti, proprio come quelle persone.
Voi, sentite di avere bisogno di cure?

Qualcuno mi potrebbe dire che, quando è malato, lui va dal dottore... giusto!

Ma le cure di cui abbiamo bisogno dal Signore sono di un altro tipo: sono cure che guariscono il cuore, e vi assicuro che ne abbiamo bisogno proprio tutti!

Sapete come è fatto un cuore malato? E' come un libro in cui non è stampata nessuna parola, è cioè un cuore in cui non si può leggere il Vangelo perché non c'è proprio scritto... è vuoto, è triste, è chiuso agli altri con un lucchetto che nemmeno il miglior scassinatore riuscirebbe ad aprire!

Oggi, allora, anche noi siamo venuti qui alla Santa Messa per essere guariti da Gesù!

Vi è mai successo di cadere e di sbucciarvi le mani, o il mento, o le ginocchia?

Penso proprio di sì, e sono certa che siete corsi subito dalla mamma per farvi disinfettare, per farvi mettere un cerotto e, perché no... per farvi dare anche un bacetto! E subito siete tornati a correre come prima.

L'Eucaristia non è certo come un cerotto, ma vi dico questo per farvi capire che, quando veniamo in chiesa per la Messa, Gesù ci è così vicino al punto tale da guarirci, da rialzarci, da aiutarci a correre ancora, proprio come fa una mamma!

Vi ricordate che prima vi ho fatto chiudere gli occhi ed immaginare di essere seduti su quel prato assieme alla folla che ascolta Gesù? Bene, siamo ancora lì.

Ecco, arriva la sera e non abbiamo da mangiare... caspita, come facciamo con tutta la fame che abbiamo! Ma... mi sembra di vedere gli apostoli che si stanno muovendo!!!

Sì sì, stanno andando dal Maestro per dirgli di congedarci e di mandarci in qualche villaggio vicino affinché ognuno di noi si arrangi per alloggiare e per trovare cibo!

Però, anche se mi sembra strano, a me sembra di aver capito chiaramente la risposta di Gesù:"Voi stessi date loro da mangiare". Avete capito così anche voi?

Gli apostoli sono un po' sconvolti e dicono: "Ma come?!? Ma se non abbiamo niente nemmeno noi! Abbiamo solo cinque pani e due pesci! Come si può pensare di sfamare cinquemila uomini!".

Siamo d'accordo anche noi, che dite? Anzi, io mi sto un po' preoccupando...

Ora Gesù ci fa sedere in gruppi di cinquanta, ma come mai? Boh, io non lo capisco proprio... che sia perché non vuole mandare via nessuno, anzi, che sia perché lui stesso vuole prendersi cura personalmente di ognuno di noi? Se è così, non ha certo lo stesso modo di pensare degli apostoli!

Ecco, ecco! Vedete anche voi? Gesù prende i cinque pani e i due pesci, alza gli occhi al cielo, recita su di essi la benedizione, li spezza e li dà ai discepoli per distribuirceli!

Che buoni questi pani e questi pesci! Sono piaciuti anche a voi? Ma... ne sono avanzate dodici ceste! Come è possibile?

Eravamo così numerosi, abbiamo mangiato tutti a sazietà, eppure...

Dopo aver vissuto questa straordinaria esperienza torniamo qui, nel "prato" di questa chiesa, e cerchiamo di capire le due cose più importanti che ci vuole dire Gesù con questo miracolo.

La prima: secondo i discepoli, tutte quelle persone avrebbero dovuto arrangiarsi e comperarsi da mangiare per conto loro, ma per Gesù non esiste il "comperare", esiste solo il "condividere", cioè il "mettere in comune quello che si ha".

Infatti, sapete bene anche voi che c'è chi possiede molto, chi poco, chi niente...

E chi possiede poco o niente, come fa a comperare? Difficile o addirittura impossibile.

Questo significa che ognuno di noi è responsabile degli altri, significa che il problema di chi non ha da mangiare è un problema nostro e non solo di chi ha fame, significa che chi è solo, triste, scoraggiato ecc. deve essere aiutato perché i suoi problemi non sono solo suoi ma sono anche nostri.

E le cose che possediamo, fossero anche solo cinque pani e due pesci, sono doni che Dio ci ha dato e che dobbiamo mettere in comune, sono doni di cui dobbiamo godere con gli altri.

Cosa potrebbero essere, per voi, i cinque pani e i due pesci?

Qualche esempio: la vostra intelligenza, la vostra capacità di essere gioiosi e di tirare su il morale a chi ha qualche preoccupazione, il vostro comportamento corretto, la vostra imparzialità, la capacità di seminare pace, il senso di giustizia, il desiderio di donare il vostro tempo, la vostra bontà e mitezza, la vostra generosità anche in senso economico, e chissà quanti altri ancora!

Provata a pensare voi, ora, a qualche dono che avete e che potreste mettere a disposizione...
Pensato? Chi me lo vuole dire?

Vedete allora che tutti noi, per quanto pochi o piccoli che siano, abbiamo sempre dei doni da condividere, abbiamo sempre cinque pani e due pesci da dare!

Basta metterli in comune senza preoccuparci se saranno sufficienti o meno perché, quando noi abbiamo posto nelle mani di Dio tutto quello che abbiamo, lui farà il resto.

La seconda cosa importante che il Signore ci vuole dire con questo brano del Vangelo è questa: i gesti che fa Gesù, cioè il benedire il pane, spezzarlo, distribuirlo con l'aiuto dei discepoli, ci riportano col pensiero alla Mensa Eucaristica e ci fanno capire il significato vero dell'esistenza di Gesù: una vita in dono.

Ogni volta che noi riceviamo il Corpo di Cristo siamo "trasformati" in tanti pezzettini di pane pronti per donarci agli altri, ogni volta che mangiamo quella particola Cristo è vivo in carne ed ossa dentro di noi e ci chiede di entrare nella nostra vita, di essere accolto e di poter davvero camminare con noi.

L'Eucaristia è Comunione con Cristo che vuole essere nostro alimento per aiutarci a fare comunione con i fratelli. E' proprio da questo Cibo, infatti, che si riceve la forza per compiere la nostra missione, per realizzare il progetto che Dio ha per la nostra vita!

Il nostro impegno per la settimana è dunque questo: condividere.

Provate con tutte le vostre forze e vi assicuro che sentirete qualcosa di nuovo dentro di voi. Provate! Il Signore ha fiducia in voi!

Voi... avete fiducia in lui?

Commento a cura di Maria Teresa Visonà

 

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