PERFEZIONA LA RICERCA

FestiviFeriali

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO Attenti ai lupi...

Comunità Missionaria Villaregia (giovani)  

IV Domenica di Pasqua (Anno C) (02/05/2004)

Vangelo: Gv 10,27-30 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 10,27-30

27Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. 28Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano. 29Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. 30Io e il Padre siamo una cosa sola».

Oggi è la domenica del Buon Pastore. Siamo nel mese di maggio, è una domenica in cui possiamo uscire in campagna, sentire il buon profumo agreste e scorgere simpatici animali come le pecore e l'agnello. Anche il Vangelo si attualizza proponendo gite agroturistiche, tanto di moda in questo tempo.

Bisogna ammettere che al giorno d'oggi il linguaggio usato da Giovanni in questa domenica è per noi piuttosto ostico o, perlomeno, incomprensibile.

Nella nostra cultura la figura del pastore è quasi sconosciuta e parlare di "pecore" assume un tono al limite dell'offensivo. Infatti è considerato una pecora chi è senza carattere, senza iniziativa, capace solo di andare dietro agli altri. Un gregge è visto come una massa anonima dove la personalità di ciascuno scompare...

Nella Bibbia l'immagine del pastore e del gregge, invece, ha un significato del tutto positivo. Molte volte quest'immagine è attribuita a Dio stesso o a Gesù. Il Pastore è colui che guida con amore il suo gregge, provvede perché rimanga unito, difende le sue pecore dai pericoli. Il buon pastore conosce le pecore ad una ad una (non sono anonime) e si preoccupa per ciascuna di esse, le conta quando ritornano all'ovile perché nessuna vada perduta e se ne manca una, lascia le altre per cercare quella perduta.

L'uomo di oggi si sente sempre più avvilito e frustrato come persona. Lo avvilisce soprattutto la violenza, la brutalità della vita, lo sfruttamento dei poveri da parte dei ricchi, il clima di anonimato, tipico della nostra civiltà, che lo rende numero, la manipolazione politica dell'opinione pubblica a scopo di potere... L'uomo si sente solo, contro tutti e tutto, abbandonato... per usare l'immagine biblica di questa domenica, come pecora senza pastore...

La figura di Gesù Pastore capovolge tutto questo. Gesù-Pastore instaura rapporti personali con ciascuno di noi, rapporti d'amore, d'affetto, rapporti dove non è possibile naufragare nell'anonimato. Egli ci conosce, noi lo conosciamo. Lo sentiamo vicino in ogni istante della nostra vita, interessato con amore alla nostra avventura umana. Noi siamo le pecore malate, stanche, abbandonate, oggetto per sempre della sua promessa e della sua beatitudine: "Non andranno mai perdute". Per loro è disposto a dare la sua vita. L'amore di Gesù per le sue pecore si manifesta pure sotto forma di protezione.

"Nessuno le rapirà dalla mia mano". Esse sono ben trattenute dalla mano di Gesù e Gesù per farci sentire ancora più protetti ci mette nelle mani del Padre. La mano è spesso nella Bibbia la metafora della potenza protettrice di Dio. No, noi non andiamo alla deriva.

Questo è il messaggio di questa domenica: Siamo nelle mani del Buon Pastore, che ci conduce amorevolmente ad uno ad uno. E il rapporto è così personale da farci vivere l'incredibile.

Noi chiamati da Dio con il nostro vero nome, così come solo Dio può chiamarci. Con la voce unica del Dio innamorato, amante della creatura. Le pecore possono ascoltare la sua voce, perché egli, ovviamente, le chiama. La voce esprime un appello, caratterizzato da un timbro personale che rimanda a una precisa persona. Si dice infatti: "L'ho riconosciuto dalla voce". Riconoscere la voce è già mettersi in relazione con la persona. Angela ci racconta la sua esperienza:

A sedici anni sono scappata. Volevo la mia libertà e la intravedevo fuori di casa. Subito tutti erano carinissimi, simpatici, estroversi, extralarge. Una sera, mi hanno mollata in Stazione Centrale a Milano. Qui è finito il mio sogno. In pochi mesi, la mia libertà è diventata prostituzione, droga, anoressia, depressione. Buttata sulle panchine, sulle scale del metrò, controllata dagli sbirri, sporca. Una mattina mi sono vista allo specchio. Mio Dio, che rottame! Gli uomini mi sfruttavano. A loro interessava un corpo da usare! Sono passati trent'anni, da quando io pecorella smarrita, mi sono vista il pastore, trafelato, chinarsi su di me, per riportarmi all'ovile. Subito ho temuto la sgridata, il ceffone... Il Pastore mi ha detto una sola parola, mi ha chiamata per nome, mi ha tenuta stretta sulle spalle... non sono più fuggita. Ora, ho quasi cinquant'anni, un marito meraviglioso e due figli, un maschietto e una femmina. I miei ragazzi mi hanno cambiata molto. Quando mi assale il pessimismo, penso a te, Signore, mio salvatore e pastore.

Signore, io non ho ascoltato la tua voce, sono andata in rovina, ho voluto calcare pascoli proibiti. Signore, anche se ho fatto questo, tu sei venuto a cercarmi e ora nessuno mi strapperà al tuo amore. Perché io e te siamo una cosa sola. Signore, però, non permettere ai miei figli... di perdersi. Arriva prima, Signore!"

Possiamo ricavare dai primi tre verbi del primo versetto l'itinerario spirituale del cristiano, un vero programma di vita:

Ascoltare: vi è impegnata la mente, l'intelligenza, la virtù dell'obbedienza. Il vero ascolto si fa obbedienza.

Conoscere: E' impegnato il cuore. Non si conosce veramente se non ciò che si ama. E' l'amore che è capace di andare oltre ad ogni evidenza. E' un conoscere dal di dentro, dall'intimo. E' un conoscere l'Essere. E' una conoscenza nell'Amore.

Seguire: E' impegnata la Volontà, capace di far muovere i miei passi dietro Colui che ho ascoltato, amato. Ora lo seguo, dietro a lui i miei passi non vacillano, Egli mi porterà ai verdi pascoli, anche se dovessi attraversare una valle oscura... non temerei perché lui è con me (cfr. Sal. 23).

Nell'augurarti una Buona Domenica ti invitiamo a scegliere se stare dalla parte delle pecore con il Buon Pastore o dalla parte dei Lupi che si sa hanno la fama di essere cattivi! E... se non ti mangiano i lupi... arrivederci alla prossima domenica!

 

Ricerca avanzata  (54034 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: